Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00546 presentata da CASTAGNETTI PIERLUIGI (L' ULIVO) in data 13/07/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00546 presentata da PIERLUIGI CASTAGNETTI giovedì 13 luglio 2006 nella seduta n.025 CASTAGNETTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: intervistato da La Stampa di giovedì 13 luglio 2006, Sein Win, premier del governo birmano in esilio, svolge all'opinione pubblica internazionale, con un appello drammatico, chiedendo aiuto per il suo popolo; la Birmania, ribattezzata nel 1989 Myanmar, dalla giunta militare al potere, sta attraversando una terribile crisi economica, colpa anche delle gravi inefficienze e della diffusa corruzione; «centinaia di migliaia di persone sono brutalmente costrette a lavorare gratis per la giunta», in violazione delle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) sul lavoro forzato; i militari ricorrono per mantenere il potere ad una feroce repressione, anche nei confronti delle minoranze etniche, come denunciano da anni le organizzazioni internazionali che si occupano di diritti civili. Sein Win accusa il regime di tenere più di 1.000 oppositori in prigione soltanto per le loro idee. Il premio nobel per la pace, Aung San Suu Kyi, è da più di 10 anni agli arresti domiciliari e da «almeno due mesi non riceve la visita di un medico»; l'Italia non può ignorare quanto sta accadendo in Birmania. «Il prossimo anno - afferma Sein Win, nell'intervista - Roma siederà nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu ma già ora il vostro paese può usare la sua influenza per sensibilizzare paesi asiatici, dell'Africa e dell'America Latina sulla tragedia del nostro popolo» -: quali iniziative il Governo italiano intenda assumere per aiutare la democrazia in Birmania.(4-00546)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata martedì 17 ottobre 2006 nell'allegato B della seduta n. 053 All'Interrogazione 4-00546
presentata da CASTAGNETTI Risposta. - La questione del rispetto dei diritti umani in Myanmar continua a formare oggetto di costante attenzione da parte della Comunità Internazionale. L'Italia e l'Unione Europea sono profondamente impegnate nello stimolare un possibile processo di transizione verso la democrazia di quel Paese. Il nostro Paese segue con la massima attenzione e preoccupazione l'attuale situazione in Myanmar, la quale continua ad essere caratterizzata da gravi violazioni dei diritti umani e da assenza di rilevanti progressi sul piano della democratizzazione del Paese e del rispetto delle minoranze. L'Italia ha partecipato, nel 2003, alla prima riunione del Bangkok Process , un'iniziativa di dialogo critico con la Giunta birmana attivata dalla Thailandia, e a cui presero parte alcuni Stati della regione del Sud Est asiatico ed alcuni Paesi europei. Successivamente, durante la sua visita a Roma del maggio 2005, il Vice Primo Ministro thailandese Surakiart, fece un esplicito invito all'Italia a rilevare la leadership dell'iniziativa. Da allora l'Italia si è fatta promotrice dell'operazione denominata Friends of the Bangkok Process , volta a rivitalizzare l'esercizio partito nel 2003, proseguendo il dialogo, seppur fortemente critico, con le Autorità birmane. Una prima riunione in tale formato di «dialogo critico» ha avuto luogo a Roma a fine novembre 2005, con la partecipazione di un rappresentante del Ministero degli Affari Esteri birmano e di diversi Paesi europei ed asiatici (Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Grecia, Thailandia, Singapore, Vietnam, Cina, Giappone, India, Australia) ed ha costituito una occasione per rappresentare ai delegati birmani (la riunione si svolse a livello funzionari di grado elevato) le aspettative dell'Italia, dell'Unione Europea e della comunità internazionale. Va tenuto presente che tale iniziativa è a tutt'oggi l'unica in cui si sia discusso delle questioni birmane (democrazia, diritti umani, liberazione prigionieri politici, eccetera) alla presenza di un delegato di Myanmar. Il Governo italiano, in particolare, ritiene che forme di dialogo critico con il regime birmano siano più efficaci per cercare di favorire progressi sul piano della democrazia e dei diritti dell'uomo rispetto ad una posizione di totale chiusura ed incomunicabilità che permette alla giunta birmana di rafforzare il suo auto-isolamento. Ho personalmente confermato l'attenzione con la quale il nostro Paese continua a monitorare la situazione dei diritti umani in Myanmar nell'intervento che ho pronunciato a Ginevra il 19 giugno 2006, nel corso della 1 a Sessione del Consiglio dei Diritti Umani. In tale occasione, associandomi alla Presidenza austriaca dell'UE, nel rivolgere gli auguri di compleanno alla Premio Nobel per la Pace Aun San Suu Kyi, ho manifestato la preoccupazione del Governo italiano per tutte quelle situazioni nelle quali si rilevano, come in Myanmar, repressione nei confronti dei dissidenti politici e dei difensori dei diritti umani. L'Italia, sia nel contesto comunitario che a livello bilaterale, non manca di sollevare regalmente la sua preoccupazione per il continuo stato di detenzione del Premio Nobel Aung San Suu Kyi, del quale si richiede il rilascio, e per l'elevato numero di prigionieri politici (oltre 1000). Il Governo italiano continuerà a monitorare con la massima attenzione gli sviluppi della situazione interna in Myanmar e non cesserà di profondere ogni sforzo, in accordo con i Partner UE, per indurre le Autorità di Yangoon a conformarsi pienamente agli standard internazionali in materia di diritti umani e libertà fondamentali. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Gianni Vernetti.



 
Cronologia
mercoledì 12 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Medio Oriente, dopo l'uccisione di otto militari e il rapimento di altri due da parte di Hezbollah, Israele attacca il Libano.

giovedì 13 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva , con 334 voti favorevoli e 251 contrari, l'articolo unico del d.d.l. C.1287 di conversione del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

sabato 15 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G8 di San Pietroburgo si giunge ad un compromesso sul conflitto tra Israele e Libano, chiedendo innanzitutto il rilascio dei militari israeliani e la cessazione degli attacchi di Hamas e Hezbollah e delle operazioni militari di Israele.