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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00402 presentata da VIGNI FABRIZIO (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 14/11/2001

Interrogazione a risposta immediata in Commissione Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00402 presentata da FABRIZIO VIGNI mercoledì 14 novembre 2001 nella seduta n. 062 VIGNI, CALZOLAIO, BANDOLI, ABBONDANZIERI, CHIANALE, DAMERI, RAFFAELLA MARIANI, PIGLIONICA, SANDRI, VIANELLO e ZUNINO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio. - Per sapere - premesso che: in data 14 marzo 2001 il Presidente del Consiglio ha provveduto con proprio atto alla nomina del CdA dell'ANPA secondo le procedure vigenti, pertanto l'organo non si trova in regime di proroga delle sue funzioni, ma le esercita nella pienezza dei poteri previsti; risulta agli interroganti che il Ministro dell'ambiente con propria lettera del 14 giugno 2001 ha richiamato gli organi dell'ANPA a limitare le proprie attribuzioni affinché non siano assunti o sottoscritti atti di qualsivoglia natura, esclusi quelli di mera gestione corrente, che impegnino sotto l'aspetto economico e di programmazione l'Agenzia oltre la data di scadenza del CdA, ovvero oltre il 18 ottobre; si sono svolte assemblee e iniziative di protesta dei lavoratori dell'ANPA interessati al rinnovo dei contratti di incarico professionale secondo quanto previsto dall'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 375/97, stipulati in particolare in attuazione della legge 180/98; il Ministro ha successivamente «commissariato» l'ANPA, limitando ulteriormente l'autonomia dei dirigenti, modificando assetti lavorativi con ordinanze perentorie, sospendendo l'efficacia di contratti e convenzioni; dal 1994, anno d'istituzione, l'ANPA ha seguito una lunga, difficile, complessa fase di costruzione e dal 1998 ha rafforzato e qualificato le sue strutture, realizzando con le ARPA istituite un vero e proprio sistema nazionale per i controlli e le attività tecnico-scientifiche in campo ambientale; il decreto legislativo n. 300 del 1999 istituisce numerose agenzie a supporto dell'attività del Governo e dei singoli ministeri e tra queste l'Agenzia per la protezione dell'Ambiente e per i Servizi Tecnici non ancora costituita, e la legge n. 93 del 2001 fissa la scadenza del mandato del nuovo Consiglio di Amministrazione dell'ANPA all'emanazione dello statuto della nuova Agenzia e comunque non oltre sei mesi; il CdA dell'ANPA nella seduta del 27 aprile 2001 aveva dato mandato alla Direzione dell'Agenzia di disporre il rinnovo dei contratti di collaborazione professionale specialistica sulla base di schede individuali di valutazione del lavoro svolto, redatte a tale scopo dai dirigenti competenti, impegnando la spesa relativa al finanziamento del medesimo numero di contratti in essere per la durata di un anno, spesa espressamente coperta da apposito stanziamento disposto dalla legge Finanziaria 2001; l'interpretazione data alla lettera del Ministro da parte degli organi dell'ANPA ha bloccato o fortemente limitato le procedure di rinnovo dei contratti professionali in essere, in particolare riducendone drasticamente la durata, con gravissime conseguenze sulla continuità delle prestazioni necessarie a completare progetti di rilevante importanza per il Paese, quali ad esempio quelli relativi al rischio naturale e tecnologico, al sistema informativo ambientale alla gestione dei rifiuti e ad altre significative attività; tale situazione sta producendo il concreto rischio di formare un consistente residuo passivo di soldi stanziati e non spesi, questione più volte in passato criticata dalla Corte dei conti; i contratti di consulenza sottoscritti ai sensi della legge con giovani ricercatori sono in fase di revoca o di non rinnovo; i contratti in fase di scadenza non vengono rinnovati; la valutazione avviene senza il decisivo apporto dei dirigenti dei dipartimenti, senza una trasparente e formale istruttoria e decisione; appare ragionevole domandarsi se non siano da considerare impropri ed illegittimi lo strumento e i contenuti della lettera del Ministro dell'ambiente quale immotivato attacco politico all'autonomia dell'Agenzia e al buon funzionamento dei suoi organi; non è chiaro come si possa assicurare tempestivamente la massima funzionalità e continuità del lavoro dell'Agenzia favorendo lo sviluppo delle sue strutture tecniche, nel rispetto dell'autonomia tematica, amministrativa ed organizzativa, né quale sia l'opinione del Ministro sulle direttive all'ANPA impartite negli anni scorsi; non vi sono indicazioni su come si configura la figura del tutor per i consulenti e se non introduce ritardi o sprechi; appare arduo comprendere quali siano gli indirizzi e i tempi che il Governo intende seguire nel predisporre lo statuto dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici e delle altre agenzie ancora da costituire ai sensi del decreto legislativo n. 300 del 1999, nonché come si intenda garantire coinvolgimento e raccordo delle autonomie regionali, anche in considerazione del trasferimento del Servizio Idrografico presso la Presidenza del Consiglio; non è noto quali contratti di consulenza l'ANPA abbia stipulato dopo il commissariamento, né se l'ANPA partecipa normalmente alle attività e agli appuntamenti internazionali conseguenti sugli impegni assunti; non è comprensibile come si vogliano garantire dopo il 18 ottobre le attività sui problemi del riassetto idrogeologico, con quali strumenti e secondo quali indirizzi e, anche in accordo con le due direzioni generali (con la stessa soluzione) del Ministero dell'ambiente; vi è inoltre il dubbio che la nomina del Comitato Scientifico dell'ANPA prelude ad una volontà di rilancio del nucleare nel nostro Paese -: quali siano gli orientamenti del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio sull'ANPA, con particolare riferimento alle questioni evidenziate. (5-00402)





 
Cronologia
mercoledì 7 novembre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Camera e Senato approvano l'invio di militari italiani in Afghanistan. I due documenti della maggioranza e dell'Ulivo sono approvati separatamente e con astensioni incrociate. Si oppongono Rifondazione comunista, Verdi, Comunisti italiani, sinistra Ds.

giovedì 15 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 318 voti favorevoli, 221 contrari e 1 astenuto, la questione di fiducia posta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge AC 1876 di conversione in legge del D.L. 18 settembre 2001, n. 347, Interventi urgenti in materia di spesa sanitaria, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.