Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01071 presentata da GIORDANO FRANCESCO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 18/10/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01071 presentata da FRANCESCO GIORDANO giovedì 18 ottobre 2001 nella seduta n. 048 GIORDANO, ALFONSO GIANNI e TITTI DE SIMONE. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: in questi giorni la società PCB spa sarà messa dal gruppo El.Man. in liquidazione preventiva (comunicazione fatta alla organizzazione sindacale dalla stessa società); nel luglio del 1995 la Ericsson presenta per lo stabilimento di Pagani la richiesta di CIGS per ristrutturazione e riorganizzazione della durata di due anni, richiesta che fu respinta dal ministero del lavoro nell'aprile del 1997 e successivamente dal TAR del Lazio grazie a denunce da parte dei lavoratori; la CIGS rischiava di tradursi in licenziamenti di un certo numero di lavoratori tra i quali i più anziani e i più «costosi»; nel 1995 comunica, poi, la disdetta degli accordi aziendali vigenti, e il successivo nuovo accordo provoca una notevole riduzione del potere d'acquisto e contrattuale dei lavoratori, iniziando così la fase della vendita; nel giugno 1998 la Ericsson comunica alle organizzazioni sindacali l'intenzione di scindere le due sedi produttive costituenti il sito di Pagani denominando PCB spa quella delle piastre circuiti stampati e PBA spa quella degli assemblaggi per effettuare subito dopo il trasferimento dei due rami d'azienda (Articolo 47 Lg. N. 428 del 29 dicembre 1990); nel gennaio 1999 dopo sei mesi di trattative la PCB spa viene trasferita al gruppo El.Man. di Corropoli (Teramo), che per i mancati investimenti da parte della Ericsson (sospesi già dal 1993, cosa che contribuì alla reiezione della CIGS del 1995/1997), la nuova società rilevava un complesso di impianti e di macchine quasi obsolete che oltre la produzione metteva a grave rischio la salute dei lavoratori; nel piano industriale e negli accordi sindacali che furono sottoscritti, vennero inseriti, così come richiesto dalle organizzazioni sindacali per la sopravvivenza dell'azienda appena venduta, maggiori investimenti e maggiori garanzie rispetto a quelli offerti dalle due società in special modo per le nuove tecnologie che avrebbero permesso di produrre piastre più complesse e più remunerative, infatti la El.Man. avrebbe dovuto produrre in Pagani anche piastre diverse da quelle per le TLC al fine di riequilibrare le eventuali cadute del mercato Ericsson nazionale ed internazionale; con un accordo commerciale la Ericsson poi garantiva alla El.Man. nella fase di avviamento e sino al 31 dicembre 2000 la copertura di eventuali perdite economiche e gli accordi sindacali avrebbero garantito per cinque anni la salvaguardia del mantenimento dei livelli occupazionali, la parte economica e normativa vigente e il non ricorso agli ammortizzatori sociali durante la fase degli investimenti concordati; gli impegni e gli oneri assunti in special modo dalla El.Man. furono disattesi già dai primi mesi: investendo poco e con enorme ritardo, mancando di diversificare le produzioni (TLC + altre) ignorando il piano industriale, sospendendo a tempo indeterminato i progetti più importanti senza così completare la prima tranche di investimenti che avrebbe portato ad un reale abbattimento del costo del lavoro con conseguente rilancio sul mercato, abbandonando gli impianti, le macchine di vecchia tecnologia ereditati dalla Ericsson, azzerando le manutenzioni con relativa caduta di efficienza e qualità e la conseguente perdita di clienti, trasferendo le commesse, anche se ridotte rispetto al passato, negli altri stabilimenti del gruppo (Corropoli, Cicerale ed altri) quando gli accordi prevedevano l'esatto contrario con la conseguente apertura di procedura di CIG straordinaria ed ordinaria, disattendendo ed ignorando qualsiasi richiesta di rispetto delle norme di sicurezza sempre più a rischio con conseguenti denunce alle autorità competenti, tenendo, specialmente nei primi due anni, comportamenti antisindacali (atteggiamenti ostili, provocatori ed intimidatori) con i lavoratori che ricordavano al dirigente di turno gli impegni sottoscritti; la Ericsson ignorò le varie richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali locali per l'istituzione e relativo intervento della commissione che doveva controllare il rispetto del piano industriale e degli accordi sottoscritti, non verificò che i prodotti commissionati alla PBA spa venissero prodotti, per la parte inerente il circuito stampato in PCB spa, azzerò o quasi le commesse dal marzo 2001 facendo aprire tra le organizzazioni sindacali locali e la PCB spa un contenzioso sulla richiesta di quest'ultima di CIG straordinaria ed ordinaria contrariamente agli accordi sindacali; quanto sopra era già stato previsto e più volte commentato nella fase delle trattative per la vendita dai lavoratori e dai loro sindacati che di loro iniziativa avevano raccolto informazioni sull'acquirente prescelto risultate molto negative, ma la Ericsson non volle accettare di rivedere le proprie decisioni, infatti le informazioni lasciavano presagire che la piccolezza dell'acquirente - El.Man. srl - (fatturati, utili e capitale sociale insignificanti) avrebbero portato a livello critico la produzione dello stabilimento di Pagani -: se non ritenga opportuno adottare le opportune iniziative affinché i lavoratori della PCB spa (Gruppo El.Man.) in CIG dal 10 aprile 2001 al 9 settembre 2001 e dal 10 settembre 2001 presenti in fabbrica in attesa di lavoro siano riassorbiti dalla Ericsson TLC così come dal punto 7 dell'accordo sindacale. (4-01071)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 22 luglio 2003 nell'allegato B della seduta n. 344 all'Interrogazione 4-01071 presentata da GIORDANO Risposta. - Nell'anno 1998 la società ERICSSON Telecomunicazioni cede, limitatamente, alle unità produttive di Pagani, due rami di azienda alle società PCB S.p.A. e PBA S.p.A., rispettivamente per le attività di produzione di circuiti stampati e per il montaggio elettronico dei circuiti stampati. A seguito di accordo sindacale sottoscritto nello stesso anno tra la Ericsson Telecomunicazioni e la PBA S.p.A. le aziende in questione si impegnavano a preservare i livelli occupazionali per i cinque anni successivi. Il 7 gennaio 1999 la PCB veniva ceduta dalla Ericsson alla EL.MAN. Tecnologie Elettroniche S.p.A. ed in tale occasione veniva sottoscritto un contratto con cui la Ericsson si impegnava ad affidare, sulla base di ben determinate condizioni, alla stessa società PCB S.p.A., commesse di lavoro, impegnandosi a considerarla quale fornitore preferenziale fino al 31 dicembre 2003 e con un minimo di ordini garantiti per i primi due anni. In tal senso prendeva corpo un rapporto di partnership commerciale concreto e sostanziale in ogni suo aspetto che, da un lato, offriva ad Ericsson la possibilità di affidare ad aziende adeguatamente strutturate la produzione di un importantissimo componente della telecomunicazione mobile, qual è il circuito stampato, e, dall'altro, consentiva ad EL.MAN. di poter allargare gli orizzonti del proprio gruppo industriale e cogliere quindi le opportunità connesse alle nuove ed interessanti prospettive commerciali derivanti dal mondo Ericsson. Successivamente, però, per motivi riconducibili a contrazioni di commesse, già dagli inizi dell'anno 2001, la PCB S.p.A. denunciava uno stato di crisi aziendale e richiedeva per le proprie maestranze, nell'aprile 2001, la cassa integrazione guadagni straordinaria. Nel contempo una repentina crisi delle telecomunicazioni mobili colpiva in misura drammatica l'intero settore. La stessa Ericsson, se pur leader mondiale, rimaneva coinvolta nella sfavorevole congiuntura economica del comparto, per cui non è stato possibile alla società PCB evitare la brusca caduta del mercato e la conseguente drastica contrazione degli ordinativi programmati per l'anno 2001. Poiché appariva infruttuoso qualsiasi tentativo volto ad assicurare, tramite Ericsson, la continuità produttiva dell'azienda, il consiglio di amministrazione della PCB, dopo aver fatto richiesta, d'intesa con le maestranze, della cassa integrazione guadagni ordinaria per tutti i dipendenti ed aver vanamente tentato di riattivare la produzione, ha dovuto necessariamente procedere alla sospensione dell'attività produttiva nell'intero complesso aziendale di Pagani. Tutto quanto ha determinato un evidente e irreversibile stato di difficoltà economica e finanziaria alla quale il vertice aziendale della PCB ha cercato di porre rimedio, nell'esclusivo interesse del ceto creditorio) tramite il ricorso al concordato preventivo con cessione dei beni presentato al tribunale di Teramo nel mese di ottobre 2002. Il tribunale di Teramo, con decreto del 3 dicembre 2001, ha dichiarato aperta la suddetta procedura nei confronti della società PCB S.p.A., con sede in Corropoli, la quale ha proposto la cessione «pro solvendo», ai creditori, del complesso dei beni e dei crediti costituenti il patrimonio aziendale, in modo tale da garantire il pagamento integrale dei creditori privilegiati, nonché il pagamento di circa il 40 per cento dei creditori chirografari. L'adunanza dei creditori, presieduta dal giudice delegato, si è tenuta venerdì 8 febbraio 2002, con voto favorevole al concordato. Nello scenario che si è venuto a creare, per la crisi ormai perdurante nel settore delle telecomunicazioni, con interessamento anche degli altri settori applicativi, come l'elettronica industriale, l'automazione e l'elettronica militare, la EL.MAN. S.p.A., allo scopo di gestire la grave crisi di commesse, è ricorsa alla cassa integrazione guadagni ordinaria, chiudendo per 8 mesi il proprio stabilimento di Busnago e sospendendo, a zero ore, una parte considerevole della propria forza lavoro nello stabilimento di Corropoli chiedendo, nella prima istanza (dal 10 settembre 2001 all'8 dicembre 2001) la sospensione a zero ore per 50 operai e 16 impiegati su un totale rispettivamente di 77 e 25 lavoratori; e successivamente dal 10 dicembre 2001 al 16 marzo 2002 la sospensione a zero ore per 20 operai e 10 impiegati, su un totale rispettivamente di 69 e 24 lavoratori. Allo scopo di sanare questa situazione, la EL.MAN. S.p.A. si è attivata per aprire nuove agenzie di contatti in Germania e negli Stati Uniti, per acquisire nuovi clienti in settori alternativi a quello delle telecomunicazioni e per riattivare piccoli clienti abbandonati in passato, per saturazione di capacità produttiva. Per quanto riguarda, infine, i rapporti con la ERICSSON, la EL.MAN. S.p.A. è divenuta fornitrice marginale, dal momento che le commesse sono diventate pressoché nulle. Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e per le politiche sociali: Maurizio Sacconi.



 
Cronologia
mercoledì 17 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva il disegno di legge: Infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici (A.C. 1516), che sarà approvato dal Senato il 6 dicembre 2001 (legge 21 dicembre 2001, n. 443 - Legge obiettivo).

giovedì 18 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    A seguito dei risultati del referendum del 7 ottobre è promulgata la legge costituzionale: Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione (legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3).

domenica 21 ottobre
  • Politica, cultura e società
    In base al censimento generale della popolazione condotto dall'Istat i residenti in Italia sono pari a 56.996.000.