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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00272 presentata da GARAGNANI FABIO (FORZA ITALIA) in data 15/06/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00272 presentata da FABIO GARAGNANI giovedì 15 giugno 2006 nella seduta n.012 GARAGNANI. - Al Ministro dell'istruzione. - Per sapere - premesso che: con decreto ministeriale n. 4018/FR del 31 maggio 2006 il Ministro dell'Istruzione ha sospeso il decreto ministeriale n. 775 del 31 gennaio 2006 concernente il Progetto Nazionale di innovazione relativo alla Sperimentazione dei nuovi percorsi liceali definiti con decreto legislativo n. 226 del 2005; una delle motivazioni addotte nel decreto per la sospensione del Progetto Nazionale è costituita dall'«esiguo numero di adesioni», quantificato, nel comunicato stampa diramato dal Ministero dell'Istruzione in data 31 maggio 2006, in un totale di 54 progetti; in base a quanto affermato dal medesimo decreto ministeriale 31 maggio 2006 i suddetti progetti di sperimentazione potranno essere attuati dalle istituzioni scolastiche «con l'esercizio delle facoltà previste dall'autonomia scolastica»; nel sopra citato comunicato stampa, si specifica che i progetti di innovazione sono «pienamente realizzabili nell'esercizio dell'autonomia scolastica (15 per cento del monte ore) e quindi negli ordinamenti vigenti -: per quale motivazione non sono stati considerati anche tutti quei progetti presentati, entro i termini, direttamente agli Uffici scolasti regionali e se non ritenga che, comunque, i 54 progetti pervenuti al solo Ministero abbiano una loro dignità di sperimentazione; se non ritenga inopportuno e tardivo il blocco del Progetto Nazionale, nell'imminenza dell'inizio del nuovo anno scolastico, soprattutto in considerazione dell'impegno organizzativo e didattico messo in campo sin qui dalle scuole; se non ritenga, altresì, tale blocco lesivo delle legittime aspettative delle famiglie e studenti interessati; per quale motivo si intenda suggerire alle scuole di limitare la loro autonomia progettuale al solo 15 per cento di flessibilità del monte ore, stante il disposto del vigente decreto ministeriale 28 dicembre 2005, che ha esteso tale quota al 20 per cento. (4-00272)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 27 novembre 2006 nell'allegato B della seduta n. 077 All'Interrogazione 4-00272
presentata da GARAGNANI Risposta. - Nell'interrogazione parlamentare in esame, l'interrogante muove osservazioni al decreto ministeriale n. 4018 del 31 maggio 2006 con il quale sono stati sospesi gli effetti del decreto n. 775 del 31 gennaio 2006, concernente il «Progetto nazionale di innovazione» adottato dal Ministro pro tempore per sperimentare fin dall'anno scolastico 2006/2007 aspetti significativi della riforma del secondo ciclo di istruzione definita con il decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226. Le critiche mosse al provvedimento del 31 maggio 2006 riguardano essenzialmente i seguenti aspetti: 1. il ministero - nell'affermare, con il comunicato stampa del 31 maggio 2006, che le istituzioni scolastiche aderenti alla sperimentazione erano soltanto 54 - avrebbe tenuto conto soltanto dei progetti direttamente inviati all'amministrazione centrale e non di quelli presentati agli uffici scolastici regionali; 2. il provvedimento avrebbe affermato che i progetti presentati possono trovare comunque realizzazione, all'interno dei vigenti ordinamenti, da parte delle scuole attraverso l'utilizzo della quota di flessibilità curricolare del 15 per cento; 3. la sospensione del Progetto nazionale sarebbe lesiva delle aspettative delle famiglie e degli studenti interessati; 4. esso suggerirebbe alle scuole di utilizzare la suddetta quota del 15 per cento limitando la portata dell'autonomia elevata al 20 per cento dal decreto legislativo n. 226/2005. Con riguardo alla prima osservazione, va rilevato che i 54 progetti di adesione all'iniziativa promossa con il decreto ministeriale 775 del 31 gennaio 2006 non sono stati presentati dalle scuole direttamente a questo ministero. Essi costituiscono l'esito dei piani regionali inviati dai Direttori degli uffici scolastici regionali cui le istituzioni scolastiche hanno inviato le loro adesioni. Dagli altri contesti regionali non sono pervenuti piani; si può peraltro ragionevolmente presumere che, ove dovessero esserci altre scuole che si sono proposte, i relativi progetti non avrebbero potuto avere caratteristiche diverse da quelli conosciuti in quanto hanno natura oggettiva i limiti che ne ostacolavano una valenza propositiva di maggiore consistenza. Quanto alla seconda osservazione, il decreto ministeriale 4018 del 31 maggio 2006 non ha inteso suggerire alle scuole di attuare le loro proposte attraverso l'utilizzo della quota del 15 per cento di flessibilità curricolare riconosciuta alle istituzioni scolastiche dal decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche). Esso, al fine di evidenziare la riduttività delle proposte avanzate, si è semplicemente limitato a constatare che, in molti casi, il percorso didattico innovativo proposto avrebbe potuto trovare comunque realizzazione con l'utilizzo degli strumenti giuridici già disponibili indipendentemente dall'impianto riformatore del decreto legislativo n. 226/2006. In merito alla terza osservazione, le aspettative delle famiglie e degli studenti interessati non sono state lese dalla sospensione. Al contrario, l'effettiva attivazione dei progetti sperimentali, caratterizzati da un ibrido sovrapporsi di limitati elementi legati all'impianto della riforma con quelli degli ordinamenti vigenti, avrebbe prodotto assoluta incertezza sulla natura e sul contenuto dei titoli di studio finali, sicché la finalità della sospensione è anche quella di salvaguardare gli interessi sostanziali degli alunni e non quelli che si riconnettevano ad aspettative non del tutto fondate. Quanto, infine, alla quarta osservazione circa la presunta limitazione dell'autonomia delle scuole relativamente all'ampiezza della quota di flessibilità curricolare, va rilevato che con decreto ministeriale n. 47 del 13 giugno 2006 è stata salvaguardata la percentuale del 20 per cento, così come previsto dal decreto legislativo n. 226/2005 e come auspicato dall'interrogante. Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene che le critiche contenute nell'interrogazione non abbiano ragione d'essere. Il Viceministro della pubblica istruzione: Mariangela Bastico.



 
Cronologia
martedì 13 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge le tre mozioni presentate dall'opposizione contro la decisione del Ministro dell'Università e della ricerca Mussi di ritirare l'adesione italiana alla dichiarazione etica europea contro la ricerca sulle cellule staminali.

domenica 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    26 milioni di elettori (52 % degli aventi diritto) si recano alle urne per esprimere il proprio voto sul referendum costituzionale per la modifica della parte seconda della Costituzione. Il 61,29% degli elettori respinge la modifica.