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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/00308 presentata da FRAGALA' VINCENZO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 22/04/2002

Interpellanza urgente Atto Camera Interpellanza urgente 2-00308 presentata da VINCENZO FRAGALA' lunedì 22 aprile 2002 nella seduta n. 135 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro delle attività produttive, il Ministro per gli affari regionali, il Ministro delle politiche agricole e forestali, per sapere - premesso che: a carico della società siciliana Italkali nelle persone del presidente e dei consiglieri di amministrazione è pendente avanti la IV Sezione Penale del Tribunale di Palermo il dibattimento relativo a 49 dei 69 capi d'accusa contestati dalla locale Procura della Repubblica a partire dal 1993 per censurare una serie di atti e negozi assunti in conformità alle norme dell'ordinamento giuridico che li prevedono e li regolano e che si riferiscono all'esercizio della produzione dei sali potassici in Sicilia produzione che rappresentava l'unica fonte nazionale di approvvigionamento del solfato potassico e magnesiaco per ciò riconosciuta dal CIPE di prevalente interesse nazionale; la società per il 51 per cento appartiene alla regione siciliana attraverso l'ente minerario siciliano e per le quote rimanenti ad una trentina di azionisti privati; il rinvio a giudizio era stato chiesto a maggio 1996 per 69 capi d'accusa e per 20 di essi, che configuravano anche frodi fiscali e falsi in bilancio, il giudice per l'udienza preliminare ha statuito il proscioglimento perché i fatti non sussistono; per gli ulteriori 49 capi d'accusa il dibattimento è iniziato il 4 febbraio 1999 ma, dopo 22 udienze inutilmente susseguitesi, non è neppure cominciata l'acquisizione di alcuna delle prove che il pubblico ministero è tenuto a fornire per dimostrare, tra l'altro, che deve rispondere di abuso d'ufficio e di falso un presidente della Regione, peraltro casualmente in carica nel 1991-1992, il quale è accusato di avere firmato gli atti apprestati dall'ufficio legislativo e legale della presidenza della regione per difendere, oltre tutto con pieno successo, avanti la Commissione europea di Bruxelles una legge della regione (n. 8/1991) dall'impugnativa che gli Stati esteri produttori di sali potassici concorrenti avevano proposto; tale impugnativa assumeva che la legge regionale violasse le regole comunitarie sulla concorrenza in quanto prevedeva che fossero costruite a spese della regione le infrastrutture pubbliche necessarie per smaltire, senza danni per l'ambiente, gli scarichi industriali; di tali infrastrutture che la regione avrebbe costruito, avrebbe potuto invero usufruire, dietro corrispettivo, la produzione dei sali potassici ma anche ogni altra attività economica esistente o da attivare nei territori interessati; alla stregua del tempo inutilmente trascorso da quando (4 febbraio 1999) è iniziato il dibattimento di primo grado, non è possibile prevedere quando sarà esaurita la fase processuale concessa al pubblico ministero per dimostrare quali elementi fanno tracimare in reato di abuso e di falso l'adempimento di un compito istituzionale, qual è quello di rappresentare la regione siciliana per sostenere, con successo, che una sua legge regionale è pienamente conforme al diritto europeo. Non è possibile prevedere quindi quanto tempo dovrà ancora trascorrere affinché rispetto alle ipotesi accusatorie del pubblico ministero possa intervenire il giudizio e la sentenza del tribunale. È certo però che frattanto la legge regionale, che la Commissione europea aveva ritenuto immune da vizi, nei fatti è rimasta abrogata. Apparendo infatti che soltanto per difenderla si incorre in incriminazioni e si è coinvolti in un giudizio penale interminabile, è del tutto prevedibile che un politico o un funzionario non azzardi di metterla in attuazione; i produttori stranieri concorrenti della impresa italiana hanno così ottenuto a Palermo il risultato che in sede comunitaria era stato loro negato. La conseguenza è stata che la produzione italiana è rimasta impedita dalla mancanza delle infrastrutture che la regione aveva deciso di costruire a tutela dell'ambiente; per la procura di Palermo la regione siciliana è parte offesa dal reato che il suo presidente del tempo, difendendo la legge regionale dalle contestazioni degli Stati produttori concorrenti, avrebbe commesso. Sta di fatto però che la mancata attuazione della legge ha causato la perdita di una attività industriale di altissimo livello tecnologico ed economicamente vantaggiosa che collocava l'Italia nel ristretto oligopolio dal quale, nel pianeta, è controllata la produzione di solfato potassico e magnesiaco. Il danno direttamente subito dalla regione non è causato dalla difesa della legge, ma soltanto dalla mancata attuazione di essa. Tra l'altro è costituito dalla assunzione a proprio carico di circa 1.000 lavoratori che avendo perso il lavoro remunerato sono stati, sono e saranno pagati dalla regione senza lavorare sino a quando raggiungeranno l'età della pensione, alimentando presumibilmente le fasce di lavoro in nero; nel frattempo, per rendere irreversibile la perdita dell'industria, si è verificato l'abbandono a saccheggio e devastazione, sinora non perseguito da alcun ufficio inquirente, degli impianti produttivi con il falso pretesto di una controversia sollevata sulla proprietà di essi e sui conseguenti obblighi di manutenzione di cespiti industriali che comunque appartengono al compendio minerario della Regione siciliana e quindi al suo patrimonio indisponibile -: se risponda a verità che contro il Ministro della giustizia è stato proposto avanti la Corte d'Appello di Caltanissetta dal presidente della società Italkali il procedimento previsto dalla legge n. 89/2001 per i danni arrecati dall'ingiustificato ed inaccettabile ritardo che ha protratto la durata delle indagini, che ha protratto i tempi dell'udienza preliminare, che ha impedito finora, dal 15 maggio 2000, alla Corte competente di sciogliere una riserva di decidere su un appello concernente la sentenza di proscioglimento pronunciata dal GUP ed infine dal ritardo che anche la durata del dibattimento ha subito e subisce; se risponda a verità che il ricorso alla Corte d'Appello di Caltanissetta denunzia in modo circostanziato anomalie, elusioni ed interpretazioni problematiche delle norme che regolano sia le indagini, sia la udienza preliminare, sia le impugnative ed infine il dibattimento; se a tutela delle responsabilità patrimoniali che dal comportamento degli Uffici giudiziari possono essere derivate allo Stato e per la doverosa garanzia della correttezza e dell'imparzialità dell'attività giudiziaria, il Ministro della giustizia non ritenga di dovere disporre un'adeguata ispezione anche al fine di chiarire le negative conseguenze di ordine prettamente industriale ed economico che la iniziativa giudiziaria ha causato e gli interessi vicini e remoti che essa oggettivamente ha leso o avvantaggiato; se ritenga di riferire in tempi ragionevoli i risultati della ispezione e le eventuali iniziative adottate per ristabilire la legalità ove dovesse risultare che è stata violata; quali provvedimenti il Presidente del Consiglio dei ministri, il Vice Presidente i Ministri delle attività produttive, degli affari regionali e dell'agricoltura intendano assumere per porre fine alla lesione dei rilevanti interessi economici che la mancata produzione mineraria sopra descritta arreca all'economia nazionale, a quella siciliana e agli agricoltori che da quando tali sali potassici vengono importati dalla Francia e dalla Germania sono costretti a pagarli ad un prezzo assai superiore rispetto a quando la produzione era assicurata dalle miniere siciliane. (2-00308) «Fragalà, Angelino Alfano, Ciro Alfano, Gioacchino Alfano, Bianchi Clerici, Brusco, Casero, Catanoso, Cirielli, Giulio Conti, Crosetto, Giuseppe Drago, Gamba, Landi di Chiavenna, Antonio Leone, Lo Presti, Filippo Mancuso, Martinelli, Francesca Martini, Mussolini, Rivolta, Rizzi, Taormina, Giacomo Angelo Rosario Ventura, Villani Miglietta, Zaccheo, Lamorte, Licastro Scardino, Lisi, Mazzoni, Moroni, Pecorella, Scalia, Vitali, Bornacin, Geraci, Gallo, Fasano, Cristaldi».





 
Cronologia
mercoledì 17 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 330 voti favorevoli, 237 contrari e 1 astenuto, la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti, subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge AC 2592, di conversione in legge del D.L. 22 febbraio 2002, n. 12, Disposizioni urgenti per il completamento delle operazioni di emersione di attività detenute all'estero e di lavoro irregolare, nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato.

lunedì 22 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva la proposta di legge: Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta concernente il " dossier Mitrokhin (AC 2121), approvata dal Senato il 18 dicembre 2001 (legge 7 maggio 2002, n. 90). La Commissione trasmette alle Presidenze delle Camere la relazione finale e la relazione di minoranza il 16 dicembre 2004.

mercoledì 24 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento in seduta comune elegge, al dodicesimo scrutinio, Ugo De Siervo e Romano Vaccarella giudici della Corte costituzionale.