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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00757 presentata da BELLILLO KATIA (MISTO-COMUNISTI ITALIANI) in data 24/09/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00757 presentata da KATIA BELLILLO lunedì 24 settembre 2001 nella seduta n. 035 BELLILLO, RIZZO e SGOBIO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro per le pari opportunità. - Per sapere - premesso che: l'azienda Poste Italiane s.p.a ha recentemente dichiarato 900 esuberi attivando le procedute previste dalla legge n. 223 del 1991 per la messa in mobilità; l'Azienda sta attivando un fondo di solidarietà che prevede, tra l'altro, una forma di accompagnamento alla pensione per i lavoratori interessati per un periodo massimo di 60 mesi al fine di permettere ai dipendenti di raggiungere una pensione dignitosa; tale possibilità, seconda la bozza di proposta che l'azienda ha presentato, non sarebbe prevista per le lavoratrici donne che, a prescindere dal numero di anni di contribuzione conseguiti, essendo i 60 anni il requisito minimo di vecchiaia per essere collocate in pensione, non potrebbero usufruire dei sessanta mesi messi a disposizione tramite il Fondo di Solidarietà; per le lavoratrici che hanno compiuto 60 anni entro il prossimo 30 settembre si prospetterebbe così l'obbligo di andare comunque in pensione, a prescindere dagli anni di contribuzione conseguiti, senza poter usufruire del Fondo di Solidarietà Sociale attivato dall'Azienda -: se il calcolo di 9000 esuberi dichiarati dall'azienda siano realmente effettivi, e non siano, invece, motivati da necessità di conto economico in relazione alla privatizzazione dell'azienda stessa; in quale modo intendano intervenire al fine di eliminare una palese discriminazione dichiarata dall'Azienda Poste Italiane, al fine di consentire anche alle lavoratrici donne di poter accedere al Fondo di Solidarietà; cosa intendano fare per rendere operante un diritto, sancito all'articolo 3 della Costituzione, affinché le donne dipendenti delle Poste Italiane s.p.a siano messe in condizioni di pari opportunità rispetto agli uomini.(4-00757)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 16 giugno 2003 nell'allegato B della seduta n. 323 all'Interrogazione 4-00757 presentata da BELLILLO Risposta. - Si fa presente che in data 17 ottobre 2001 è stato siglato un accordo presso questo ministero con il quale è stato individuato un percorso per il personale in esubero delle Poste S.p.A. Con tale accordo si prevede che: chi ha i requisiti per la pensione di anzianità esca dal lavoro anche con incentivi da parte dell'azienda; l'azienda ha costituito un Fondo ex lege 662 del 1996 a totale carico delle Poste attraverso il quale accompagnare alla pensione circa 2.000 dipendenti; si è stabilito di ridistribuire sul territorio nazionale circa 15.000 dipendenti per riequilibrare le risorse tra le aree in esubero e quelle in carenza; infine, a fronte di questa razionalizzazione delle risorse umane l'azienda procederà a circa 3.000 assunzioni nella qualifica di portalettere. Per quanto riguarda in particolare la paventata discriminazione a danno delle dipendenti, si fa presente che con l'accordo citato è stato introdotto un meccanismo correttivo che si attiva in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro da parte delle lavoratrici che rientrano nella fattispecie di cui all'Accordo stesso; meccanismo che consiste nel riconoscimento di un incentivo economico all'esodo di importo raddoppiato rispetto a quello versato al personale maschile interessato allo stesso sistema di pensionamento. Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.



 
Cronologia
giovedì 20 settembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Si riunisce a Berlino, in Germania, il Consiglio europeo straordinario per analizzare la situazione internazionale dopo gli attentati negli Stati Uniti dell'11 settembre.

mercoledì 3 ottobre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    A seguito degli attentati dell'11 settembre, il Consiglio atlantico riconosce, per la prima volta nella storia dell'Alleanza, l'esistenza delle condizioni per l'applicazione dell'articolo 5 del Trattato, ai sensi del quale un attacco armato contro un membro dell'Alleanza deve essere considerato come un attacco contro tutti i membri dell'Alleanza stessa.