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Documenti ed Atti

XIV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3/05030 presentata da TRUPIA LALLA (DEMOCRATICI DI SINISTRA-L'ULIVO) in data 20/09/2005

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-05030 presentata da LALLA TRUPIA martedì 20 settembre 2005 nella seduta n. 674 TRUPIA, RUZZANTE, INNOCENTI, BELLINI, CORDONI, DIANA, GASPERONI, GUERZONI, MOTTA e RAINISIO. - Al Ministro delle attività produttive. - Per sapere - premesso che: lo stabilimento Marzotto- ex Lanerossi di Schio, che da due secoli è il simbolo del settore tessile non solo per il territorio vicentino, ma per l'intero Paese, chiude i battenti. Centoventicinque lavoratrici e lavoratori sono messi in mobilità, ventuno trasferiti a Valdagno e solo venti per il momento restano a far funzionare il depuratore e il copertiticio; la direzione del gruppo, a quanto risulta agli interroganti, con una decisione unilaterale ha messo le lavoratrici ed i lavoratori e le organizzazioni sindacali davanti al fatto compiuto, senza l'avvio di nessun confronto e in assenza di qualsiasi proposta di piano industriale, a dimostrazione, secondo gli interroganti, che la volontà dei vertici della Marzotto è semplicemente quella di smantellare le produzioni e di abbandonare ogni obiettivo sociale, produttivo e di occupazione nel territorio vicentino; negli ultimi due anni la più grande azienda tessile italiana, il cui titolo vola in borsa e che viene magnificata nelle pagine economiche dei giornali per le sue capacità innovative e per i risultati di bilancio, ha cancellato oltre mille posti di lavoro attraverso le chiusure degli stabilimenti di Manerbio (Brescia), Mortasa (Pavia), Praia a Mare (Cosenza) e Noventa Vicentina e tutto autorizza a pensare che anche i millequattrocento posti di lavoro dello stabilimento di Valdagno siano a rischio; cancellando la sua presenza dal territorio dove ha attinto le risorse per diventare una grande e potente multinazionale, il più grande gruppo tessile italiano aggraverà pesantemente le condizioni in cui versa il mercato del lavoro a Vicenza e provincia, in particolare nell'alto vicentino, dove non si è più in grado di riassorbire i lavoratori espulsi dal settore tessile, in modo particolare le donne lavoratrici, che rappresentano la gran parte dei dipendenti e che tornano a casa al ruolo forzato di casalinghe, discriminate e senza futuro; le classi imprenditoriali di questo territorio, di cui la Marzotto è capostipite, delocalizzano le produzioni (in Repubblica Ceca nel caso suddetto) solo in nome del profitto e con la giustificazione del minor costo del lavoro dei Paesi dell'Est Europa e della Cina, senza preoccuparsi di mettere in campo il solo antidoto - gli investimenti in qualità ed in innovazione della produzione - per poter costruire, in un rapporto corretto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali e nazionali, un futuro occupazionale e produttivo in una delle aree strategiche ai fini dello sviluppo economico del Paese; la situazione dell'Italia, anche nel Nord industriale e nel «mitico» Nord-Est, è ogni giorno più grave, tanto che la mobilità, i licenziamenti, le delocalizzazioni e la chiusura di aziende sono ormai fatti quotidiani che contribuiscono a far recedere l'economia agli ultimi posti in Europa e fanno crescere drammaticamente una «questione sociale» ingovernabile e moltiplicatrice di insicurezza, povertà e discriminazioni -: se il Ministro interrogato, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, intenda attivare con urgenza un tavolo di confronto autorevole e rappresentativo delle forze sociali, sindacali, imprenditoriali e istituzionali, che metta in campo proposte e risorse che preparino un futuro alla produzione tessile, alle lavoratrici e ai lavoratori della Marzotto- ex Lanerossi e al territorio di Schio, di Valdagno e della provincia di Vicenza. (3-05030)