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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/00945 presentata da PAGLIARULO GIANFRANCO (MISTO-COMUNISTI ITALIANI) in data 19/03/2003

Interrogazione a risposta orale3-00945 Atto Senato Interrogazione a risposta orale 3-00945 presentata da GIANFRANCO PAGLIARULO mercoledì 19 marzo 2003 nella seduta n. 361 PAGLIARULO, PIZZINATO, PILONI, MALABARBA, RIPAMONTI. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'interno. Premesso: che nel Consiglio comunale di Milano si sta discutendo in merito all'approvazione del bilancio comunale, e che tale discussione è intrecciata con la proposta di delibera-stralcio riguardante la modifica di alcuni articoli dello Statuto comunale; che tale discussione deve avvenire secondo le norme e le procedure vigenti ai termini di legge e del regolamento del Comune; che è stato presentato un elevato numero di emendamenti da parte delle forze di opposizione e che è stato rinvenuto un determinato numero di emendamenti numerati firmati dai capigruppo della maggioranza e dal Presidente della Commissione bilancio senza alcun testo relativo all'emendamento medesimo; che tale episodio ha determinato grande scalpore nella città di Milano ed ha avuto forte risonanza su scala nazionale; che a questo proposito la Procura della Repubblica sta indagando su varie ipotesi di reato; che ad oggi il funzionario comunale è stato raggiunto da un avviso di garanzia; che varie testimonianze confermano che il Presidente del Consiglio comunale di Milano, Giovanni Marra, ha fatto custodire tali falsi emendamenti nella cassaforte del Comune ed ha cercato di evitare che essi fossero portati a conoscenza di tutti i consiglieri comunali; che il Sindaco Albertini ha, a seguito delle reazioni dei gruppi di opposizione, inusualmente richiesto al Prefetto la presenza delle forze dell'ordine in Aula, motivando tale richiesta con la presunta anticipazione da parte di vari consiglieri comunali di un loro prossimo «comportamento delittuoso»; che tale richiesta è stata cortesemente e correttamente respinta dallo stesso Prefetto; che durante la seduta del Consiglio comunale di lunedì 15 marzo il Sindaco ha fra l'altro comunicato che il Presidente del Consiglio dei ministri si è dichiarato pronto ad emanare un decreto ad hoc al fine di rinviare la scadenza dei termini di presentazione del bilancio e così consentendo alla Giunta ed al Sindaco stesso di proseguire nel loro mandato; che da notizie apparse sui quotidiani sembra che il Presidente del Consiglio dei ministri abbia suggerito al Sindaco di introdurre norme nel nuovo Statuto «che disciplinino l'attività di ostruzionismo» interferendo in modo inaudito nella vita del Consiglio comunale medesimo e nella determinazione delle sue regole, in aperto dispregio della libera dialettica fra maggioranza e opposizione; che il clima in Consiglio comunale si è esacerbato in modo gravissimo e che la vicenda degli emendamenti va analizzata sotto il profilo politico, sotto il profilo penale, ma anche sotto il profilo della legalità amministrativa; che con la violazione dei principi di legalità amministrativa si è determinato un vulnus alla vita democratica del Consiglio comunale; che la mattina di lunedì si è svolto un incontro fra il Prefetto e i rappresentanti politici e istituzionali delle forze di opposizione, durante il quale è stato chiesto al Prefetto medesimo di farsi garante del ripristino della legalità nel Consiglio comunale di Milano, gli interroganti chiedono di sapere: se e come il Ministro dell'interno intenda operare immediatamente sia attraverso il locale Prefetto, che ha peraltro dichiarato la sua cortese disponibilità, sia direttamente, ai fini di tale ripristino della legalità; se si ritengano o meno atipici e preoccupanti i comportamenti del Presidente del Consiglio comunale, che ha violato il mandato di garanzia a cui è tenuto a ottemperare, e del Sindaco che ha vilipeso la sua funzione di rappresentanza generale, ricercando pervicacemente e provocatoriamente lo scontro con l'opposizione anche attraverso la richiesta di presenza della forza pubblica ai lavori del Consiglio comunale; se si intenda sottoporre al Presidente del Consiglio comunale di Milano l'opportunità delle sue dimissioni come atto dovuto e come elemento teso a ristabilire un clima di normale confronto democratico fra maggioranza e opposizione; come possano giudicarsi la decisione del Presidente del Consiglio dei ministri, se fossero confermate le dichiarazioni in merito da parte del Sindaco Albertini, attinente lo spostamento temporale dei termini di presentazione del bilancio, laddove è invece possibile una soluzione politica attraverso il ritiro dello stralcio dello Statuto da parte della maggioranza e le già citate dimissioni del Presidente del Consiglio comunale e le interferenze del Presidente del Consiglio dei ministri in merito alla definizione dello Statuto del Comune di Milano e se il Presidente del Consiglio intenda ritirare tali proposte e far cessare le proprie interferenze nella vita del Consiglio comunale; se si ritenga che l'immagine della città, di importanza nazionale e europea, sia stata o meno gravemente lesa dai comportamenti amministrativi, oltre che politici, del Sindaco e del Presidente del Consiglio comunale. (3-00945)

 
Cronologia
domenica 2 marzo
  • Politica, cultura e società
    Durante un controllo della polizia ferroviaria i brigatisti Lioce e Galesi sparano ed uccidono l'agente di polizia ferroviaria Emanuele Petri. Nella sparatoria resta ucciso anche Galesi. La Lioce risulta coinvolta negli omicidi dei giuslavoristi Biagi e D'Antona e sarà condannata all'ergastolo.

giovedì 20 marzo
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Inizia ufficialmente la seconda guerra del Golfo con l'invasione dell'Iraq da parte di una coalizione formata da Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Polonia.