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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00114 presentata da MATTARELLA SERGIO (MARGHERITA, DL-L'ULIVO) in data 24/10/2001

Interpellanza Atto Camera Interpellanza 2-00114 presentata da SERGIO MATTARELLA mercoledì 24 ottobre 2001 nella seduta n. 052 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che: la politica della difesa e della sicurezza nazionale non può essere oggi definita senza riferirsi alle dimensioni europea e transatlantica che ne determinano in maniera essenziale i contenuti; l'Italia è inserita in un sistema di alleanze di vitale importanza che costituisce il contesto imprescindibile entro il quale perseguire gli interessi nazionali; ciò ha comportato e comporta l'assunzione di precise responsabilità in ambito internazionale in termini di tutela della sicurezza e della pace ed anche in termini di collaborazione militare ed industriale con i nostri partners; alla fine degli anni '90 ha iniziato a delinearsi con chiarezza una politica europea di sicurezza e difesa che rappresenta per l'Italia una straordinaria opportunità di svolgere un ruolo chiave nel promuovere l'integrazione politica dell'Unione, sviluppando al contempo una più matura concezione dei rapporti transatlantici; le scelte di politica estera alle quali si è accennato hanno avuto ampie e concrete ricadute sul settore delle industrie della difesa ove era necessario ovviare alla realtà di un mercato europeo caratterizzato da un eccesso di capacità produttive, forte competitività e ridotta domanda; l'industria italiana si è quindi impegnata in una coraggiosa ed impegnativa azione di ristrutturazione, razionalizzazione e concentrazione delle risorse nelle aree di eccellenza, in grado di sostenere la competizione e di puntare ad un mercato europeo del settore; tale processo è stato sostenuto negli ultimi anni - e va sostenuto - sul piano istituzionale, attraverso lo sviluppo della collaborazione governativa con gli altri paesi europei al fine di creare organismi e di promuovere programmi che consentano di condividere l'approvvigionamento militare consentendo di razionalizzare le strutture produttive e contenere i costi a beneficio dei bilanci della difesa; è in questo quadro che, nel 2000, per iniziativa del primo ministro inglese, è stata rilanciata l'idea di realizzare il velivolo da trasporto europeo A400M, nella consapevolezza che solo un velivolo comune consente di acquisire un'efficace capacità europea di aerotrasporto, secondo le esigenze di interoperabilità definite anche nelle DCI della NATO, permettendo un addestramento e un supporto logistico comune, assolutamente necessario nel momento in cui l'Unione europea è impegnata nella costituzione di una forza di intervento rapido che richiede di condividere tecnologie e materiali e considerato che sono prevedibili e auspicabili ulteriori sviluppi del comune impegno dell'Unione nel settore; tra l'altro per l'Italia, come del resto per la Gran Bretagna, l'iniziativa si colloca in un programma di acquisizione di velivoli da trasporto assai equilibrato, che prevede anche l'impiego di C130J forniti dalla statunitense Lockheed, al fine di coniugare dimensione europea e dimensione transatlantica; il programma A400M, che avrebbe tra l'altro importanti ricadute sul piano del trasporto aereo civile, si configura oggi come il più rilevante programma europeo in fase di avvio sotto il duplice profilo politico ed industriale; l'Italia, nel luglio 2000, con la firma di un Mou, ha dichiarato la volontà di acquistare 16 velivoli, per una spesa complessiva stimata pari a 1.200 milioni di euro (circa 2.400 mld di lire), da ripartire in un periodo di dieci anni. Un costo sostenibile e destinato, del resto, a tradursi in commesse di pari importo per l'industria nazionale, impegnata in una delicatissima fase di trasformazione; il ritiro dell'Italia dal programma rischierebbe di provocare il fallimento dello stesso e rappresenterebbe, oltre ad una chiara violazione degli impegni assunti con Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna ed altri paesi, un'evidente battuta di arresto del processo di sviluppo di una politica estera e della difesa comune, indebolendo, se non vanificando, il principale dei programmi volti a realizzarne l'indispensabile supporto produttivo; l'Italia si troverebbe isolata e porrebbe ostacoli allo sviluppo di comuni capacità di difesa proprio nel momento in cui gli eventi internazionali suggeriscono di rafforzare il quadro di sicurezza condiviso con gli altri partners europei -: quali siano le iniziative che il Governo intenda assumere al riguardo. (2-00114)«Mattarella, Micheli, Letta».

 
Cronologia
domenica 21 ottobre
  • Politica, cultura e società
    In base al censimento generale della popolazione condotto dall'Istat i residenti in Italia sono pari a 56.996.000.

giovedì 25 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 331 voti favorevoli, 237 contrari e 1 astenuto, la questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento Dis. 1.1 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo unico del disegno di legge AC 1654 di conversione in legge del D.L. 25 settembre 2001, n. 350, Disposizioni urgenti in vista dell'introduzione dell'euro.