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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00047 presentata da DURANTI DONATELLA (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 04/07/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-00047 presentata da DONATELLA DURANTI martedì 4 luglio 2006 nella seduta n.018 DURANTI, FRANCO RUSSO, MASCIA e FRIAS. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: il Centro di Permanenza Temporanea ed Assistenza di Bari - San Paolo ha una capienza massima di 196 persone e dall'apertura ad oggi non si è mai superata la presenza giornaliera di 51 persone, molte delle quali provengono da centri del nord dell'Italia, come dichiarato dal direttore responsabile del Centro, gestito dalla organizzazione «Misericordie», dott. Vito Fato; risultaagli interroganti che il citato dott. Fato non abbia precedenti esperienze nel campo dell'immigrazione e nella gestione di centri collettivi di assistenza, che nel centro non viene distribuita copia della brochure prodotta dal Ministero degli interni sulle informazioni relative alle procedure d'asilo; risulta da una visita al centro il giorno 24 giugno 2006, che non vi sono luoghi dove gli ospiti di religione diversa dalla cristiana possano esercitare il proprio credo religioso; risulta che all'interno del centro non hanno possibilità d'ingresso organizzazioni ed enti di tutela legale che possano svolgere la propria missione; i trattenuti hanno diritto a contatti con l'esterno solo attraverso l'uso del telefono sia pubblico che privato (cellulari), ma non vi sono possibilità di approviggionarsi di alcun bene di consumo dall'esterno, per espresso divieto della locale Prefettura. All'interno del centro viene distribuita una scheda telefonica di 5 euro, con cadenza di una ogni dieci giorni; non esistono ambienti distinti per chi ha commesso reati penali e persone fermate solo perché prive del permesso di soggiorno; la sorveglianza nella sezione femminile viene effettuata da personale sia maschile sia femminile, creando condizioni di disagio e di promiscuità; non vi sono forme di orientamento legale e ambienti distinti per i richiedenti asilo; non vi è personale specificatamente formato per affrontare e gestire le istanze dei richiedenti asilo, che dall'approvazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 303 del 16 settembre del 2004, che ha trovato attuazione a partire dal 21 aprile 2005, possono essere trattenuti nei Centri di Permanenza Temporanea ed Assistenza fino all'audizione con la Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato di pertinenza; all'interno del centro vi è una infermeria che possiede solo strumenti per la primissima emergenza, un solo defibrillatore a fronte di una capienza massima di 196 persone, e che non vi sono sufficienti presidi sanitari per una struttura di questa natura; vi sono, in organico tredici medici, tredici infermieri, tre persone che svolgono funzioni amministrative, tre magazzinieri e un numero imprecisato di mediatori culturali. Il numero elevato di persone alle dirette dipendenze dell'ente gestore risulta sproporzionato rispetto al numero massimo di ospiti registrato dall'apertura fino ad oggi. Tale discrepanza, inoltre, è maggiormente evidente dal momento che la struttura sanitaria interna al centro non sembra rispondere a standard di efficienza e qualità, così come si evince da interviste ad alcuni ospiti che lamentavano il disinteresse dei medici e degli infermieri alle richieste di soccorso avvenute dopo alcuni incidenti occorsi a causa di piccole pozze d'acqua prodottesi dal malfunzionamento del sistema di areazione del centro; il medico responsabile del centro ha dichiarato che le richieste di medicinali da parte dei trattenuti sono orientate verso la categoria dei tranquillanti e degli psicofarmaci, evidenziando così, una caratteristica tipica delle patologie rivenienti dallo stato di detenzione vera e propria che avviene in presenza di reati penali ed in strutture che gli specialisti chiamano «istituzioni totali». Questa condizione non si confà allo stato di trattenimento ai fini del riconoscimento dell'identità della persona, ma prefigura una condizione di privazione della libertà sproporzionata alla misura cui si fa riferimento; alcuni degli ospiti si trovavano a subire il trattenimento per la seconda o terza volta, mostrando così, l'inefficacia di tale istituto ai fini della stessa espulsione che il suo Ministero vorrebbe realizzare. In particolare un cittadino tunisino ha chiesto espressamente di essere rimpatriato nel suo paese, evidenziando la fallacia della legge in questi casi; vi sono stati, sempre da quanto dichiarato dal responsabile medico del centro all'interrogante, solo negli ultimi tre mesi 4 casi di autolesionismo di persone trattenute nel centro; non ci è stata copia della convenzione che di norma dovrebbe essere stipulata tra il Ministero dell'interno; per il tramite del locale UTG, e l'ente gestore come da «Linee guida e convenzioni tipo per la gestione di centri di permanenza temporanea e centri di identificazione (già d'accoglienza) prot. 3154/d.c.s/11.6. del 27 novembre 2002». Tale mancanza è stata più volte reiterata nei confronti di Deputati del mio partito, da parte del suo dicastero, prima della nascita di questo Governo -: se il Ministro non ritenga opportuno dare mandato e autorizzazione all'Ufficio territoriale del Governo (UTG) di Bari di rendere pubblica la convenzione e tutti suoi allegati fra l'ente gestore «Misericordie» e il Ministero dell'Interno, in modo da far conoscere il costo pro-die di ogni trattenuto nel centro e i capitoli di bilancio destinati ad ogni servizio erogato nel centro; se non intenda porre rimedio ad ogni disfunzione citata in premessa, avviando un monitoraggio immediato e reale della situazione del centro; se il Ministro ritenga opportuno dar vita ad una struttura di monitoraggio permanente sul centro, che possa denunciare tempestivamente eventuali abusi e dare agli immigrati supporto legale e medico; se non si ritenga opportuno, infine, avviare l'immediata procedura di chiusura del centro che, peraltro, ha trovato nella sua apertura l'assoluta contrarietà del Presidente della Regione On. Nichi Vendola, del Presidente della Provincia Divella e del Sindaco della città di Bari Michele Emiliano, secondo gli interroganti, in considerazione del fatto che tale struttura non rientra nei reali bisogni del territorio e le finanze ad essa destinate sono sproporzionate rispetto ai servizi resi all'interno del centro.(5-00047)

 
Cronologia
mercoledì 28 giugno
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 160 voti favorevoli e 1 contrario, l'emendamento 1.1000, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. S.325 di conversione del decreto-legge 12 maggio 2006, n. 173, recante proroga di termini per l'emanazione di atti di natura regolamentare, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

martedì 4 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 160 voti favorevoli e 1 contrario, l'emendamento 1.2000, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. S.379 di conversione del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

mercoledì 5 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento riunito in seduta comune elegge Paolo Maria Napolitano giudice della Corte costituzionale.