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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/00019 presentata da LA RUSSA IGNAZIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 15/06/2006

Atto Camera Interpellanza urgente 2-00019 presentata da IGNAZIO LA RUSSA giovedì 15 giugno 2006 nella seduta n.012 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che: fin dalla costituzione del Governo Prodi, in tutti i Ministeri della Repubblica, nonché presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, sono stati conferiti numerosi incarichi di governo a magistrati del Consiglio di Stato e dei TAR, i quali, nell'ambito delle strutture di diretta collaborazione con l'autorità politica, ricoprono, a vario titolo, le funzioni di Capi di gabinetto, Capi uffici legislativi, Consiglieri giuridici, Capi dipartimento, eccetera; per la maggior parte dei suddetti magistrati non è stato disposto il collocamento in posizione di fuori ruolo da parte dei competenti Uffici di Presidenza delle rispettive magistrature e che, pertanto, molti di questi magistrati non risultano essere stati neppure autorizzati a svolgere part time tali incarichi extragiudiziari; tutti i magistrati cui sono stati conferiti i predetti incarichi - soprattutto coloro che non sono stati collocati in posizione di fuori ruolo - versano in una oggettiva posizione di conflitto di interesse, dal momento che è evidente la commistione in capo ai singoli magistrati del ruolo di giudice e di consigliere del Governo e dell'Amministrazione; da molto tempo si discute, non solo a livello di dottrina, sia sulla necessità di modificare, in primo luogo, la Costituzione nella parte in cui cumula nel Consiglio di Stato le funzioni consultive con quelle giurisdizionali, sia, in secondo luogo, sulla necessità di introdurre una nuova disciplina normativa volta a sancire, in modo inequivocabile, la totale incompatibilità tra l'esercizio di ogni funzione magistratuale e l'esercizio delle funzioni derivanti dall'assunzione di incarichi negli Uffici di diretta collaborazione del Governo; la garanzia dell'imparzialità dei magistrati esige che questi non siano «prevenuti» e che ogni loro convincimento sull'oggetto della causa si formi all'interno del processo e nel contraddittorio delle parti e che, pertanto, il persistente collegamento strutturale della magistratura amministrativa con il Governo si configura come una lesione delle posizioni giuridiche soggettive dei cittadini a favore della loro esigenza di ottenere una piena e rapida tutela giurisdizionale nei confronti dell'Amministrazione; ciò che maggiormente nuoce all'immagine stessa dei magistrati è l'impiego troppo frequente ed esteso da parte del Governo del suo potere di conferimento di incarichi extragiudiziari soprattutto ai magistrati amministrativi; in uno Stato democratico la legittimazione del giudice si fonda sulla fiducia dei cittadini per i quali è essenziale che il giudice, oltre ad esserlo, appaia imparziale; una rigorosa applicazione dei principi costituzionali soprattutto in materia di giusto processo esigerebbe che i giudici dell'Amministrazione non venissero in alcun modo utilizzati come ausiliari del potere o della pubblica amministrazione; occorre porre fine a questa deprecabile prassi dei magistrati che si affrettano a ricoprire incarichi di governo, sottraendo risorse professionali all'Amministrazione della giustizia e determinando un inaccettabile conflitto di interesse tra chi partecipa alla redazione di atti normativi e provvedimentali del Governo stesso e chi deve pronunciarsi nelle Aule di giustizia in merito alla loro legittimità; l'attuale composizione dei Gabinetti ministeriali del Governo Prodi ha raggiunto condizioni di vera e propria patologia, mortificando, altresì, le alte qualità professionali della dirigenza amministrativa di ruolo dello Stato che, certamente, è più in grado di supportare gli organi politici in fase di assunzione delle decisioni normative ed amministrative, potendone, infatti, più consapevolmente valutare le conseguenze operative; i Gruppi parlamentari di Alleanza nazionale alla Camera dei deputati e al Senato si accingono a presentare, rispettivamente, una proposta di legge e un disegno di legge in materia di riforma della disciplina sugli incarichi extragiudiziari -: quali siano i nominativi di tutti i magistrati del Consiglio di Stato e dei TAR chiamati, in qualunque posizione formale, a ricoprire gli incarichi di Capi di gabinetto, Capi uffici legislativi, Consiglieri giuridici, Capi dipartimento conferiti presso ogni Ministero della Repubblica e presso la Presidenza del Consiglio dei ministri; quale sia l'esatto costo finanziario, che grava complessivamente sul bilancio dello Stato, derivante dal riconoscimento degli emolumenti aggiuntivi per tutti i magistrati che, a vario titolo, collaborano con il Governo Prodi; quali urgenti iniziative si intendano adottare per evitare che i magistrati di cui trattasi, invece di sottrarre tempo alla definizione dell'enorme mole di contenzioso arretrato, si dedichino all'assolvimento di incarichi governativi che potrebbero essere svolti da alti dirigenti di ruolo dello Stato con conseguente minore aggravio per l'erario pubblico. (2-00019) «La Russa, Airaghi, Armani, Bellotti, Buontempo, Castellani, Gamba, Germontani, Holzmann, Leo, Lo Presti, Menia, Migliori, Pedrizzi, Antonio Pepe, Proietti Cosimi, Rositani».





 
Cronologia
martedì 13 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge le tre mozioni presentate dall'opposizione contro la decisione del Ministro dell'Università e della ricerca Mussi di ritirare l'adesione italiana alla dichiarazione etica europea contro la ricerca sulle cellule staminali.

domenica 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    26 milioni di elettori (52 % degli aventi diritto) si recano alle urne per esprimere il proprio voto sul referendum costituzionale per la modifica della parte seconda della Costituzione. Il 61,29% degli elettori respinge la modifica.