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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00115 presentata da MELLANO BRUNO (LA ROSA NEL PUGNO) in data 02/08/2006

Atto Camera Interpellanza 2-00115 presentata da BRUNO MELLANO mercoledì 2 agosto 2006 nella seduta n.036 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della solidarietà sociale, per sapere - premesso che: a) il Ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha presentato lo scorso 13 luglio alla stampa la Relazione Annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia nel 2005 (di seguito «Relazione»); b) rispetto alla cooperazione internazionale dell'Italia, a pag. 23 della Relazione si legge: «... Come noto sono stati creati dei mini-gruppi di Dublino, ognuno dei quali si occupa di una particolare area geografica e riferisce al Gruppo centrale di Bruxelles. In questo quadro organizzativo è stato costante l'impegno del nostro Paese, a cui è affidata la Presidenza, dell'Area regionale degli Stati dell'Asia Centrale... Anche grazie al contributo della delegazione italiana, che ha avuto un ruolo costantemente propositivo e attento, sono stati superati alcuni rilevanti punti controversi, relativi alla membership dei Paesi che in futuro accedano all'Unione Europea ... e riguardo al regime linguistico, nonché per l'attribuzione delle nuove Presidenze regionali. A proposito della Presidenza regionale dell'Asia Centrale, si delinea un marcato interesse della delegazione tedesca per l'area centro-asiatica ed è pertanto realistico presupporre che alla scadenza del biennio in corso sarà difficile mantenere la nostra attuale Presidenza, che deteniamo dal 2002 ...»; c) a pag. 38 della Relazione si legge: «... Sono circa 350.000 i soggetti fra i 15 e i 54 anni che si stima facciano, in Italia, uso quotidiano di cannabis e circa 1.900.000 quelli che ne fanno uso il fine settimana ... Nel confronto tra la rilevazione effettuata attraverso questa indagine campionaria nel 2001 e la rilevazione più recente, del 2005, si nota un notevole aumento della prevalenza di utilizzatori "recenti" di cannabis che passa dal 6,2 per cento all' 11,9 per cento. Si stima quindi che la quota di soggetti che hanno fatto uso di cannabis in Italia nei due anni di osservazione sia passata da circa 2.000.000 nel 2001 a 3.800.000 nel 2005. ..»; d) a pag. 44 della Relazione si legge: «... L'uso abituale di sigarette è associato al consumo di cocaina. Tra i fumatori di tabacco il 6,7 per cento fa uso anche di cocaina; i non fumatori utilizzano la sostanza nello 0,6 per cento dei casi. Ancora più evidente risulta essere l'associazione col consumo di alcol: il 16,5 per cento degli abusatori di alcol usa cocaina contro un valore dello 0,3 per cento tra gli altri...»; e) a pag. 48 della Relazione si legge: «... L'abuso di alcol è associato all'uso di eroina. L'1,7 per cento di coloro che dichiarano di aver abusato di bevande alcoliche negli ultimi trenta giorni ha riportato anche di aver fatto uso di eroina nell'ultimo anno contro lo 0,1 per cento tra i soggetti che non hanno riferito ubriacature nel passato recente. L'uso abituale di sigarette è altrettanto associato all'uso di eroina ...»; f) a pag. 84 della Relazione si legge: «... La maggior parte dei soggetti che utilizzano droghe illegali ha come sostanza di iniziazione una droga legale. Il 73 per cento di coloro che hanno utilizzato cannabis, il 90 per cento di coloro che hanno usato cocaina ed eroina ha un pregresso utilizzo di tabacco. Il 5 per cento degli utilizzatori di cannabis, l'11 per cento degli utilizzatori di cocaina ed il 21 per cento degli utilizzatori di eroina ha un pregresso utilizzo di psicofarmaci. ...»; g) a pag. 89 della Relazione si legge: «... È interessante notare che dei circa 73.000 soggetti segnalati nel corso del 2005 in esecuzione degli articoli 75 e 121 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, (di cui l'80 per cento utilizzatori di cannabis, il 13 per cento di cocaina ed il 7 per cento di eroina), circa 6.000 sono stati inviati presso le strutture territoriali per le tossicodipendenze Ser.T. per essere sottoposti ad un trattamento terapeutico. Considerando il complemento si può evidenziare che più di 65.000 soggetti segnalati dalle Forze dell'Ordine per uso personale di cannabis o cocaina non sono stati valutati come soggetti da sottoporre a trattamento...»; h) alle pagg. 113 e seguenti della Relazione si legge: «... le stime (dei consumatori, ndr) oscillano dai 195.649 ai 223.104 soggetti per gli oppiacei (valore medio 209.276), e dai 126.046 ai 143.174 soggetti per gli stimolanti (valore medio 134.608). Dai valori stimati è possibile valutare che nel corso dell'anno 2005, in media, solo una quota prossima al 50 per cento dei soggetti con problematiche di salute legate all'utilizzo di oppiacei ha fatto domanda di trattamento presso i servizi territoriali preposti (sia pubblici che del privato sociale); tale quota scende, in media, sotto il 20 per cento per quanto riguarda gli utilizzatori problematici di stimolanti ... Dall'analisi della distribuzione del tempo di latenza per l'eroina, si evince che in media entro cinque-sei anni viene intrapreso un percorso terapeutico ... Per quanto riguarda la cocaina, in media si impiegano sette-otto anni per arrivare ai Servizi ... Per il 2005, si è stimato che in Italia 29.663 soggetti abbiano iniziato a far uso problematico di eroina ...»; i) a pag. 117 della Relazione si legge: «... In base ai dati trasmessi del Ministero della Salute, nel 2005 si sono stimati 180.117 soggetti in carico presso i Ser.T., confermando un trend in crescita documentato ormai da diversi anni ... Si precisa, tuttavia, che su tali dati non è possibile effettuare un controllo dei soggetti che attivano più trattamenti nel corso dell'anno e che quindi possono essere contati più volte ...»; j) a pag. 123 della Relazione si legge: «... Relativamente alla sede in cui è stato erogato il trattamento, si segnala come l'83 per cento circa degli utenti ha ricevuto l'intervento presso i Ser.T.; il 7,3 per cento è stato trattato presso le strutture riabilitative, ed il restante 10 per cento circa presso le carceri... »; k) a pagg. 153 e 154 della Relazione si legge: «... i decessi per intossicazione acuta avvenuti nel corso del 2005 si attestano a 603 casi, in linea col dato dell'anno precedente (600); tuttavia, in quest'ultimo biennio si osserva un discreto aumento di tali decessi, che rappresenta un'inversione di tendenza rispetto alla progressiva diminuzione registrata dal 1996 al 2003 ... le overdose mortali fra consumatori over 35 passano dal 22 per cento circa al 53 per cento del totale ... negli anni l'età media al decesso è aumentata, passando complessivamente dai poco più di 30 anni del 1996 ai 35 circa del 2005 ...»; l) a pag. 168 della Relazione si legge: «... Nel 2005 sono entrati in carcere dalla libertà 89.887 soggetti di cui 25.541 valutati tossicodipendenti. Il DAP ha fornito informazioni per singolo soggetto sullo stato di tossicodipendenza di un campione non casuale (non rappresentativo) costituito da 8.180 soggetti entrati in carcere dalla libertà nel 2005 (32 per cento del totale dei tossicodipendenti). Di questi 4.878 (60 per cento) sono risultati affetti da malattie infettive. Il 4 per cento dei soggetti affetti da tali malattie sono femmine, il 31 per cento sono cittadini stranieri. Il 17 per cento dei soggetti del campione considerato ha una storia di oppiacei, il 21 per cento di cocaina, meno dell'1 per cento di benzodiazepine ed alcol, mentre il 61 per cento rientra nella categoria dei poliabusatori (nel 65 per cento dei casi di eroina e cocaina). Il 27 per cento della popolazione straniera ha meno di 25 anni mentre gli italiani in tale classe rappresentano il 14 per cento del totale. Dei soggetti considerati, il 42 per cento si è sottoposto a un test per l'HIV, il 28 per cento per l'HBV e il 33 per cento per l'HCV. Il 69 per cento è invece la percentuale relativa ai sottoposti al test per la tubercolosi. Tra coloro che si sono sottoposti al test per l'HIV, il 12 per cento è risultato positivo; 38 per cento è la quota dei positivi tra i testati per HBV; 44 per cento quella relativa all'HCV. Il 2 per cento risultano i positivi rispetto ai testati per TBC. Lo 0,5 per cento dei soggetti risulta con anamnesi positiva per la TBC, mentre l'1,2 per cento ha in atto la malattia ... Tutte le patologie considerate hanno una maggiore rilevanza tra i cittadini stranieri entrati in carcere nel 2005 ad eccezione dell'epatite C ...»; m) a pag. 177 e seguenti della Relazione si legge: «... Negli ultimi anni si è registrato un calo della mortalità correlata all'uso di droghe. Questa evoluzione positiva è dovuta probabilmente a molteplici fattori tra loro correlati quali la diminuzione del consumo di droghe per via parenterale, l'aumento della possibilità di accesso alle terapie sostitutive, l'effetto protettivo dei protratti trattamenti sostitutivi ed anche all'efficacia delle attività di prevenzione ... nei due terzi (65,5 per cento) dei casi i medici dell'organico dei Servizi hanno tra due e quattro colloqui al mese per ogni utente in carico e circa il 14 per cento dichiara di averne più di quattro. I colloqui si collocano nel quadro dell'azione dei servizi sanitari definito dall'articolo 122 della legge n. 309 del 1990, comma 1, che prevede che ogni programma di trattamento sia personalizzato, cioè definito in base alle caratteristiche cliniche, mediche, psicologiche e sociali di ogni utente...»; n) a pag. 198 della Relazione si legge: «... A fronte della sostanziale stabilità del numero di denunce per crimini commessi in violazione della normativa sugli stupefacenti, nell'ultimo biennio si è assistito ad un incremento degli ingressi negli istituti penitenziari per questi reati, passati rispettivamente da 21.356 a 25.777. Tale aumento si è registrato soprattutto tra gli italiani, tra i quali la quota di detenuti per tali crimini si è assestata a quasi il 32 per cento contro poco meno del 25 per cento rilevato tra gli stranieri (nel 2004 rispettivamente circa il 26 per cento). Circa il 28 per cento degli ingressi negli istituti penitenziari è rappresentato da tossicodipendenti e il 39 per cento di questi ha compiuto reati in violazione della normativa sugli stupefacenti e solo secondariamente in quelli contro il patrimonio (circa il 27 per cento). Quadro opposto emerge dall'analisi dei tossicodipendenti che nel corso dell'anno hanno usufruito di misure alternative in base a quanto previsto dall'articolo 94 del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990. Tra questi, più del 38 per cento dei casi ha commesso crimini contro il patrimonio, mentre la quota di reati connessi al traffico di stupefacenti scende a circa il 22 per cento...»; o) a pag. 215 della Relazione si legge: «... il Ministro Giovanardi in data 11 ottobre 2005 ha emanato decreti di approvazione di progetti che perseguono finalità analoghe a quelle ex articolo 127, comma 5, decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, la cui realizzazione ed attuazione è stata affidata tramite Accordi di Programma al Ministero della salute, dell'istruzione dell'università e della ricerca e del Ministero della giustizia (Giustizia Minorile e Amministrazione Penitenziaria). Per questi interventi si è provveduto alle variazioni di bilancio finalizzate al trasferimento delle risorse ai pertinenti capitoli del Ministero della salute, dell'istruzione dell'università e della ricerca, del Ministero della giustizia mediante riduzione dello stanziamento del capitolo 2115 - UPB 3.1.5.2 Presidenza del Consiglio dei ministri - dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'importo complessivo di euro 16.190.000,00 ...»; p) a pag. 227 della Relazione si legge: «Comorbidità psichiatrica = Per Comorbidità psichiatrica o Doppia Diagnosi si intende una situazione morbosa in cui c'è concomitanza tra una condizione tossicomanica e un altro disturbo psichiatrico». rispetto al punto b) della premessa, gli interpellanti reputano che lo stralcio riportato rappresenti in modo illuminante lo snaturamento burocratico della miriade di gruppi, sotto-gruppi, insiemi, cartelli la cui ragione sociale è naturalmente «la lotta alla droga» ma il cui fine sostanziale, secondo gli interpellanti, è il preservare con le unghie e con i denti la propria esistenza, il proprio potere e il proprio prestigio; rispetto al punto c) della premessa, gli interpellanti fanno propri gli interrogativi sollevati nell'ultimo numero di Fuoriluogo (28 luglio 2006, www.fuoriluogo.it): quale è la ratio che sottende la scelta di confrontare la prevalenza dei consumi «nell'ultimo anno»? Non era meglio confrontare la prevalenza «nell'ultimo mese», l'unica che può segnalare (pur in maniera grossolana) i consumatori abituali? Più in generale, le cifre della Relazione ci aiutano a capire come e con quale frequenza usano le droghe i consumatori regolari? Quanti di questi possono definirsi a rischio di consumo intensivo? E quanti consumano in maniera decisamente «eccessiva»? In definitiva, le cifre della Relazione ci aiutano a distinguere fra uso e abuso (così come normalmente si fa per l'alcol)? rispetto ai punti d), e), f) della premessa, gli interpellanti ritengono che il consumo di droghe legali sia ancora politicamente sottovalutato, e ciò - in particolare - relativamente allo stato di attuazione della legge 30 marzo 2001, n. 125 (legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati); rispetto al punto g) della premessa, gli interroganti ritengono inaccettabile un sistema sanzionatorio che vede impegnati migliaia di esponenti delle forze dell'ordine e delle Prefetture (pagati, è utile sempre tenerlo a mente, con i soldi dei contribuenti) nel perseguire ben 70.000 cittadini per poi inviarne in cura ai Ser.T. meno di un decimo (6.000); e ciò, ammesso e non concesso che i consumatori di cannabis (l'80 per cento del totale dei soggetti segnalati) siano bisognosi di cura ed esistano cure per loro...; rispetto ai punti h) e k) della premessa, stante il fatto che un consumatore di oppiacei su due e quattro su cinque dei consumatori di stimolanti non si rivolgono ai servizi (nonostante la rete dei servizi per le tossicodipendenze esistente in Italia non abbia paragoni nel resto d'Europa) e stante il fatto che l'età media dei decessi per overdose è aumentata notevolmente, tutto ciò è di sprone e di stimolo al governo per l'incentivazione di nuove modalità di approccio e di aggancio dei consumatori. Per esempio, per quanto riguarda i consumatori di oppiacei, con l'istituzione di una rete di narcosalas; per esempio, nei confronti dei consumatori di stimolanti, con l'istituzione di laboratori mobili davanti a discoteche e ritrovi per l'esame chimico delle sostanze. Sarebbe a tale proposito opportuno che il ministro competente rassicurasse gli operatori sulla liceità, a legislazione invariata, di tali narcosalas e di tali laboratori di analisi; rispetto al punto i) della premessa, gli interpellanti ritengono tecnicamente possibile, oltre che politicamente necessario ed urgente, un sistema di rilevazione della presa in carico degli utenti da parte dei Ser. T. in grado di permettere l'individuazione di quei soggetti che, nel corso dell'anno di rilevazione, attivano più prese in carico; rispetto ai punti j), l), m), n), gli interpellanti ritengono che la Relazione, a fronte di un'offerta di dati qualitativamente e quantitativamente ricca circa le prestazioni socio-sanitarie rese dai Ser. T. sia invece largamente omissiva rispetto a quali e quante prestazioni socio-sanitarie siano state effettuate nelle carceri italiane. In particolare, la Relazione non contiene alcuna informazione sui trattamenti metadonici effettuati negli istituti, tanto da costringere gli interpellanti ad attingere a dati del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) riferiti al 31 dicembre 2005, secondo cui a quella data erano 1.932 i soggetti in trattamento metadonico rispetto a un totale di 16.135 cittadini tossicodipendenti reclusi (12 per cento del totale). È del tutto evidente l'inadeguatezza quantitativa e qualitativa (si tratta per la maggioranza di trattamenti a breve termine) dei trattamenti metadonici in carcere, se consideriamo anche il fatto che - come si evince dalla Relazione - fuori dalle sbarre tali trattamenti interessano quasi 2 utenti su 3 dei servizi (e rispetto al totale dei trattamenti, la percentuale di quelli a lungo termine è del 66,4 per cento). In particolare, la Relazione non contiene alcuna informazione sullo stato di attuazione del decreto legislativo n. 230 del 1999, riforma della medicina penitenziaria), che ha sancito il passaggio delle competenze in materia sanitaria, nelle carceri, dal Ministero della giustizia al Ministero della salute; rispetto al punto o) della premessa, gli interpellanti esprimono una valutazione negativa sulle modalità particolari con le quali l'ex ministro Giovanardi ha deciso di finanziare, per esempio, la Regione Lombardia per la progettazione, l'istituzione ed il funzionamento di un «Osservatorio Regionale sulle Dipendenze» che rappresenti un prototipo per un sistema di Osservatori Regionali nel settore delle dipendenze. Più in generale, appare utile se non doverosa una approfondita analisi sul fenomeno delle decine e decine di studi, ricerche, progetti finanziati con i soldi dei contribuenti (la Relazione elenca solamente «gli enti attuatori che attualmente hanno provveduto ad inviare le rendicontazioni semestrali») e che, ad avviso degli interpellanti, non hanno spesso altra utilità che quella di legittimarsi l'un l'altro, senza alcuna ricaduta effettiva e positiva su coloro che, infine, dovrebbero essere gli ultimi destinatari dei lavori finanziati, i cittadini utenti; rispetto al punto p) della premessa, gli interpellanti ravvisano la pericolosità insita nella definizione data di «comorbidità psichiatrica». È quanto mai opportuno attrezzare i servizi rispetto alla presenza di utenti portatori sia di problemi di tossicodipendenza sia di problemi psichiatrici; ciò non deve significare una equiparazione tout court delle due patologie, pena il ritorno al passato, a prima della legge n. 675 del 1975, quando le tossicodipendenze erano inglobate nei servizi di salute mentale; una vera e propria pazzia! -: quali pratiche innovative ritenga di trovare per la sua azione di governo dalle considerazioni esposte in premessa. (2-00115) «Mellano, Capezzone, Beltrandi, Turco».

 
Cronologia
giovedì 27 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 159 voti favorevoli, l'articolo 2 e del disegno di legge S. n. 845 recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali, sulla quale il Governo ha posto la questione di fiducia. Nella seduta del 28 luglio il Senato approva il disegno di legge nel suo complesso sul quale il Governo ha posto la fiducia, con 161 voti favorevoli.

mercoledì 2 agosto
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Ministro degli esteri D'Alema riferisce alla Camera sulla crisi mediorientale.

venerdì 18 agosto
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Dopo il voto del Consiglio dei ministri, anche il Parlamento - con il voto delle Commissioni esteri e difesa - autorizza il Governo a prendere le iniziative necessarie per dare attuazione alla risoluzione n.1701 dell'Onu, che prevede l'impiego di una forza multinazionale in Libano. Il premier israeliano Olmert chiederà all'Italia di guidare il contingente.