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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIII Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/08881 presentata da FEI SANDRA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 20010228

Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: risulterebbe all'interrogante che un Ministro della Repubblica abbia denunciato alla Commissione di Bruxelles il fatto che il Consorzio Venezia Nuova, titolare della concessione per la realizzazione dei lavori di salvaguardia ambientale di Venezia, che prevedono fra l'altro la costruzione di dighe mobili, non avrebbe ottenuto l'appalto delle opere secondo le disposizioni vigenti, ne' avrebbe rispettato l'obbligo di appaltare all'esterno una determinata percentuale dei lavori stessi; nel 1998, l'onorevole Gianni Tamino presento' un'interpellanza alla Commissione europea riferita alla concessione affidata dallo Stato italiano al Consorzio Venezia Nuova per la realizzazione d'interventi volti alla salvaguardia di Venezia e alla costruzione di dighe mobili alle bocche di porto per il controllo delle maree; il Commissario europeo Mario Monti, in data 3 giugno 1998, confermava la piena ammissibilita' e legittimita' dell'affidamento allo stesso soggetto della progettazione e dell'esecuzione di opere; a seguito, lo Stato Italiano ha presentato una folta documentazione richiesta dalla Commissione, nonostante la precedente risposta del Commissario Monti, per verificare la coerenza tra l'affidamento della concessione e la normativa europea; il Consorzio Venezia Nuova e' detentore del brevetto per la realizzazione del meccanismo di regolazione delle maree, progetto al quale da decenni i Verdi hanno fatto ogni sorta di opposizione, impedendone di fatto la realizzazione e rendendo in molti casi sprecati alcuni interventi che senza la regolazione delle bocche di porto si devono ripetere in continuazione; sotto il profilo giuridico l'affidamento era perfettamente conforme alla normativa europea (direttive 71/305 e 89/440), compatibilita' confermata anche dal professor Antonio Tizzano, attualmente membro della Corte di Giustizia; nel 1999, d'accordo con la Commissione, lo Stato italiano estese al Consorzio Venezia Nuova l'obbligo di appaltare a terzi, mediante pubbliche gare, il 40 per cento delle attivita' da realizzare; secondo quanto risulta all'interrogante, alcuni funzionari del ministero dei lavori pubblici, gli stessi che avrebbero negato l'attuazione dell'impegno ad affidare a terzi il 40 per cento delle attivita' del Consorzio, avrebbero recentemente preso nuovamente contatto con la DGXV, contatto che sembrerebbe aver quanto meno accelerato l'inoltro della procedura d'infrazione contro l'Italia, giunta alla Rappresentanza Permanente a Bruxelles in data 22 gennaio 2001, numero 285288 e firmata dal Segretario generale Bernard Michel, nonostante nel luglio scorso fosse stato consegnato, dal Governo italiano alla Commissione, un atto concluso con il Consorzio Venezia Nuova che codificava il riferito obbligo e di conseguenza l'apertura al mercato; se tale iniziativa - estremamente lesiva nei confronti dello stesso Governo, in quanto un Ministro della Repubblica si e' permesso di fare appello non al Governo italiano per segnalare eventuali irregolarita' nella gestione della cosa pubblica, ma ad una autorita' esterna sia stata previamente concordata con la Presidenza del Consiglio, e con i ministeri competenti in merito, ed in particolare quelli dei lavori pubblici e dell'ambiente; se tale iniziativa e' stata concordata con il Presidente del Consiglio, perche' quest'ultimo non abbia ritenuto di intervenire direttamente a fronte delle presunte violazioni anziche' ricorrere ad una autorita' soprannazionale, che vedrebbe colpevole di tali violazioni non il Consorzio Venezia Nuova, ma lo stesso Governo, cui anche il Ministro denunciante appartiene, per l'incapacita' di applicare le normative vigenti; se non consideri che, su un problema di tale gravita' e che espone il paese alla ennesima figuraccia in campo europeo quale che sia l'esito dell'intervento della Commissione, sarebbe stato opportuno che della iniziativa venisse messo al corrente il Parlamento; se viceversa l'iniziativa e' stata decisa o promossa autonomamente da un Ministro della Repubblica, senza consultare od informare ne' il Presidente del Consiglio, ne' i suoi colleghi competenti, ne' il Parlamento - Ministro della Repubblica peraltro ben noto secondo quanto risulta all'interrogante per la propria ideologica e preconcetta avversione personale al progetto di salvaguardia di Venezia, come ad ogni altro progetto comportante comunque la realizzazione di lavori pubblici nell'interesse generale del Paese - quali provvedimenti il Presidente del Consiglio intenda adottare per evitare il ripetersi di simili scandalosi comportamenti, per la salvaguardia della propria dignita' e di quella di tutta l'Italia; se tale iniziativa sia volta soltanto a bloccare per l'ennesima volta i lavori e le decisioni conseguenti da assumere, ignorando totalmente i danni di immagine causati all'Italia e i danni reali che comportera' per Venezia, patrimonio dell'Umanita'. (5-08881)

 
Cronologia
lunedì 26 febbraio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In seguito al Consiglio europeo del dicembre 2000 a Nizza, in Francia, viene firmato il Trattato di Nizza, che entrerà in vigore il 1° febbraio 2003.

giovedì 8 marzo
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Ciampi, sentiti i Presidenti del Senato e della Camera dei deputati, emana il decreto di scioglimento delle Camere (D.P.R. 8 marzo 2001, n. 42).