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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02015 presentata da COLASIO ANDREA (MARGHERITA, DL-L'ULIVO) in data 04/02/2002

Interrogazione a risposta scritta Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02015 presentata da ANDREA COLASIO lunedì 4 febbraio 2002 nella seduta n. 091 COLASIO, FISTAROL, BIMBI e STRADIOTTO. - Al Ministro per i beni e le attività culturali. - Per sapere - premesso che: la legge 7 marzo 2001 n. 78 è finalizzata alla tutela del patrimonio storico della prima guerra mondiale, che è rappresentato da gallerie, trincee, forti, camminamenti e da tutto l'universo di vita che questi e tante altre vestigia palesano e testimoniano; un patrimonio collocato su tutto il fronte della Guerra, dal passo dello Stelvio alle foci del Timavo per oltre 600 chilometri, interessante quindi parte delle Alpi lombarde, il Trentino, il Cadore, il Veneto, la Carnia e la Venezia Giulia; la ratio di tale legge è quindi la promozione e la valorizzazione del patrimonio storico-identitario e culturale della prima guerra mondiale, che ha visto una forte integrazione delle popolazioni del territorio direttamente interessato dalla Guerra, ma che ha visto anche un'ulteriore fusione di storie e culture per la partecipazione di soldati di tutte le regioni italiane; il patrimonio in tutela della legge n. 78 del 2001 è collegato al nuovo tipo di guerra, caratterizzata dalla conquista e difesa palmo a palmo del territorio e di un territorio montuoso, quindi da lunghe interminabili scaramucce, assalti per postazioni limitate e ritirate tattiche e di breve periodo, conquiste di costoni rocciosi e ripiegamenti in rifugi di fortuna; le opere che, conseguentemente, tale guerra imponeva erano la costruzione di interminabili camminamenti e stretti cunicoli, di postazioni su anfratti di roccia costruite anche per lunghi stazionamenti invernali, di fortificazioni dei punti strategici, di rifugi, di ponti agganciati a pareti impervie, di scalette di roccia, di piccoli cimiteri a ridosso delle linee; lungo l'arco alpino nella sua parte orientale, per oltre tre anni due eserciti che complessivamente ammontavano ad alcuni milioni di uomini, vissero, combatterono e lasciarono i loro caduti in poche centinaia di chilometri quadrati, immedesimandosi quasi in quel territorio, nel quale lasciarono tracce indelebili di umanità; proprio per le caratteristiche citate di questo nuovo tipo di guerra e per la partecipazione, le lunghe interminabili convivenze sul fronte, i sacrifici, i lutti e le sofferenze dei soldati delle città, dei paesi e dei più sperduti villaggi di tutta la penisola, si prende coscienza definitivamente di combattere per un'unica patria e si forgia quindi un'identità nazionale italiana articolata e complessa; tale patrimonio inoltre non può essere considerato marginale e residuale, ma bene culturale nell'accezione che tale definizione assume nella cultura prevalente successiva agli anni sessanta, dopo i lavori della Commissione Franceschini, cioè di testimonianza materiale avente valore di civiltà; parlare di gallerie, forti, camminamenti come beni culturali vuol dire superare il concetto materiale della «cosa che esprime un suo valore storico-estetico» ed approdare ad un concetto, e quindi ad una normativa che, conformemente alla nuova configurazione del bene culturale quale bene immateriale e pubblico, tende ad accostare ai profili di tutela, una marcata politica di valorizzazione del bene medesimo, al fine di assicurare la più ampia fruibilità del valore da esso espresso; nella più recente evoluzione in senso aggiornativo di alcuni principali musei di guerra si riesce altresì, con sempre maggiore chiarezza e convinzione a rendere universale e comprensibile un comune discorso sulla guerra, che non tende a glorificarla, ma anzi affianca comprende e valorizza la cultura della pace; per quanto detto, riveste quindi particolare importanza dare attuazione ad una legge che tende a rivitalizzare e valorizzare un sistema museale che nella fattispecie contiene in sé un emblematico episodio di una comune storia italiana che dalla tragedia della guerra spinge all'educazione al valore della pace; tale legge venne approvata con il consenso di tutti i gruppi politici della passata legislatura e stanzia per il decennio 2001-2011 contributi in conto capitale per circa 20 miliardi di lire, affidando, secondo l'articolo 4 commi 2, 3, 4, 5 della legge 78, ad un Comitato apposito, la definizione delle modalità, dei criteri e delle priorità di riparto per gli interventi pubblici o privati proposti -: in che tempi e con quali modalità si intenda dare esecuzione al dettato della Legge in questione, procedendo urgentemente a nominare il Comitato e ad insediarlo per passare all'esame e all'assegnazione dei finanziamenti a partire dal 2002, considerato purtroppo che la sua mancata nomina ha già fatto cadere la prima tranche dei contributi relativi al 2001. (4-02015)

Risposta scritta Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdì 22 marzo 2002 nell'allegato B della seduta n. 121 all'Interrogazione 4-02015 presentata da COLASIO Risposta. - Con decreto ministeriale datato 19 dicembre 2001, è stato istituito il Comitato tecnico-scientifico speciale per il patrimonio storico della Prima guerra mondiale con i compiti attribuiti dalla legge 7 marzo 2001, n. 78, articolo 4, commi 4 e 5, e, in pari data, il Segretariato generale di questo ministero, ha provveduto a notificarlo al Presidente ed ai componenti del Comitato medesimo. In particolare, la direzione generale competente ha avviato le procedure per la ricognizione dei progetti predisposti dai soggetti aventi titolo, sia ad essere ammessi a contributi statali (articolo 8), sia ad essere autorizzati a contrarre mutui con onere a carico del bilancio dello Stato (articolo 11 comma 4) nonché per la convocazione del Comitato per gli adempimenti di competenza. Per quanto riguarda i fondi stanziati, si assicura che gli stessi sono stati impegnati dalla Direzione generale per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di questo Ministero con decreto del 27 dicembre 2001. Si segnala che, in sede di prima applicazione, le risorse disponibili sono assegnate prioritariamente ai progetti già predisposti e relativi alle zone di guerra più direttamente interessate dagli eventi bellici del 1916-1917. Il Ministro per i beni e le attività culturali: Giuliano Urbani.



 
Cronologia
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