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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00931 presentata da MELANDRI GIOVANNA (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 10/10/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00931 presentata da GIOVANNA MELANDRI mercoledì 10 ottobre 2001 nella seduta n. 042 MELANDRI, GRIGNAFFINI, PENNACCHI, MUSSI, VISCO, ROGNONI, SODA, CHIAROMONTE, GRILLINI, BULGARELLI, FINOCCHIARO, MAURA COSSUTTA, BELLILLO, VERNETTI, CAMO, MOLINARI, BIMBI, SQUEGLIA, BOTTINO, POTENZA, ANNUNZIATA, MARCORA, FANFANI, MANTINI, MONACO, CARBONELLA, CEREMIGNA, ZANELLA, LION, CIMA, MARTELLA, BELLINI, DE BRASI, CAZZARO, GAMBINI, QUARTIANI, PETRELLA, SINISCALCHI, MAGNOLFI, CHITI, BATTAGLIA, BANDOLI, CORDONI, GIACCO, PISTONE, LUCÀ, ABBONDANZIERI, LUCIDI, PANATTONI, ZANOTTI, SANDI, TRUPIA, GIULIETTI, BIELLI, MOTTA, TIDEI, RUSCONI, PISA, CARBONI, CENTO, TOCCI, MONTECCHI, LUMIA, LEONI, LUIGI PEPE, TOLOTTI, LOIERO, GASPERONI e SANTINO ADAMO LODDO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali . - Per sapere - premesso che: il 25 settembre 2001 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge che reca «Disposizioni urgenti in materia di privatizzazione e valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico» (A.S. 1655); all'articolo 3 si prevede che i beni immobili del patrimonio immobiliare pubblico possono essere trasferiti a titolo oneroso a privati e che, al comma 17 dell'articolo 3, si prevede che «i trasferimenti di tali beni non sono soggetti alle autorizzazioni previste... dall'articolo 19 della legge 23 dicembre 1998, n. 448 concernente la proposizione di progetti di valorizzazione e gestione degli immobili statali; premesso ancora che: per molti anni il tema della dismissione del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato avente valore storico-artistico è stato oggetto di infinite polemiche che oscillavano tra le opposte posizioni di chi riteneva utile prevedere la possibilità per lo Stato e gli enti locali di procedere a tali dismissioni per esigenze di cassa e chi, invece, le considerava come uno strumento da non autorizzare in nessun caso paventando il pericolo di una «vendita del Colosseo»; tali polemiche avevano come inevitabile coda la proposizione ad ogni legge finanziaria di emendamenti che prevedevano generiche possibilità di dismissione in assenza di regole, seguiti a loro volta da controemendamenti di assoluto divieto; tale scontro tra opposti tabù di fatto penalizzava la ricerca di strumenti moderni che conciliassero l'esigenza di dar luogo ad un processo di dismissione dell'ingente patrimonio immobiliare pubblico con l'esigenza altrettanto imprescindibile di tutelare il nostro patrimonio storico-artistico individuando modalità di trasferimento del titolo di proprietà che si traducessero in forme di tutela attiva del patrimonio stesso; a tale contrapposizione si era trovata una soluzione attraverso l'approvazione della legge 23 dicembre 1998, n. 448 «Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo»; l'articolo 19 di tale legge stabiliva, infatti, che, nell'ambito del processo di dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare statale, relativamente agli immobili soggetti a tutela tali vendite o conferimenti dovessero avvenire di concerto con il ministero per i beni e le attività culturali; all'articolo 32 di tale legge si prevedeva che i beni immobili di interesse storico artistico di proprietà dello Stato, delle regioni, delle province e dei comuni non potessero essere alienati al di fuori delle ipotesi previste da un apposito Regolamento adottato dal ministero per i beni e le attività culturali; veniva pertanto istituita presso il ministero per i beni e le attività culturali una commissione composta da rappresentanti delle amministrazioni centrali coinvolte, delle regioni, delle autonomie locali, delle associazioni ambientaliste e di tutela e da tecnici e studiosi della materia allo scopo di coinvolgere nella maniera più ampia e democratica tutti i soggetti interessati al tema; la commissione predisponeva il testo di un provvedimento, approvato in via definitiva dal Consiglio dei ministri nella seduta del 4 agosto 2000 e pubblicato su Gazzetta Ufficiale del 13 ottobre 2000 n. 240 (Regolamento n. 283); il fondamento di tali norme e dello sforzo prodotto dal ministero per i beni e le attività culturali tra il dicembre del 1998 e l'ottobre del 2000 può essere rinvenuto nella necessità di raggiungere un punto di equilibrio tra due esigenze: la prima è quella di evitare la «svendita» del patrimonio storico-artistico e l'uscita dalla sfera della tutela dell'intero settore dei beni culturali, la seconda è quella di prestare attenzione al processo, ultimamente in atto, di rimodulazione dell'estensione della proprietà immobiliare pubblica, soprattutto, in una fase in cui il ministero sta compiendo notevoli sforzi per allargare il campo dei soggetti che possono contribuire con risorse finanziarie e con prestazioni di servizi, alla salvaguardia del patrimonio nazionale e per individuare modalità di trasferimento del titolo di proprietà che si configurino come forme di tutela attiva di tale patrimonio; nello specifico tecnico il regolamento definisce la procedura stabilita per il conferimento in concessione o l'utilizzazione mediante convenzione di tali beni che deve prevedere forme di valorizzazione dei beni stessi. In particolare gli immobili sono considerati inalienabili: a) qualora siano stati riconosciuti, per mezzo di un provvedimento avente forza di legge, monumenti nazionali; b) quando siano beni di interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia dèlla cultura in genere; c) nel caso siano beni di interesse archeologico o beni che documentino l'identità e la storia delle istituzioni pubbliche, collettive, ecclesiastiche riconosciuti con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali; il regolamento pone a carico delle regioni, delle province e dei comuni l'obbligo di trasmettere, entro due anni dalla sua entrata in vigore, al Soprintendente regionale per i beni e le attività culturali, l'aggiornamento dell'elenco previsto dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 490 del 1999 (Testo unico in materia di beni culturali e ambientali - articolo relativo all'individuazione dei beni di enti pubblici e privati). Fermi restando i casi di inalienabilità prima ricordati, l'alienazione dei beni inseriti in questi elenchi (modificabili e integrabili dal Soprintendente regionale) è soggetta ad autorizzazione del ministero per i beni e le attività culturali; la normativa redatta ed approvata tra il 1998 ed il 2000 rappresenta la punta più avanzata della riflessione teorica e giuridica in materia di modifiche del titolo di proprietà del patrimonio immobiliare statale avente valore storico-artistico; la formale abrogazione di tale normativa ad opera del decreto-legge 351 del 25 settembre 2001 rappresenta un pericoloso passo indietro rispetto a tali risultati, una mortificazione dell'impegno e della collaborazione prestata dagli enti locali e dalle associazioni di tutela e, di fatto, l'abdicazione da parte del ministero per i beni e le attività culturali dal suo ruolo di tutela -: se fosse a conoscenza della norma inserita nel decreto-legge, se il ministero sia stato minimamente coinvolto nella fase di redazione di tale norma o se, anche in questo caso, esattamente come nel caso del provvedimento sulle ristrutturazioni interne degli edifici proposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti professor Lunardi, pochi mesi fa, il ministero per i beni e le attività culturali non sia stato neanche consultato; in caso contrario quale sia la sua opinione rispetto a tale provvedimento; se sia consapevole del fatto che tutta l'attività normativa del Governo in materia di tutela dei beni culturali stia di fatto marginalizzando e cancellando le prerogative di tutela affidate al ministero; se abbia intenzione di assumere, in questo come in altri casi, iniziative politiche e legislative presso il Governo e la maggioranza parlamentare che lo sostiene per tentare di invertire questa triste ma oramai inesorabile tendenza del Governo a ritenere del tutto marginali le politiche di tutela dei beni culturali ed il ruolo del Ministero. (4-00931)

 
Cronologia
martedì 9 ottobre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Presidente del Consiglio Berlusconi esprime - alla Camera - apprezzamento per la volontà del Presidente degli Stati Uniti di creare un'ampia coalizione internazionale per contrastare il terrorismo. Camera e Senato approvano le mozioni di maggioranza e quella di DS, Margherita e SDI di appoggio all'intervento militare in Afghanistan. Verdi, Pdci e Prc votano contro.

mercoledì 17 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva il disegno di legge: Infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici (A.C. 1516), che sarà approvato dal Senato il 6 dicembre 2001 (legge 21 dicembre 2001, n. 443 - Legge obiettivo).