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Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01458 presentata da ALFREDO BIONDI giovedì 22 novembre 2001 nella seduta n. 067 BIONDI, MINOLI ROTA, LISI, ORSINI, PATARINO, MALGIERI, ROMELE, PACINI, ANTONIO PEPE, MESSA, CASTELLANI, ARRIGHI, DI VIRGILIO, PERROTTA, NESPOLI, FALSITTA, GIULIO CONTI, DELMASTRO DELLE VEDOVE, AIRAGHI, PORCU, PALMIERI, JACINI, GALLO, CAMPA, GARNERO SANTANCHÈ, MARINELLO, VILLANI MIGLIETTA, BRIGUGLIO, FOTI, GHIGLIA, STRANO, BORRIELLO, ANGELINO ALFANO, LICASTRO SCARDINO, SAGLIA, MIGLIORI, CUCCU, GALVAGNO, GARAGNANI e RICCIUTI. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - permesso che: la Federazione Ciclistica Italiana (F.C.I.) è riconosciuta ai fini sportivi dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (Coni) ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo 23 luglio 1999, n. 242, «anche in considerazione della valenza pubblicistica di specifici aspetti della propria attività», ed ha come scopo «lo sviluppo, la promozione, l'organizzazione e la disciplina dello sport ciclistico nazionale»; il Coni, ai sensi dell'articolo 5 del richiamato decreto legislativo, dando attuazione all'articolo 20 del proprio Statuto deve provvedere all'armonizzazione dell'azione delle attività di ciascuna Federazione Sportiva Nazionale (F.S.N.), nonché alla vigilanza, pur avendo queste acquisito ex lege natura giuridica privata ai sensi dell'articolo 18 del già citato decreto, e ciò in applicazione dell'articolo 29 del decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 1986, ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo n. 242 del 1999 viene attribuito alla Giunta Nazionale del Coni (G.N.) il compito di approvare il «Conto Consultivo Annuale» di ciascuna Federazione Sportiva Nazionale deliberando, peraltro, in «caso di gravi irregolarità nelle gestioni o di gravi violazioni all'ordinamento sportivo da parte degli organi federali» la proposta di commissariamento di questa; la Giunta Nazionale del Coni, nella riunione n. 866 dell'11 aprile 2001 ha approvato il Conto Consultivo della Federazione Ciclistica Italiana per l'esercizio 2000, corredato dalla relazione del Collegio dei Revisori dei Conti, verbale n. 116 del 14 febbraio 2001, dalla quale si evidenziano i seguenti risultati: A) disavanzo finanziario lire 667.106.152; B) disavanzo di amministrazione lire 1.459.394.602; C) disavanzo economico lire 2.073.331.139; D) disavanzo patrimoniale lire 301.813.184; per disavanzo complessivo di lire 4.504.705.077; il ragioniere Raffaele Giacomazza - dirigente del Coni - Membro del Collegio dei Revisori dei Conti della F.C.I., in rappresentanza dello stesso Coni, ha denunciato alla Giunta Nazionale, in data 1 o giugno 2001, che il predetto Collegio non riceve riscontro, fin dal 1998, da parte della F.C.I. circa i rilievi contabili e amministrativi evidenziati nei periodici verbali di controllo. Lo stesso dirigente Coni fa osservare, inoltre, che «in sede di bilancio 2001 il Collegio aveva evidenziato che nei residui passivi della Federazione stessa, non risultava iscritto un debito di lire 980.000.000 nei confronti della Federazione Medici Sportivi Italiani per analisi antidoping e di lire 475.000.000 nei confronti del Coni»; il Revisore contabile auspica che la Giunta Nazionale del Coni voglia adottare iniziative nell'interesse dell'Ente ai fini di assicurare al Collegio una verifica complessiva sulla gestione amministrativa contabile della Federazione Ciclistica Italiana; a seguito di formale denuncia risulterebbe che il Presidente e probabilmente il Segretario Generale della F.C.I. ai sensi dell'articolo 335 del codice di procedura penale sono stati scritti dal pubblico ministero dottor Adelchi Ippolito della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma nel registro degli indagati per la gestione della Federciclismo negli anni 1999 e 2000 (vedere Gazzetta dello Sport del 9 giugno 2001 che, fra l'altro, «ipotizza l'appropriazione indebita»); la seconda sezione del Tribunale di Roma, in data 4 aprile 2001, ha emesso, inoppugnabile, nei confronti della F.C.I., un'ordinanza che autorizza la Cooperativa Iside a «continuare a editare» l'organo ufficiale federale « tutto ciclismo » e in data 9 agosto 2001 tale organo non dava notizia delle gare programmate né dei Comunicati Ufficiali degli Organi Federali; in data 29 luglio 2001 il Consiglio Federale affidava l'incarico di editare l'organo ufficiale della Ditta Cantelli Editore di Castelmaggiore-Bologna) con la testata de «Il Mondo del Ciclismo» organo ufficiale della F.C.I.; in questa convulsa e inspiegabile situazione, le componenti del ciclismo italiano «società sportive, tecnici, giudici di gara organi federali, abbonati, eccetera» si vedono ora recapitare contemporaneamente le due pubblicazioni; risulta agli interroganti che la Cooperativa ISIDE avrebbe già richiesto alla Federazione un risarcimento danni di lire 2.500.000.000; dal 1 o luglio al 31 dicembre 1999 tutti i tesserati, benché avessero pagato, all'atto del tesseramento dalla F.C.I. la polizza assicurativa per l'attività ciclistica, hanno svolto, inconsapevolmente la loro attività senza la dovuta copertura assicurativa poiché la F.C.I. non aveva provveduto al pagamento della seconda rata del premio dovuto alla Broker Taverna di Genova; in questa situazione si innestano i casi di infortunio che sotto si elencano e che, al momento, non hanno trovato alcuna soluzione: la famiglia del corridore Lorenzo Laner, deceduto durante un allenamento, coinvolto in un incidente stradale avvenuto il 6 ottobre 1999, ha sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Trento nei confronti del Presidente della F.C.I. per mancato pagamento della polizza assicurativa sottoscritta dal figlio all'atto del tesseramento. L'azione, tuttora in corso, nasce dalla mancata liquidazione del danno e dal comportamento omissivo da parte della F.C.I. nella persona del suo Presidente; l'automobilista coinvolto in un incidente stradale ove è rimasto danneggiato il tesserato Sebastiano Pirra, durante un allenamento, ha chiesto il risarcimento dei danni subiti alla Società sportiva di appartenenza del tesserato. La Società ha chiamato in causa la F.C.I. in quanto garante assicurativa, poiché non si riteneva responsabile, tant'è che la vicenda è ora in attesa di giudizio da parte del Tribunale di Forlì; l'Unione ciclistica internazionale (UCI) - Ufficio Legale - a seguito di condanna della Corte d'Appello di Aix en Provence (Francia), in data 2 maggio 2001 intima, nella causa promossa dal corridore professionista Luc Le Blanc, il gruppo sportivo di appartenenza del medesimo, al pagamento di 3.125.000 frs. fr. Il gruppo sportivo non può assolvere a tali obblighi, la stessa U.C.I. ha ritenuto responsabile la F.C.I. poiché, all'atto di affiliazione ha richiesto ricevuta di fideiussione bancaria che il gruppo sportivo non ha presentato a norma del regolamento internazionale; quanto sopra è stato confermato con sentenza della Commissione Disciplinare con decisione in data 2 marzo 2001, contro la quale la F.C.I. non ha posto ricorso; ai sensi del decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 - articolo 2 viene devoluta al Ministro per i beni culturali la funzione di vigilanza sul Coni -: quali urgenti iniziative di propria competenza intenda assumere in relazione alle irregolarità descritte.(4-01458)