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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00217 presentata da FUGATTI MAURIZIO (LEGA NORD PADANIA) in data 13/06/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00217 presentata da MAURIZIO FUGATTI martedì 13 giugno 2006 nella seduta n.010 FUGATTI e BRICOLO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: nel corso delle precedenti edizioni dell'Exporivaschuh, fiera calzaturiera di rilevanza internazionale riservata agli operatori del settore, la Guardia di Finanza ha condotto importanti operazioni di polizia economica con l'intento di rafforzare il dispositivo di contrasto alla illecita utilizzazione di marchi e brevetti industriali; l'attività di servizio, denominata «stop al plagio», è solo l'ultima di analoghe iniziative svolte nel corso degli ultimi due anni nel medesimo contesto (operazioni «right shoes» e «made in Italy»); in particolare, alla luce della rilevanza assunta dalla contraffazione dei marchi di fabbrica e dalla pirateria intellettuale ed industriale, la Guardia di Finanza ha condotto una sistematica azione di controllo e riscontro presso gli stand, al fine di verificare se la merce esposta rispettasse la normativa sui marchi e brevetti; la complessa ed impegnativa attività di servizio svolta, ha consentito di porre sotto sequestro centinaia di modelli di calzature, destinati alla successiva distribuzione sui mercati mondiali, e di deferire all'autorità giudiziaria soggetti di diversa nazionalità; a questi è stata anche contestata, per la prima volta dalla sua emanazione, la violazione delle norme contenute nel Codice della Proprietà Industriale poiché, senza l'autorizzazione dell'avente diritto, hanno prodotto per la successiva rivendita, calzature in tutto o in parte uguali a modelli che erano già stati registrati da aziende italiane; i soggetti coinvolti nell'attività illecita di cui sopra sono per lo più localizzati in Estremo Oriente, e nella edizione della Fiera calzaturiera in programma nei prossimi giorni è annunciata una rilevante presenza di produttori indiani e cinesi; secondo dati forniti dall'ANCI, la Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani risulta essere di oltre 3 miliardi di euro l'attivo della bilancia commerciale del settore calzaturiero nei primi 11 mesi del 2005, rispetto a una bilancia commerciale nazionale che nel 2005 ha chiuso con un passivo di oltre 10 miliardi di euro. Grazie quindi anche ai settori manifatturieri del Made-in-Italy l'Italia ha sinora limitato l'entità del deficit commerciale; risulta quindi alquanto preoccupante il fatto che questi paesi emergenti utilizzino con sempre maggiore frequenza strumenti di competizione asimmetrici e spesso illegali, e che mettano in atto fenomeni di contraffazione. Questa realtà è stata spesso denunciata dalle associazioni di categoria ed è stata anche riconosciuta dalla Commissione Europea, che ha rilevato nei mesi scorsi l'esistenza di un danno per il sistema competitivo europeo nel comportamento commerciale di Cina e Vietnam; risulta quindi importante difendere adeguatamente il settore calzaturiero da questa aggressione commerciale al fine di preservare il più possibile le industrie italiane, e l'attività di controllo presso la Expo Riva Schuh va chiaramente in questa direzione; i dati dell'ANCI evidenziano una crescita significativa delle importazioni sia in Italia che in Europa: dal 1 o gennaio 2005 l'aumento dell'import dalla Cina nella UE di alcune calzature in pelle è stato, in 10 mesi, di quasi il 300 per cento in quantità, con punte per alcune tipologie vicine al 700 per cento. I dati Istat elaborati da ANCI evidenziano anche un incremento delle importazioni italiane del 6,1 per cento nei primi undici mesi del 2005, per un totale di 307 milioni di paia, oltre 17 milioni in più rispetto all'analogo periodo 2004. A sospingere le importazioni è soprattutto la crescita degli arrivi proprio dalla Cina con un aumento del 27 per cento (153 milioni di paia, 25 milioni in più sull'intero anno 2004), aumento che segue quelli avvenuti nel biennio 2002/2003 (+81 per cento) e nel 2004 (+27 per cento). Di fronte a questa eccezionale crescita del volume dei flussi di import in Europa, le esportazioni italiane si sono invece ridotte nei primi 11 mesi del 2005 dell'11,5 per cento in quantità e del l'1,7 per cento in valore. Le contrazioni sono state su tutti i principali mercati di sbocco: dalla Germania (-12,5 per cento), alla Francia (-11,7 per cento), al Regno Unito (-8,4 per cento) fino agli USA che hanno registrato il 26 per cento in meno di acquisti rispetto ai primi undici mesi del 2004. Le conseguenze sul fronte occupazionale e produttivo sono state pesanti: sempre secondo dati ANCI nel 2005 la filiera pelle in Italia ha perso 8.540 addetti (-4,7 per cento su dicembre 2004), di cui 6.300 nei calzaturifici e produttori di parti -: se non ritenga indispensabile alla vigilia del nuovo appuntamento fieristico che andrà ad aprirsi tra pochi giorni, attuare ancora una volta una politica di prevenzione, al fine di stroncare un traffico che danni enormi procura all'economia del Paese in un settore di eccellenza del nostro sistema produttivo, soprattutto alla luce dei risultati ottenuti con l'intervento della Guardia di Finanza, sotto l'impulso del precedente Commissario alla lotta alla contraffazione. (4-00217)

 
Cronologia
lunedì 5 giugno
  • Politica estera ed eventi internazionali
    A Nassirya, in Iraq, un soldato italiano, impegnato nella missione militare “Antica Babilonia”, perde la vita in un attentato e altri quattro restano feriti.

martedì 13 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge le tre mozioni presentate dall'opposizione contro la decisione del Ministro dell'Università e della ricerca Mussi di ritirare l'adesione italiana alla dichiarazione etica europea contro la ricerca sulle cellule staminali.

domenica 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    26 milioni di elettori (52 % degli aventi diritto) si recano alle urne per esprimere il proprio voto sul referendum costituzionale per la modifica della parte seconda della Costituzione. Il 61,29% degli elettori respinge la modifica.