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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00471 presentata da NACCARATO ALESSANDRO (L' ULIVO) in data 06/07/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00471 presentata da ALESSANDRO NACCARATO giovedì 6 luglio 2006 nella seduta n.020 NACCARATO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio, al Ministro del commercio internazionale. - Per sapere - premesso che: con la direttiva quadro 96/62 la Comunità europea ha assegnato agli Stati membri il compito di difendere la qualità dell'aria. Con il decreto legislativo n. 351 del 4 agosto 1999 (articolo 7), l'Italia ha recepito tre anni più tardi tale direttiva e ha indicato nelle regioni l'organo istituzionale deputato a predisporre i piani di risanamento della qualità dell'aria; secondo la direttiva europea 99/30 articolo 5 «gli Stati membri adottano le misure necessarie per garantire che le concentrazioni di particelle PM10 nell'aria ambiente» non superino il valore di 50 microgrammi per metrocubo; l'Italia recepisce la direttiva con il decreto n. 60 del 2 aprile 2002. Sempre secondo la direttiva è previsto il termine del 31 dicembre 2003 per presentare i piani di risanamento della qualità dell'aria e del 1 o gennaio 2005 per rientrare nei valori previsti; la Commissione nazionale per l'emergenza inquinamento atmosferico individua come sorgenti principali delle emissioni inquinanti la mobilità veicolare, il riscaldamento e le attività produttive e tra queste il traffico su strada produce il 49 per cento dell'inquinamento; molte amministrazioni comunali si sono attivate per ridurre le concentrazioni di PM10 presenti nell'aria, attraverso il provvedimento delle targhe alterne e in altri casi, come ad esempio il comune di Parma, con veri e propri piani sistematici (trasporto pubblico, car pooling , sistemi misti energie rinnovabili per il riscaldamento): dai risultati prodotti risulta evidente l'insufficienza della dimensione comunale per contrastare l'inquinamento atmosferico e si palesa la necessità di interventi su scala regionale; al 31 dicembre 2003 nessuna regione italiana aveva provveduto ad inviare alla Commissione europea i piani di risanamento della qualità dell'aria quindi nel luglio 2004 la Commissione ha provveduto alla messa in mora del nostro Paese; successivamente solo cinque piani sono stati presentati: Umbria, Piemonte, Veneto, Lombardia e provincia autonoma di Trento; il 10 aprile 2006 la Commissione europea ha notificato all'Italia il parere motivato per la procedura d'infrazione per violazione dell'articolo 8 della direttiva 96/62 e articoli 4 e 5 della direttiva 99/30; la Repubblica italiana era tenuta a conformarsi al parere motivato entro due mesi dal ricevimento del medesimo, quindi dal mese di giugno è inadempiente e per questo la Commissione europea ci ha sottoposti a procedura d'infrazione; al comma 17 del parere motivato si legge che tra i piani presentati quello della regione Veneto addirittura è palesemente inidoneo a costituire davvero un piano perché mancante della descrizione delle misure deliberate e il calendario di attuazione; le multe previste per questo genere di inadempienze partono da venti milioni di euro e sono commisurate alla gravità dell'inadempienza e all'importanza della materia; lo scrivente esprime la preoccupazione che, dati i costi consistenti imposti dall'attuazione dei piani di risanamento dell'aria, che superano abbondantemente quelli delle multe per il mancato rispetto degli obblighi comunitari, vi sia qualche soggetto che pur essendo di fronte a scelte che tutelano la salute dei cittadini preferisca affrontare le multe per mancanza di risorse finanziarie o, ciò che è peggio, per mancanza di volontà politica -: se il Governo sia al corrente della situazione generata dalla mancanza di iniziativa di alcune regioni e dall'insufficienza degli interventi previsti da quelle regioni che hanno presentato il piano e quali iniziative intenda adottare il Ministro per tutelare la qualità dell'aria così come imposto dalle norme comunitarie e per porre rimedio a queste mancanze evitando per l'Italia sanzioni molto onerose. (4-00471)

 
Cronologia
mercoledì 5 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Parlamento riunito in seduta comune elegge Paolo Maria Napolitano giudice della Corte costituzionale.

martedì 11 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Franco Bile è eletto Presidente della Corte costituzionale.