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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/00553 presentata da TRANFAGLIA NICOLA (COMUNISTI ITALIANI) in data 13/07/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-00553 presentata da NICOLA TRANFAGLIA giovedì 13 luglio 2006 nella seduta n.025 TRANFAGLIA. - Al Ministro dell'istruzione. - Per sapere - premesso che: il 20 giugno 2006, l'ufficio scolastico regionale del Lazio, centro servizi amministrativi di Roma, Ufficio ragioneria della Provincia di Roma ha emanato la nota, port. n. 21254, indirizzata alle scuole e istituti superiori statali della provincia di Roma, avente per oggetto «designazioni delle istituzioni scolastiche incaricate di liquidare i compensi delle Commissioni di maturità operanti presso le scuole primarie»; la legge n. 62 del 2000 ha assegnato le prerogative alle scuole paritarie, uguali a quelle statali per ciò che concerne le Commissioni di Esami di Stato; gli uffici di segreteria delle scuole statali, con norme proprie di autonomia gestionale, non sono obbligate a svolgere attività aggiuntive e straordinarie per la gestione amministrativa e contabile di attività svolte presso le scuole paritarie e sulla base di improponibili «designazioni», né è possibile sottoporre alla verifica dei propri Collegi dei Revisori atti non riconducibili alla gestione diretta di documenti contabili estranei all'attività delle scuole stesse; nella passata legislatura sono state presentate diverse proposte di legge nelle quali si evidenziava che la maggior parte delle istituzioni scolastiche della Regione Lazio versa in gravissime situazioni in difficoltà economiche in quanto da alcuni anni (con riferimento all'esercizio finanziario 2001) non si riesce a dare copertura agli impegni assunti dalle stesse per le spese fisse e obbligatorie necessarie a garantire le attività istituzionali del personale previste dalle norme giuridiche contrattuali; gli istituti superiori della provincia di Roma avrebbero provveduto negli anni passati a far fronte agli impegni anticipando con le disponibilità di cassa costituite da risorse ad altro finalizzate quali contributi alle famiglie per la didattica, finanziamenti specifici, progetti erogati da enti locali o altri soggetti, economie destinate ad investimenti, eccetera; a fronte di un provvedimento ministeriale che avrebbe consentito di reperire le risorse per il pagamento degli esami di Stato 2005/06 attualmente in corso, gli istituti della provincia di Roma non avrebbero a tutt'oggi ricevuto alcun finanziamento né indicazione per il pagamento di detti esami; il Ministro ha annunciato una riforma dell'attuale esame di Stato a partire dalla composizione delle Commissioni d'esame -: quali provvedimenti intenda assumere per verificare e risolvere la situazione sopra denunciata al fine di rimuovere le cause che hanno determinato una grande quantità di crediti (residui attivi) delle scuole verso il ministero dell'istruzione (USR Lazio e CSA Roma) per il pagamento degli esami di Stato ed altre competenze; se non intenda porre in essere le necessarie procedure per l'assegnazione tempestiva delle risorse finanziarie per il pagamento degli esami di Stato 2005/2006; quali provvedimenti intenda assumere per verificare il permanere delle condizioni per cui il costo delle Commissioni degli esami di Stato nelle scuole paritarie debba essere a carico dello Stato e, comunque, perché le scuole e gli istituti statali superiori della Provincia di Roma siano sollevati dal compito di liquidare i compensi alle Commissioni di maturità operanti nelle scuole paritarie; quali siano i tempi e le linee conduttrici della riforma dell'esame di maturità.(4-00553)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 14 maggio 2007 nell'allegato B della seduta n. 156 All'Interrogazione 4-00553
presentata da TRANFAGLIA Risposta. - Nell'interrogazione parlamentare in esame, l'interrogante muovendo dalle difficoltà finanziarie incontrate dalle istituzioni scolastiche della provincia di Roma per far fronte alle spese fisse ed obbligatorie, in particolare alle spese per i compensi alle commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore, chiede di conoscere i provvedimenti che si intendono assumere in proposito; chiede inoltre di conoscere «i tempi e le linee conduttrici della riforma dell'esame di maturità». Circa le difficoltà finanziarie delle scuole della provincia di Roma, la situazione di questa provincia rispecchia, invero, quella dell'intero territorio nazionale. Essa è dovuta ai tagli di stanziamenti per la scuola operati nella passata legislatura che hanno determinato, relativamente alla spesa corrente, un debito di circa 425 milioni di euro. Più in dettaglio, tra il 2002 e il 2006, sono stati tagliati 494,4 milioni di euro (pari al 46,6 per cento) per le supplenze brevi; 106,4 milioni (pari al 72,6 per cento) per gli esami di Stato e 159,8 milioni (pari al 53 per cento) per il funzionamento amministrativo e didattico. Detti tagli hanno determinato debiti di circa 165 milioni di euro per le supplenze brevi e i precari; 132 milioni per il funzionamento ordinario, calcolati al 31 dicembre scorso, di cui 97 milioni solo per il pagamento della Tassa per la rimozione dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) e 128 milioni di debito sono stati contratti, fra il 2003 e il 2005, per gli esami di Stato. In particolare, con riguardo ai compensi da corrispondere ai componenti delle commissioni per gli esami di Stato, sono risultati ampiamente insufficienti gli stanziamenti di 40,24 milioni di euro previsti dall'articolo 22 della legge n. 448 del 2001 (legge finanziaria per il 2002), nella composizione introdotta dalla stessa legge; così pure sono risultate insufficienti le integrazioni disposte per gli anni 2002 e 2003. Né, peraltro, è stata disposta alcuna integrazione della suddetta somma di 40,24 milioni di euro per gli anni 2004 e 2005. Uno dei primi problemi che il Governo ha dovuto affrontare all'inizio di questa legislatura è stato, quindi, quello di reperire le risorse necessarie per assicurare il regolare svolgimento della sessione degli esami di Stato per l'anno scolastico 2005-2006; a ciò si è provveduto con il decreto-legge n. 210 del 12 giugno 2006, convertito con modificazioni nella legge n. 235 del 17 luglio 2006, che ha elevato di 63 milioni di euro, per l'anno 2006, il limite di spesa stabilito dalla legge 448 del 2001. In attuazione della legge n. 235/2006, con decreto di variazione di bilancio adottato dal Ministero dell'economia e delle finanze in data 21 luglio 2006, le risorse aggiuntive di 63 milioni di euro sono state assegnate agli Uffici scolastici regionali, sui pertinenti capitoli di spesa. La difficile situazione di finanza pubblica ereditata non ha consentito di reperire subito ulteriori risorse per far fronte a tutto il debito che si è accumulato nei vari esercizi finanziari. Le istituzioni scolastiche, ove possibile, hanno provveduto, anche in assenza di assegnazione di fondi, alla liquidazione dei compensi mediante anticipazione di cassa. Questa è la situazione che ci è stata lasciata. Sono dunque più che giustificati gli allarmi che pervengono da più parti sullo stato di sofferenza economica delle scuole, una sofferenza che affonda le radici in questa situazione di «rosso» stratificato nel tempo che, unita ai meccanismi di trasferimento farraginosi e lenti, mette le scuole in grandi difficoltà. Nell'immediato, per evitare ulteriori conseguenze negative sul funzionamento delle scuole, il Ministero ha già chiesto agli uffici scolastici regionali e provinciali di accreditare da subito alle scuole le risorse disponibili nelle giacenze complessive delle contabilità speciali. Si tratta di somme importanti che possono costituire una copertura significativa dei debiti, soprattutto in relazione al mancato pagamento del personale. Inoltre, è in corso il decreto di attribuzione diretta alle scuole dei 70 milioni di euro della legge n. 440 del 18 dicembre 1997, istitutiva del fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa e per gli interventi perequativi, che erano stati tagliati nella precedente legislatura per il 2006 e che ora, con la legge finanziaria per il 2007, in aggiunta ai finanziamenti per l'anno 2007, vengono restituiti alle scuole stesse. A questi provvedimenti straordinari ed urgenti si aggiunge la modifica del meccanismo di finanziamento alle scuole introdotta dal Governo nel disegno di legge finanziaria 2007 e recepita dal Parlamento all'articolo 1, comma 601 della legge n. 296 del 27 dicembre 2006. Per effetto di questa modifica i fondi assegnati alle istituzioni scolastiche, pari ad oltre 3 miliardi di euro, con un valore medio per ogni scuola intorno ai 300 mila euro, vengono accorpati in due soli grandi capitoli di bilancio (spese per il funzionamento amministrativo e didattico e spese per il personale) e sono assegnati direttamente dal Ministero alle istituzioni scolastiche. Trattasi di una misura che mira alla valorizzazione dell'autonomia scolastica, oltre che alla semplificazione e snellimento del procedimento di accreditamento alle scuole; infatti, l'accorpamento in due soli grandi capitoli del bilancio dello Stato consente alle scuole autonome di definire le priorità di spesa per l'attuazione del loro piano di offerta formativa, senza subire destinazioni vincolate e predefinite, come è invece avvenuto finora. In applicazione del decreto ministeriale 1 o marzo 2007, che fissa i criteri e i parametri per il riparto degli stanziamenti dei due nuovi capitoli istituiti per il finanziamento diretto alle scuole, è stata accreditata alle scuole la prima quota; a maggio verrà inviata la seconda e a seguire le restanti quote. In questo contesto di carattere generale va vista la specifica situazione delle scuole della provincia di Roma, alla quale si fa riferimento nell'interrogazione. In merito, poi, a quanto rappresentato circa la liquidazione dei compensi alle commissioni per gli esami di Stato operanti presso le scuole paritarie, va rilevato che le vigenti norme di contabilità generale dello Stato consentono all'Amministrazione di avvalersi soltanto delle proprie strutture amministrative, di cui fanno parte strumentalmente le scuole statali e non anche quelle paritarie. Ne consegue che l'attività di gestione dei finanziamenti per i compensi da corrispondere ai componenti delle commissioni per gli esami di Stato operanti presso le scuole paritarie è sottoposta al riscontro di regolarità amministrativa e contabile da parte dei revisori dei conti delle istituzioni scolastiche statali destinatarie dei finanziamenti stessi. Il maggior carico di lavoro che ne deriva per alcune unità di personale della struttura scolastica statale può trovare riconoscimento in sede di contrattazione integrativa a livello di istituzione scolastica, nell'ambito dei criteri generali per la ripartizione delle risorse del fondo di istituto, ai sensi dell'articolo 6 del vigente contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto «Scuola». Quanto alla richiesta riguardante «i tempi e le linee conduttrici della riforma dell'esame di maturità», è noto che il Parlamento, a seguito dell'iniziativa governativa di riforma degli esami di Stato, ha approvato la legge 11 gennaio 2007, n. 1, recante «Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le università». L'intento primario che ha ispirato il provvedimento legislativo è stato quello di restituire serietà e dignità all'esame di Stato; esso diventa credibile di fronte all'Università e al mondo del lavoro grazie anche a misure come la reintroduzione dello scrutinio finale per l'ammissione all'esame e il ripristino delle commissioni miste, metà membri interni e metà esterni e con il presidente anch'esso esterno. Trovano inoltre piena affermazione sia il criterio della equità, che consente di rendere a ciascuno studente il giusto riconoscimento delle conoscenze e competenze acquisite durante l'intero percorso di studio, sia quello della valorizzazione delle eccellenze attraverso l'attribuzione della lode, che viene premiata anche con incentivi di natura economica finalizzati alla prosecuzione degli studi universitari o nell'ambito dell'istruzione e formazione tecnica superiore. Né va trascurato un altro aspetto particolarmente positivo della riforma, che getta un ponte tra scuola e università: il voto di diploma e il curriculum scolastico tornano ad incidere nelle prove d'ingresso all'università; inoltre i quiz di ammissione terranno conto del programma svolto nelle scuole medie superiori. Il Viceministro della pubblica istruzione: Mariangela Bastico.



 
Cronologia
mercoledì 12 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    In Medio Oriente, dopo l'uccisione di otto militari e il rapimento di altri due da parte di Hezbollah, Israele attacca il Libano.

giovedì 13 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva , con 334 voti favorevoli e 251 contrari, l'articolo unico del d.d.l. C.1287 di conversione del decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

sabato 15 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Al G8 di San Pietroburgo si giunge ad un compromesso sul conflitto tra Israele e Libano, chiedendo innanzitutto il rilascio dei militari israeliani e la cessazione degli attacchi di Hamas e Hezbollah e delle operazioni militari di Israele.