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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00970 presentata da MANTOVANI RAMON (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 15/05/2002

Interrogazione a risposta orale Atto Camera Interrogazione a risposta orale 3-00970 presentata da RAMON MANTOVANI mercoledì 15 maggio 2002 nella seduta n. 145 MANTOVANI, GIOVANNI BIANCHI, BULGARELLI, CALZOLAIO, ZANELLA, GROTTO, ALBERTINI, LION, INTINI, PISAPIA, MASCIA, VENDOLA, CRAXI, FOLLINI, MATTARELLA, ANGELA NAPOLI, MICHELI, BALDI, SODA, MUSSI, VIOLANTE, BOATO, MELANDRI, FINOCCHIARO, ALFONSO GIANNI, TITTI DE SIMONE, RUSSO SPENA, MALGIERI, DEIANA, BONITO, ROGNONI, SINISCALCHI, LANDI DI CHIAVENNA e DARIO GALLI. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: il signor Victor Alfredo Polay Campos, dirigente del movimento guerrigliero peruviano denominato Movimiento Revolucionario Tupac Amaru (MRTA), è detenuto da 10 anni e sconta una pena all'ergastolo comminata, da un tribunale composto da militari in servizio e con il viso travisato, il 3 aprile 1993; le condizioni di detenzione del prigioniero in questione, come quelle di moltissimi prigionieri politici peruviani, possono essere definite assolutamente disumane: mesi in celle di due metri per due, senza acqua, senza elettricità, con una temperatura perennemente al di sotto dei zero gradi, in prigioni site in luoghi a più di 4.000 metri di altezza; anni in celle sotterranee, con luce solare per soli dieci minuti al giorno, con solo mezz'ora di «aria» ogni 24 ore, privazione per mesi ed a volte per anni del diritto di conferire con familiari anche per iscritto, eccetera; già il 7 novembre 1997 il comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, su istanza della moglie del Polay Campos, che a sua volta vive in esilio in Europa, ha emesso un pronunciamento sulla vicenda processuale e detentiva del dirigente del MRTA; in tale pronunciamento il comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite precisava che «in occasione dei processi celebrati in Perù dai "giudici senza viso" gli accusati non conoscono l'identità dei loro giudici, e la possibilità, per gli accusati, di preparare la propria difesa e di comunicare con i propri avvocati è ostacolata in modo inaccettabile. Inoltre, questo sistema non garantisce un aspetto fondamentale di un giusto processo in conformità con il significato dell'articolo 14 del Patto Internazionale dei Diritti Civili e Politici: quello che prevede che un tribunale debba essere indipendente ed imparziale. Nel sistema si processi con i "giudici senza viso", né l'indipendenza né l'imparzialità sono garantite, giacché il tribunale, costituito ad hoc, può essere composto da militari in servizio attivo»; sempre nella già citata deliberazione il comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite stabiliva che «lo Stato del Perù è obbligato a garantire al signor Polay Campos il diritto ad un ricorso effettivo. La vittima è stata condannata sulla base di un processo che non ha rispettato le garanzie di base di un giusto giudizio, deve porre in libertà il signor Polay Campos, salvo che le leggi del Perù prevedano la possibilità di un nuovo processo che rispetti tutte le garanzie previste dall'articolo 14 del Patto»; sono trascorsi già più di 5 anni dalla succitata deliberazione del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite, in Perù è caduta la dittatura Fujimori e si sta affermando un regime democratico, ma la vicenda di Victor Alfredo Polay Campos, come quella di molti altri detenuti politici, non ha ancora trovato nessuna soluzione -: quali iniziative ed opportune pressioni, sia in ambito bilaterale, con il governo peruviano, sia in ambito multilaterale, intenda esercitare per ottenere la liberazione del signor Polay Campos e di tutti gli altri detenuti nelle sue stesse condizioni o, almeno, per ottenere la revisione dei processi secondo il rispetto dello stato di diritto e degli stessi patti internazionali dei quali il Perù è firmatario. (3-00970)

 
Cronologia
mercoledì 24 aprile
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento in seduta comune elegge, al dodicesimo scrutinio, Ugo De Siervo e Romano Vaccarella giudici della Corte costituzionale.

martedì 28 maggio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al Vertice NATO-Russia a Pratica di Mare, nei pressi di Roma, 20 capi di stato e di governo firmano la "Dichiarazione di Roma" e approvare la nascita del nuovo "Consiglio a 20", di cui entra a far parte la Russia.