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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00303 presentata da BERTOLINI ISABELLA (FORZA ITALIA) in data 20/06/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00303 presentata da ISABELLA BERTOLINI martedì 20 giugno 2006 nella seduta n.013 BERTOLINI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: una recente sentenza della Corte di cassazione stabilisce che i decreti di espulsione nei confronti di un clandestino non sono reiterabili; tale verdetto, della prima sezione penale, è stato emesso in seguito al ricorso con il quale la procura della Corte di appello di Brescia ha protestato per l'assoluzione impartita dal tribunale ad un clandestino che era stato sorpreso, nuovamente senza documenti, senza aver obbedito ad un precedente decreto di espulsione; dunque, la ratio della sentenza risiederebbe nel fatto che se l'immigrato venisse trovato una seconda volta senza documenti - non obbedendo così all'ordine di lasciare il Paese - sarebbe processato e condannato più volte per lo stesso reato; purtroppo, il numero dei clandestini recidivi presenti in Italia è sempre più elevato -: se i Ministri non intendano intervenire sia attivandosi affinché i decreti di espulsione siano effettivamente eseguiti, sia con iniziative normative al fine di evitare le gravi conseguenze che deriverebbero da siffatta sentenza, che non affronta affatto l'emergenza immigrazione e che, inoltre, costringerebbe i giudici di pace a rivedere migliaia di casi, col rischio di approdare ad una maxi sanatoria. (4-00303)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 29 maggio 2007 nell'allegato B della seduta n. 160 All'Interrogazione 4-00303
presentata da BERTOLINI Risposta. - In risposta all'interrogazione in esame si rappresenta quanto segue. La condotta descritta dall'interrogante ricade nella fattispecie prevista dall'articolo 14, comma 5- ter, del decreto legislativo n. 286 del 1998, che punisce lo straniero, il quale, espulso dallo Stato italiano con ordine del Questore emesso a seguito di decreto di espulsione del Prefetto, si trattiene nel territorio italiano senza giustificato motivo, in violazione del predetto ordine. Pertanto, nei confronti dello straniero che abbia già riportato una prima sentenza di condanna per violazione dell'intimazione del Questore e che venga nuovamente rintracciato nello Stato in quanto inottemperante al provvedimento di espulsione, operano il comma 5- ter dell'articolo 14 del decreto legislativo n. 286 del 1998, in base al quale «in ogni caso si procede all'adozione di un nuovo provvedimento di espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica», ed il comma 5- quinquies, secondo cui, al fine di assicurare l'esecuzione dell'espulsione, il Questore dispone l'accompagnamento alla frontiera o il trattenimento per il tempo strettamente necessario presso il centro di permanenza temporanea più vicino. Dunque, se a seguito dell'adozione del secondo provvedimento di espulsione lo straniero non viene accompagnato alla frontiera a mezzo della forza pubblica, non si realizza nuovamente la fattispecie penale contemplata dal citato articolo 14, comma 5- ter, del decreto legislativo n. 286 del 1998. In senso conforme è orientata la giurisprudenza, che ha escluso la sussistenza di un nuovo reato nei confronti del clandestino che, colpito da un primo decreto di espulsione, non abbia ottemperato all'ordine di allontanarsi dal territorio dello Stato. Per ciò che concerne più specificamente la questione prospettata dall'interrogante relativa al distretto giudiziario di Brescia, si rappresenta che la locale Procura generale, non condividendo la corrente giurisprudenziale esposta, ha ripetutamente impugnato, con ricorso in Cassazione, le sentenze dei giudici del distretto che, sulla base delle suesposte considerazioni, assolvevano i cittadini extracomunitari. Poiché la Suprema corte ha accolto solo in parte e fino una certa data i ricorsi sopra indicati, la Procura generale ha richiesto la rimessione dei procedimenti alle Sezioni unite. Il Ministro della giustizia: Clemente Mastella.



 
Cronologia
martedì 13 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge le tre mozioni presentate dall'opposizione contro la decisione del Ministro dell'Università e della ricerca Mussi di ritirare l'adesione italiana alla dichiarazione etica europea contro la ricerca sulle cellule staminali.

domenica 25 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    26 milioni di elettori (52 % degli aventi diritto) si recano alle urne per esprimere il proprio voto sul referendum costituzionale per la modifica della parte seconda della Costituzione. Il 61,29% degli elettori respinge la modifica.