Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00127 presentata da APREA VALENTINA (FORZA ITALIA) in data 24/07/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-00127 presentata da VALENTINA APREA lunedì 24 luglio 2006 nella seduta n.030 APREA, GARAGNANI, PALMIERI, BONO, BARBIERI, GOISIS e DEL BUE. - Al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che: il 17 luglio scorso è stata siglata all'ARAN una sequenza contrattuale ai sensi dell'articolo 43 del vigente CCNL del comparto scuola; con l'accordo raggiunto vengono disapplicate alcune norme contenute nel decreto legislativo n. 59/2004 relativo alla riforma del primo ciclo; in particolare, vengono rese inefficaci le disposizioni riguardanti l'effettiva attuazione dell'autonomia scolastica: a) la figura del tutor , di cui all'articolo 7, commi 5, 6 e 7, docente con sostanziali funzioni di orientamento degli allievi in ordine alla scelta delle attività formative nell'ambito della flessibilità formativa della scuola e di rapporto con le famiglie; b) il ripristino di una mobilità annuale degli insegnanti, rispetto alla disposizione dell'articolo 8, comma 3 e articolo 11, comma 7, che garantivano la priorità della continuità didattica come diritto primario degli alunni rispetto ad una tutela del personale; c) la possibilità di sottoscrivere contratti di prestazione d'opera, di cui all'articolo 10, comma 4, che consentono di realizzare quegli insegnamenti opzionali che la scuola autonoma è tenuta per legge ad offrire e che consentono di realizzare quella flessibilità dell'offerta formativa che è la vera risorsa dell'autonomia stessa; d) il rifiuto di definire le figure professionali, gli organici e gli accordi che avrebbero consentito l'andata a regime degli anticipi nella scuola dell'infanzia, di cui all'articolo 2, comma 1 lettera e) della legge n. 53/2003, che risponde alle necessità effettive e alle legittime aspettative delle famiglie; a giudizio degli interroganti, attraverso questa prassi - mai applicata prima d'ora nel nostro Paese - è stata violata la Costituzione in quanto il Governo e il Parlamento si fanno «dettare le regole» dalle corporazioni sindacali, facendo strame della legge a vantaggio delle forze sociali, che, pur avendo rappresentanza, non possono certo rivendicare di sostituirsi al Parlamento; se questa prassi disapplicativa si generalizzasse, nessuna riforma sarebbe possibile - né ora né mai - se non avallata dalle parti contrattuali, con grave nocumento della democrazia parlamentare e sostanziale -: se non ritenga che l'insieme di queste disposizioni indebolisca completamente quello che resta dell'autonomia delle istituzioni scolastiche mortificando, la libertà di scelta degli studenti e delle famiglie e riportando rigidità e omologazione nei piani di studio, assolutamente in controtendenza rispetto a quello che avviene negli altri paesi europei che vantano migliori risultati in termini di competenze possedute dagli studenti; se non ritenga più corretto sul piano formale e sostanziale presentare al Parlamento una modifica legislativa del decreto legislativo n. 59/2004 per ripristinare la legalità, a giudizio degli interroganti, violata dai contenuti della sequenza contrattuale sottoscritta il 17 luglio 2006 presso l'ARAN ai sensi dell'articolo 43 del CCNL Scuola 24 luglio 2003. (5-00127)





 
Cronologia
mercoledì 19 luglio
  • Politica estera ed eventi internazionali
    La Commissione europea apre una procedura di infrazione contro l'Italia per contestazioni avanzate sulla legge 3 maggio 2004, n. 112 (“legge Gasparri”), in quanto lesiva della concorrenza.

martedì 25 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 160 voti favorevoli e 53 contrari, l'emendamento 1.100, interamente sostitutivo dell'articolo unico del d.d.l. S.741 di conversione del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.