Documenti ed Atti
XIV Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00436 presentata da PECORARO SCANIO ALFONSO (MISTO-VERDI-L'ULIVO) in data 23/07/2002
Interpellanza Atto Camera Interpellanza 2-00436 presentata da ALFONSO PECORARO SCANIO martedì 23 luglio 2002 nella seduta n. 182 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere - premesso che: il pomeriggio del 20 luglio 2002 il treno espresso 1932 «Freccia della Laguna» Palermo centrale-Venezia Santa Lucia è deragliato tra le stazioni di Venetico e Rometta Marea; le conseguenze dell'incidente sono drammatiche: otto i morti e circa trenta feriti, cinque dei quali in gravi condizioni; al momento appare ancora incerta la dinamica del disastro; è noto solo che il treno, composto dal locomotore e da sette carrozze, era partito da Palermo alle ore 16 con 190 passeggeri a bordo e che l'incidente è avvenuto alle 18,56; le ipotesi al vaglio sulle possibili cause sono numerose, dall'eccessiva velocità con cui il treno ha affrontato gli scambi di ingresso nella stazione di Rometta ad un guasto ai freni; da un cedimento della massicciata ad un improvviso ostacolo rilevato dal macchinista sulla sede ferroviaria, alla inadeguatezza della manutenzione lungo la linea ferroviaria; il locomotore è uscito dai binari nel tratto Milazzo-Rometta; dopo aver urtato una casa cantoniera vicina alla massicciata, si è rovesciato coinvolgendo nell'incidente cinque delle sette carrozze del convoglio; l'incidente è avvenuto nei pressi di un terrapieno prospiciente la villa comunale di Rometta; tre inchieste sono state avviate per accertare le cause del disastro: una giudiziaria, della procura di Messina, e due tecniche, una di Trenitalia, l'altra di Rete Ferroviaria italiana; il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi ha nominato una commissione di inchiesta tecnica per conoscere le cause dell'incidente; la politica sulle infrastrutture e sui trasporti avviata dall'attuale Governo sembra incentrata soprattutto sulla realizzazione delle grandi opere pubbliche che sull'ammodernamento e l'adeguamento delle infrastrutture esistenti; in particolare il piano d'azione del Governo, delineato dalla delibera CIPE 21 dicembre 2001, in attuazione della legge 21 dicembre 2001, n. 443, in materia di infrastrutture strategiche, destina la maggior parte delle risorse per i trasporti e le infrastrutture ad opere per la mobilità su gomma e - di quelle destinate al trasporto ferroviario - il 70 per cento viene riservato all'alta velocità ferroviaria, lasciando ben poche risorse a disposizione della rete ferroviaria ordinaria e agli interventi di manutenzione e messa in sicurezza; la stessa legge n. 443 del 2001, al comma 1, dell'articolo 1, sottrae, de facto, ogni competenza in materia di realizzazione di infrastrutture pubbliche all'unico strumento di programmazione attualmente esistente: il piano generale dei trasporti, il quale contiene un intero capitolo dedicato agli interventi in materia di sicurezza; la parte del piano generale dei trasporti dedicata alla sicurezza in materia ferroviaria segnala in modo chiaro e puntuale le criticità presenti nella rete ferroviaria del nostro Paese - tra queste in particolare l'inadeguatezza delle strutture, i problemi legati alla manutenzione ordinaria e straordinaria, l'obsolescenza del parco rotabile - nonché le linee di intervento da seguire per eliminare dette criticità, tra cui l'aumento della capacità della rete nelle tratte interessate da maggiore traffico; l'Unione europea ha indicato, con il libro bianco sui trasporti del 12 settembre 2001, il programma di azione per una politica dei trasporti sostenibile e funzionale, che prevede in particolare il rilancio del sistema ferroviario, accompagnato da un «elevato livello di sicurezza della rete ferroviaria»; al di là delle cause del drammatico incidente del 20 luglio 2002, che verranno accertate dalle inchieste in atto, appare necessario ed inderogabile avviare immediatamente un piano di risanamento della rete infrastrutturale delle ferrovie italiane per garantire sicurezza ed efficienza del sistema; la legge finanziaria per il 2002 e la legge recante disposizioni in materia di infrastrutture e trasporti, recentemente approvata in via definitiva dal Parlamento, non hanno previsto stanziamenti adeguati per gli obiettivi indicati dal piano generale dei trasporti e dal libro bianco dell'Unione europea sui trasporti; la difficile situazione del trasporto ferroviario in Italia si acuisce al Sud ed in particolar modo in Sicilia, dove il 92 per cento delle ferrovie è a binario unico, il 42 per cento non è elettrificato e dove la velocità commerciale e di appena 30 chilometri orari e sono pertanto indifferibili interventi di adeguamento ed ammodernamento dell'intera rete ferroviaria dell'isola, con benefici per gli abitanti della Sicilia di gran lunga maggiori della realizzazione del ponte sullo Stretto; la linea ferroviaria Palermo-Messina, una delle più importanti dell'isola, è ancora a binario unico e i tempi di percorrenza sono di gran lunga al di sotto degli standard europei -: se il Governo non intenda tenere informati il Parlamento in merito agli sviluppi dell'inchiesta promossa dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; se il Governo intenda dare al più presto al Parlamento chiari e precisi elementi di valutazione della propria azione di intervento nel settore delle infrastrutture legate ai trasporti, rendendo note le risorse finanziarie realmente disponibili che il Governo intende destinare al programma di cui alla delibera CIPE 21 dicembre 2001, indicando con chiarezza le priorità di intervento e i tempi di realizzazione per ogni opera; quali siano, in particolare, gli intendimenti del Governo in merito agli interventi di adeguamento, ammodernamento e messa in sicurezza della rete ferroviaria italiana, con particolare attenzione alle regioni del Sud ed alla Sicilia; quali interventi il Governo intenda predisporre per garantire che il livello della manutenzione sia tale da garantire la piena sicurezza dei convogli e dei viaggiatori in tutta la rete ferroviaria italiana; in che tempi il Governo preveda di realizzare il raddoppio e la messa in sicurezza della linea ferroviaria Palermo-Messina e quali siano i finanziamenti previsti a tal fine; se il Governo non ritenga che l'attribuzione alla realizzazione del ponte sullo Stretto di un elevato livello di priorità sottragga ingenti e preziose risorse ad interventi che potrebbero migliorare la qualità e la sicurezza delle infrastrutture ferroviarie e del materiale rotabile, con indubbi vantaggi per l'utenza; se - alla luce dei drammatici eventi citati in premessa - il Governo non ritenga doveroso attribuire la priorità agli interventi sulla rete infrastrutturale, legando la realizzazione del ponte sullo Stretto all'adeguamento della rete ferroviaria del Sud Italia, a meno che il ricorso al project-financing non permetta di coprire l'intero costo dell'opera, senza alcun onere a carico dello Stato. (2-00436) «Pecoraro Scanio, Boato, Bulgarelli, Cento, Cima, Lion, Zanella».