Documenti ed Atti
XIII Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08864 presentata da BIRICOTTI GUERRIERI ANNA MARIA (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 20010227
Al Ministro dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: e' da considerarsi bene fondamentale la tutela dell'ambiente e della sicurezza di aree industriali e portuali come quella di Livorno, definita, con decreto-legge "area critica ad elevata concentrazione di attivita' industriali"; il 6 giugno 1997, il ministero dell'ambiente e la regione Toscana hanno sottoscritto un accordo di programma per predisposizione di un piano d'area di risanamento, stabilendo: a) che il piano fosse redatto dall'ARPAT (Agenzia Regionale per la Sicurezza Ambientale della Toscana) di concerto con Comitato di Coordinamento ed una Segreteria Tecnica, nonche' con la consulenza di Universita' e di Istituti specializzati; b) che il Comitato operasse come conferenza di servizi per gli aspetti di tipo ambientale che avessero implicazioni su atti amministrativi; c) che il ministero dell'ambiente e la regione Toscana dessero immediata attuazione agli interventi previsti in ottemperanza a tale accordo; e' stato costituito, ex legge n. 137 del 19 maggio 1997, un Comitato Tecnico di Coordinamento per le aree critiche ad elevata concentrazione industriale e portuale di Livorno e Piombino, sotto la presidenza del ministero dell'ambiente, a cui hanno partecipato i rappresentanti di tutte le Amministrazioni interessate (ministero dell'interno, dell'industria, regione Toscana, provincia di Livorno, comuni di Livorno e Collesalvetti, Comune di Piombino, Autorita' Marittima, Autorita' Portuale), oltre ai vertici di tutti gli organi di vigilanza e di controllo, il comando generale dei VV.FF., l'Universita' di Pisa; il19 settembre 2000 la regione Toscana ha approvato il piano d'area elaborato ed approvato in prima istanza dal comitato tecnico; tale piano, oggi in fase di attuazione, prevede importanti interventi di risanamento e di natura infrastrutturale ed impiantistica individuati come prioritari ed urgenti per la cui realizzazione sono utilizzabili risorse finanziarie per 41 miliardi resi disponibili dalla regione Toscana grazie ai fondi del ministero dell'ambiente, nonche' risorse di privati ed ulteriori risorse per 18 miliardi provenienti dal ministero dei lavori pubblici ed indirizzati alla Darsena Petroli; risulta che, con decreto del 13 febbraio 2001, tale piano sia stato congelato dal ministero dell'ambiente che avrebbe istituito un'ulteriore commissione ad hoc che, di fatto, controllerebbe i lavori del comitato tecnico di cui sopra sovrapponendosi allo stesso e rivaluterebbe il rischio di movimentazione del GPL nel porto di Livorno -: se non ritenga che il comitato tecnico istituito a seguito di apposito accordo Stato-Regione non sia lo strumento piu' idoneo per valutare le condizioni di rischio dell'area e per individuare gli strumenti necessari per la sicurezza; se non ritenga, inoltre, che l'attuazione del piano d'area da parte della Regione Toscana, oltre che da parte dello stesso comitato, non costituisca elemento formale di garanzia istituzionale per la tutela della sicurezza e dell'ambiente; se non ritenga di dover valutare attentamente gli effetti del sostanziale congelamento del piano d'opera relativamente agli ingenti danni economici, finanziari ed occupazionali che puo' produrre per l'area livornese, nonche' relativamente ai ritardi nell'attuazione degli stessi interventi di risanamento ambientale necessari. (5-08864)