Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/06906 presentata da COLA SERGIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20010215
Al Ministro dell'ambiente, al Ministro dell'interno, al Ministro della sanita'. - Per sapere - premesso che: l'emergenza rifiuti in Campania e' divenuta ormai una patologia cronica che, pertanto, riveste gli inquietanti caratteri di non di temporaneita', diventando regola nel momento in cui non si riesce a trovare una risoluzione definitiva; i sindaci dei comuni di Gragnano, Piano di Sorrento, Pimonte, Pollena Trocchia, S. Agnello; S. Antonio Abate, S. Gennaro Vesuviano, S. Giuseppe Vesuviano, S. Maria La Carita', Sorrento, Terzigno e Trecase, riuniti per valutare l'attuale situazione, si sono espressi per la dichiarazione dello stato di "emergenza igienico-sanitaria ed ambientale" in tutti quei comuni (ben 141) in cui i rifiuti hanno portato a condizioni ambientali tali da comportare un vero e proprio stato di invivibilita'; una notizia dell'agenzia Ansa del 12 febbraio 2001 riporta che il comune di Sorrento sta valutando un accordo, che dovra' essere formalizzato in un contratto, con la societa' Phoenix srl di Bolzano, che impegna la citta' di Sorrento a "consegnare almeno 100 mila tonnellate l'anno di rifiuti" a detta societa' che "ne curera' le fasi di assemblaggio e trasporto in Germania"; il subcommissario per l'emergenza rifiuti, avrebbe comunicato ai comuni interessati la possibilita' dello stoccaggio e dello smaltimento di ulteriori 20.000-30.000 tonnellate di rifiuti da inviare in Emilia; i sindaci dei comuni campani hanno proposto al subcommissario di acquisire le officine Fiore, i capannoni della Deriver di Torre Annunziata da affiancare alle stazioni di vagliatura di Vico Equense, S. Antonio Abate, Gragnano e Poggiomarino - gia' considerati dal subcommissario - per la vagliatura, le ecoballe e lo stoccaggio dei rifiuti; secondo quanto proposto dai sindaci dei comuni summenzionati, in questo modo, sarebbe possibile ultimare o costruire gli impianti di Cdr, necessari per la risoluzione del problema rifiuti in quella parte della provincia di Napoli, dando cosi' la possibilita' di rimuovere tutti gli stoccaggi provvisori che potrebbero determinare problemi di ordine sanitario, pubblico e giudiziario; inoltre, la societa' Ama di Roma si sta occupando dello stoccaggio dei rifiuti dei comuni di Afragola, Frattamaggiore, Frattaminore ed altri, che sversa in Umbria, comuni che non sono fra quelli considerati "in emergenza". Tale scelta appare inopportuna, essendo privilegiati - non e' dato sapere per quale ragione - comuni su cui non incombono le gravi problematiche innanzi esposte; a seguito del sequestro degli impianti di Tufino, sottoposti a provvedimento limitativo dalla procura della Repubblica di Nola, e' insorta puntuale una ferma e compatta protesta da parte di migliaia di cittadini che hanno dovuto subire, per tanti anni, danni ambientali irreparabili e grave compromissione del proprio stato di salute, per la presenza di una discarica che, fino al sequestro, raccoglieva i rifiuti solidi urbani di 80 comuni della provincia di Napoli, per una popolazione complessiva di circa un milione e ottocentomila abitanti; in un altro atto di sindacato ispettivo (3-06760), con specifico riferimento alla discarica di Tufino, l'interrogante denunciava: "la situazione appare insostenibile e gravi sono i rischi di piu' che legittime reazioni dei cittadini interessati, che potrebbero sfociare in episodi turbativi dell'ordine pubblico"; nella mattinata del 14 febbraio ultimo scorso, la "facile" profezia, purtroppo, trovava riscontro nella realta'; ed infatti, la protesta di migliaia di cittadini dinanzi agli impianti di Tufino stava per sfociare in tragedia, essendo le forze dell'ordine intervenute, sembrerebbe addirittura con delle cariche per sciogliere la manifestazione di protesta, peraltro ancora in atto -: se quanto esposto in premessa risponda al vero; in caso affermativo, se non si intenda intervenire con la massima urgenza per dar seguito alla piu' che sensata proposta dei sindaci dei comuni surriferiti; se non si intenda, egualmente, intervenire perche' siano chiariti i motivi di una soluzione diversa e piu' efficace adottata nei confronti di comuni non considerati "in emergenza"; se non sia il caso di intervenire con altrettanta tempestivita' per risolvere il problema di Tufino, prima che l'esasperazione di migliaia di cittadini, che hanno subito tante vessazioni ed angherie, non sfoci in tragedia. (3-06906)