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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01819 presentata da GIANNI GIUSEPPE (CCD-CDU BIANCOFIORE) in data 21/01/2002

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01819 presentata da GIUSEPPE GIANNI lunedì 21 gennaio 2002 nella seduta n. 083 GIUSEPPE GIANNI. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: da recenti notizie si apprende della riduzione dei treni in servizio lungo la linea che da Siracusa raggiunge le province di Ragusa e Caltanissetta, programmata dalle Ferrovie a partire dal prossimo 27 gennaio 2002; la soppressione di treni e collegamenti ferroviari lungo quella tratta ha scatenato le proteste delle amministrazioni provinciali di Ragusa e Siracusa, dal momento che questi nuovi tagli penalizzerebbero fortemente molti centri di tali province; si tratta ancora una volta di una decisione che danneggia un territorio già svantaggiato per un sistema viario carente, che attende da anni il completamento dell'autostrada -: quali provvedimenti intenda il Ministro intraprendere contro questo ridimensionamento delle Ferrovie che penalizza l'economia delle province coinvolte e dell'intera Sicilia orientale; se il Ministro non ritenga opportuno prevedere, nell'ambito del piano generale di rivisitazione delle infrastrutture, anziché tagli, il potenziamento e l'ampliamento delle tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Canicattì al fine di favorire lo sviluppo economico di quella zona. (4-01819)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 10 novembre 2003 nell'allegato B della seduta n. 386 all'Interrogazione 4-01819 presentata da GIUSEPPE GIANNI Risposta. - Ferrovie dello Stato S.p.a. ha riferito che le modifiche d'orario indicate nell'atto cui si risponde, realizzate nell'ambito della rimodulazione dell'offerta messa in atto dalla società nel passato orario in vigore dal 27 gennaio 2002, hanno riguardato alcuni treni che risultavano da tempo scarsamente utilizzati e che servivano aree con mobilità limitata. Si è trattato di provvedimenti che, pur lasciando immutata l'ormai consolidata struttura dei collegamenti maggiormente utilizzati da lavoratori e studenti, hanno consentito, nel rispetto dei volumi di produzione previsti dal contratto di servizio esistente, la razionalizzazione delle risorse impiegate da Trenitalia. Peraltro, in occasione degli incontri tra i rappresentanti della citata società, trasporto regionale, ed i massimi esponenti della regione Sicilia in merito a tale problematica, è stata condivisa l'opportunità di tali provvedimenti di limitazione ed inoltre condivisa l'impossibilità per la regione stessa di far fronte ad un eventuale impegno economico. I provvedimenti d'orario in questione hanno riguardato: a) la soppressione di 3 treni nei giorni lavorativi sulla linea Caltanissetta-Siracusa; b) la limitazione di percorso di 7 treni sulla stessa linea; c) la soppressione di un treno festivo da Palermo a Modica; d) la soppressione, per le sole giornate festive, di 7 treni e di un autoservizio sostitutivo fra Catania e Gela. Ferrovie dello Stato S.p.a. ha inoltre precisato che il treno 8716 non è stato soppresso, ma ne è stata limitata la corsa a Modica, in considerazione della scarsissima frequentazione rilevata nel tratto Siracusa-Modica, mantenendo il collegamento per la clientela pendolare fra Licata e Modica. Relativamente al potenziamento ed all'ampliamento della tratta ferroviaria Siracusa-Ragusa-Agrigento, la Società ferroviaria ha, preliminarmente, evidenziato che nell'accordo di programma quadro (APQ) - trasporto ferroviario è prevista la redazione, a cura della regione Sicilia, di studi di fattibilità sul potenziamento delle linee di interesse regionale, per un importo di circa 1,5 milioni di euro a carico dei fondi per programmi operativi regionali (POR). Per la linea in questione, la legge n. 388 del 2000, «legge finanziaria per il 2001», ha autorizzato la regione Sicilia ad accendere un mutuo quindicennale con quota di ammortamento annuale pari a 103 milioni di euro (2 miliardi di vecchie lire), per la velocizzazione e l'elettrificazione della tratta Siracusa-Gela. L'intervento in questione è stato preliminarmente stimato da rete ferroviaria italiana (RFI) in circa 98 milioni di euro (190 miliardi di lire) valutando benefici essenzialmente riconducibili al miglioramento dell'offerta per il trasporto locale e rimandando ad uno specifico studio di fattibilità la precisa quantificazione dei costi e la definizione dei criteri di intervento. Nel corso dell'incontro svoltosi a Noto il 16 febbraio 2002 tra la regione Sicilia ed i rappresentanti del gruppo ferrovie dello Stato, si è convenuto, data l'esiguità dei fondi disponibili, di limitare l'intervento al solo tratto Siracusa-Ragusa, il cui costo supera di poco i 51 milioni di euro. Tuttavia, poiché anche per quest'ultimo intervento i fondi disponibili risultavano limitati, è stata proposta la costituzione di un consorzio tra la regione e gli enti locali interessati all'intervento e disponibili ad un intervento finanziario. A tale riguardo, la provincia di Ragusa ha assunto l'onere di predisporre una bozza dell'atto costitutivo e la regione quello di modificare l'APQ con l'inserimento dell'intervento in questione e di accendere entro l'anno il mutuo autorizzato, utilizzando, per quanto compatibile, lo studio di fattibilità redatto dalla provincia di Ragusa per la linea in argomento. Il CIPE, con delibera n. 85 del 29 settembre 2002, ha chiesto a rete ferroviaria Italiana (RFI) S.p.a di sviluppare uno studio di fattibilità volto a valutare oneri ed effetti sia della velocizzazione sia dell'elettrificazione della relazione Siracusa-Ragusa-Gela. Gli specifici interventi di velocizzazione e potenziamento della linea e la relativa quantificazione di costi e tempi, fa conoscere Ferrovie, potranno essere definiti solo attraverso gli studi di fattibilità in corso di elaborazione. Il Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e per i trasporti: Nino Sospiri.



 
Cronologia
domenica 6 gennaio
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giovedì 21 febbraio
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    Dopo il rifiuto del Governo di stralciare la riforma dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori dalla più generale riforma del mercato del lavoro i sindacati si dividono: la CGIL si dichiara indisponibile a proseguire le trattative.