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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00013 presentata da VITO ELIO (FORZA ITALIA) in data 13/07/2006

Atto Camera Mozione 1-00013 presentata da ELIO VITO giovedì 13 luglio 2006 nella seduta n.025 La Camera, premesso che: con gli attentati dell'11 settembre 2001 si è aperto un conflitto completamente nuovo rispetto a quelli che hanno insanguinato l'umanità nei secoli passati; non è un conflitto tra Stati, perché il nuovo nemico della libertà si serve degli Stati, così come un virus si serve di un corpo per diffondersi; non è uno «scontro di civiltà», in quanto non si tratta di un attacco dell'Islam all'Occidente: l'Islam, specialmente quello moderato e alleato delle democrazie occidentali, era ed è anch'esso nel mirino dei terroristi; l'attacco viene da parte dell'islamismo radicale ed è rivolto contro l'avanzare della democrazia nel mondo, ovvero contro la stessa diffusione dello Stato di diritto e della cultura costituzionale in ambito islamico; la minaccia del terrorismo fondamentalista ripropone in maniera drammatica e su scala globale l'antica questione delle tre libertà fondamentali: la libertà dal bisogno, la libertà dalla paura, la libertà dall'oppressione; il Governo Berlusconi s'è impegnato con coerenza su questi tre fronti: ha inserito nell'agenda del G8 di Genova la cooperazione tra il nord e il sud del mondo, in modo da consentire a tutti la partecipazione ai benefici della globalizzazione e così determinare l'isolamento dell'islamismo radicale; ha partecipato all'impegno della comunità internazionale nella lotta contro il terrorismo, promuovendo, sul piano interno e su quello internazionale, l'adozione delle misure necessarie per sconfiggere non soltanto i terroristi, ma anche quanti li sostengono e li giustificato con l'incitamento all'odio e all'intolleranza; ha contribuito alla liberazione delle popolazioni afgana e irachena da regimi sanguinari, cooperando attivamente alla transizione di questi paesi verso la democrazia; l'interesse e il prestigio dell'Italia e il consolidamento della pace e della democrazia del mondo debbono essere da tutti considerati valori di riferimento irrinunciabili, posti al di sopra di tattiche politiche e di interessi di parte; in questo spirito, il governo Berlusconi decise di inviare un contingente militare in Afghanistan, nel quadro di un mandato delle Nazioni Unite e, successivamente, di partecipare alle attività di sostegno dell'Iraq nella transizione verso la democrazia; i nostri militari e civili, tanto in Afghanistan quanto in Iraq, si sono guadagnati, ed hanno guadagnato all'Italia, la stima e l'ammirazione della comunità internazionale, oltre alla gratitudine dei popoli e dei governi afgano e iracheno; la stabilità geopolitica, la diffusione della democrazia, la lotta al terrorismo e il superamento dei gravi squilibri economico-sociali del pianeta sono obiettivi strettamente collegati tra loro e richiedono, da parte delle grandi democrazie occidentali, un impegno costante e coerente; non possiamo permettere che i nostri militari e civili impegnati in Afghanistan e in Iraq vengano abbandonati a se stessi, impegna il Governo: a) alla continuità della presenza italiana in Afghanistan, in Iraq e nei Balcani, attraverso il rifinanziamento delle relative missioni; b) ad attuare il disimpegno delle nostre forze dall'Iraq, in modo ordinato e dignitoso e soprattutto concordandone le modalità e i tempi con i nostri alleati e con il legittimo governo democratico dell'Iraq, ed a proseguire nell'impegno di assumere un P.R.T. a prevalente caratterizzazione civile, con cornice di sicurezza, per la ricostruzione delle infrastrutture civili e dell'economia di quello sfortunato paese; c) a mantenere ferma la nostra partecipazione alla missione in Afghanistan accettando di onorare pienamente gli impegni connessi al nostro status di Paese membro della Nato e dell'ONU, in quanto quello afgano costituisce un teatro fondamentale di lotta al terrorismo islamico, tutto questo al fine di sostenere il legittimo governo dell'Afghanistan nel ripristino di condizioni di sicurezza indispensabili per la ripresa della vita civile ed economica di quel travagliato paese; d) a garantire la prosecuzione di tutte le missioni militari e di sostegno civile nei Balcani al fine di garantire una stabile pacificazione in quei territori; e) a rafforzare il ruolo del nostro Paese nella diffusione della democrazia e nella lotta contro chi minaccia le tre libertà fondamentali, nel quadro di un impegno volto alla costruzione di un ordinamento internazionale che «assicuri la pace e la giustizia tra le nazioni», secondo lo spirito e la lettera dell'articolo 11 della Costituzione italiana. (1-00013) «Elio Vito, La Russa, Volontè, Maroni, Catone, La Malfa, Martino, Boniver, Cicu».

 
Cronologia
mercoledì 12 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Medio Oriente, dopo l'uccisione di otto militari e il rapimento di altri due da parte di Hezbollah, Israele attacca il Libano.

giovedì 13 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva , con 334 voti favorevoli e 251 contrari, l'articolo unico del d.d.l. C.1287 di conversione del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

sabato 15 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G8 di San Pietroburgo si giunge ad un compromesso sul conflitto tra Israele e Libano, chiedendo innanzitutto il rilascio dei militari israeliani e la cessazione degli attacchi di Hamas e Hezbollah e delle operazioni militari di Israele.