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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01333 presentata da FASSINO PIERO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 13/11/2001

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01333 presentata da PIERO FASSINO martedì 13 novembre 2001 nella seduta n. 061 FASSINO, NIGRA e BUGLIO. - Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesse che: la società Ficomirros di Venaria, ora appartenente al gruppo spagnolo Ficosa, ha deciso di avviare le procedure di licenziamento per tutti gli operai e per parte degli impiegati (211 addetti su un totale di 286), operando in tal modo lo smantellamento dell'attività produttiva; la drastica riduzione del personale della società Ficomirros è stata motivata con la riduzione dei volumi produttivi derivanti dalla negativa situazione congiunturale del settore automobilistico; la situazione della società Ficomirros ha determinato un grave allarme sociale e forti preoccupazioni per la salvaguardia dei livelli occupazionali -: quali misure il Governo intenda adottare per la salvaguardia dei livelli occupazionali della società Ficomirros di Venaria, anche per mezzo di uno specifico piano industriale che consenta di superare le difficoltà derivanti dalla negativa situazione congiunturale.(4-01333)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 25 febbraio 2002 nell'allegato B della seduta n. 103 all'Interrogazione 4-01333 presentata da FASSINO Risposta. - Dagli accertamenti effettuati dalla direzione provinciale del lavoro di Torino è emerso quanto segue. In data 24 ottobre 2001 la società FICOMIRRORS ITALIA spa (ex Magneti-Marelli Retrovisori), facente capo alla multinazionale spagnola FICOSA INERNATIONAL, ha attivato la procedura di mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223 per n. 211 dipendenti sui complessivi n. 286 occupati nello stabilimento di Venaria (Torino), per cessazione dell'attività produttiva. Nell'ambito della suddetta procedura, nel corso degli incontri in sede sindacale dei giorni 30 ottobre, 15 novembre e 6 dicembre 2001, l'azienda ha argomentato la propria decisione con la necessità di provvedere ad una ristrutturazione del gruppo, chiudendo o ridimensionando alcuni stabilimenti in Europa, fra cui quello di Venaria. Il coinvolgimento del suddetto stabilimento, a detta dell'azienda, è dovuto al fatto che tale unità produttiva risulta gravata da costi indiretti assai rilevanti, da perdite produttive doppie rispetto alle altre aziende del gruppo e da costi di mano d'opera superiori del 30 per cento rispetto alla media del gruppo stesso. Inoltre, in base all'andamento del mercato, è prevista una riduzione dei volumi produttivi del 30 per cento nel prossimo periodo. L'azienda in parola, non ha ritenuto di aderire alla richiesta delle organizzazioni sindacali di attivare, in luogo della mobilità, altri ammortizzatori sociali quali il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria, non rilevandone i presupposti e gli elementi richiesti dalla legge per l'utilizzo di tale strumento, offrendo invece, a fronte della sottoscrizione di un accordo con le organizzazioni sindacali e di accordi individuali con i lavoratori: a) la possibilità di mantenere un sia pur ridotta attività produttiva sulla gamma alta di prodotto che consentirebbe l'impiego di circa 15 lavoratori; b) una incentivazione economica per i lavoratori collocati in mobilità per un importo complessivo di circa due miliardi e ottocento milioni di lire. Poiché la parte sindacale non ha ritenuto di accettare le suddette proposte è stata avviata, in data 10 dicembre 2001, la seconda fase della procedura, investendo del problema i competenti uffici della regione Piemonte. Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali: Roberto Maroni.



 
Cronologia
mercoledì 7 novembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Camera e Senato approvano l'invio di militari italiani in Afghanistan. I due documenti della maggioranza e dell'Ulivo sono approvati separatamente e con astensioni incrociate. Si oppongono Rifondazione comunista, Verdi, Comunisti italiani, sinistra Ds.

giovedì 15 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 318 voti favorevoli, 221 contrari e 1 astenuto, la questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge AC 1876 di conversione in legge del D.L. 18 settembre 2001, n. 347, Interventi urgenti in materia di spesa sanitaria, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.