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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00019 presentata da TREMAGLIA MIRKO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 02/08/2006

Atto Camera Mozione 1-00019 presentata da MIRKO TREMAGLIA mercoledì 2 agosto 2006 nella seduta n.036 La Camera, premesso che: considerati i gravi squilibri che si sono determinati nel bacino del Mediterraneo in seguito al flusso migratorio di vastissime dimensioni dal sud al nord che colpisce tutti i Paesi dell'Europa e, in particolare, l'Italia; nel marzo del 1987 si sono riuniti a Tunisi i Ministri del Lavoro di Italia, Tunisia, Algeria, Egitto, Francia, Grecia, Jugoslavia, Marocco, Spagna e Turchia, oltre i rappresentanti della Lega Araba, dell'Ufficio Internazionale del Lavoro e della Comunità europea per dare corso ad un tentativo risolutivo attraverso una politica del mercato del lavoro; il calcolo delle tendenze di accrescimento demografico dal 1987 al 2015 ha messo in evidenza che, a fronte dell'aumento della popolazione dell'Unione europea, stimato in 13 milioni di unità, quello delle popolazioni rivierasche del Nord Africa è stimato oltre 170 milioni di nascite in un contesto di crisi permanente sul piano del lavoro e dell'occupazione; questi gravissimi squilibri di sproporzionata crescita demografica vanno messi in rapporto ad una disoccupazione di oltre l'80 per cento della popolazione attiva in cerca di lavoro; da allora, cioè dal 1987, nulla praticamente si è attuato sul piano operativo, creando situazioni spaventose, difficilmente arrestabili e certamente non risolvibili con gli attuali sistemi o con l'espulsione dei clandestini; il numero dei morti nel Mediterraneo, (dal 1988 ad oggi si calcolano più di 3.600 persone annegate), colpisce la nostra coscienza e le nostre responsabilità e ci pone di fronte a soluzioni inderogabili per risolvere questo problema di umanità e di civiltà; questa situazione costituisce un pericolo vero di invasione dell'Europa da parte di popoli che sono alla fame e in preda ad un'inarrestabile disoccupazione; tutto ciò premesso, nessuno può pensare di arrestare questo flusso migratorio e questo stato di persistente illegalità con sanatorie, mentre continuano anche il lavoro nero, lo sfruttamento di ogni tipo di manodopera e la sua utilizzazione in traffici illeciti, compreso quello della droga, e il coinvolgimento nelle più diverse forme di ingiustizia e di violenza; non si può trattare la vastità di questi problemi con il semplicistico abbattimento dei debiti del Terzo Mondo, così come è avvenuto, secondo i firmatari del presente atto in termini propagandistici, senza alcuna conseguenza sulla situazione di crisi del lavoro, dell'occupazione e dello squilibrio demografico; il deputato Tremaglia il 14 ottobre 1995, in rappresentanza dell'Unione interparlamentare italiana, ha presentato a Bucarest un testo, approvato da 127 Paesi, che prevedeva un intervento diretto dell'Europa a favore dei Paesi del Nord Africa con investimenti economici a lungo termine; nonostante queste obbligazioni e successive prese di posizione parlamentari in Italia, che impegnavano pure il Governo italiano e l'Europa a dare attuazione ai programmi sottoscritti anche sul piano internazionale, non è mai stata indetta la prevista Conferenza, né si è dato seguito agli impegni assunti; si ritiene indispensabile, come è detto nella premessa alla legge Bossi-Fini, puntare con decisione all'unica soluzione vera, concreta, indispensabile, cioè quella di dare lavoro agli Africani in Africa, per la quale soluzione diviene indispensabile una grande azione di investimenti economici europei in Africa; sarebbe opportuno, a tal fine, organizzare una Conferenza internazionale per predisporre un piano di investimenti in Africa, in modo da creare nuovi posti di lavoro; si affronterebbe così il problema di fondo, dando nuovo impulso produttivo ai Paesi più poveri, nella prospettiva di ridurre le enormi differenze economiche che si sono create all'interno dell'Area mediterranea; diverrebbe, così, possibile nel confronto internazionale un progetto vero per una effettiva cooperazione e una politica globale per l'occupazione, ritenendo sempre indispensabile il rispetto di un principio che è assoluto quale vera espressione di civiltà, cioè che «Ogni uomo non può essere sradicato dalla propria terra per motivi di lavoro»; così facendo, l'Italia e la Comunità europea assumerebbero responsabilità e impegni nuovi per difendere gli interessi della stessa Europa e per creare, anche attraverso la cooperazione, uno sviluppo diverso di collaborazione e di reciproca utilità per i popoli africani e la nostra comunità; con questo progetto si prevederebbe per l'Africa un ruolo di vasta produzione economica; si garantirebbe il lavoro per gli africani in Africa e si fermerebbe il massiccio esodo migratorio verso l'Europa, altrimenti non contenibile; si eliminerebbe ogni impostazione puramente assistenzialistica e si esalterebbe una politica di investimenti che determinerebbe, tra l'altro, uno straordinario ritorno economico a favore dell'Europa e un'importante collaborazione politica Nord-Sud; si combatterebbe sul serio la fame nel mondo, sottolineando che non si può trattare la vastità di questi problemi con il semplicistico abbattimento dei debiti del terzo mondo; si impegnerebbe il Governo e l'Unione europea ad intraprendere tutte le iniziative concrete e necessarie per dare dignità al lavoro, riconoscendo il diritto ad ogni uomo ad aver un avvenire per sé e per i propri figli, attuando in tal modo una grande operazione civile, in un destino comune tra Europa e Africa, impegna il Governo ad organizzare una Conferenza internazionale del lavoro e della cooperazione, con la partecipazione dei Ministri del lavoro e degli affari esteri dei Paesi dell'Unione europea, con la rappresentanza dei Paesi del Nord Africa, nonché con quelli della Lega araba e dei Parlamenti europei, per discutere e attuare un piano trentennale di investimenti europei in Africa al fine di creare 20 milioni di posti di lavoro per gli africani in Africa e di fermare, quindi, l'emigrazione selvaggia verso l'Europa; ad organizzare la suddetta Conferenza internazionale entro sei mesi dalla data di approvazione di questa mozione. (1-00019) «Tremaglia, Gianfranco Fini, La Russa, Airaghi, Alemanno, Amoruso, Angeli, Ascierto, Bellotti, Benedetti Valentini, Bocchino, Bongiorno, Bono, Briguglio, Buonfiglio, Buontempo, Castellani, Castiello, Catanoso, Ciccioli, Cirielli, Consolo, Giorgio Conte, Contento, Giulio Conti, Cosenza, De Corato, Filipponio Tatarella, Foti, Frassinetti, Gamba, Gasparri, Germontani, Alberto Giorgetti, Holzmann, Lamorte, Landolfi, Leo, Lisi, Lo Presti, Mancuso, Martinelli, Mazzocchi, Meloni, Menia, Migliori, Minasso, Moffa, Murgia, Angela Napoli, Nespoli, Patarino, Pedrizzi, Antonio Pepe, Perina, Pezzella, Porcu, Proietti Cosimi, Raisi, Rampelli, Ronchi, Rositani, Saglia, Salerno, Garnero Santanchè, Scalia, Siliquini, Taglialatela, Ulivi, Urso, Zacchera».

 
Cronologia
giovedì 27 luglio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 159 voti favorevoli, l'articolo 2 e del disegno di legge S. n. 845 recante disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali, sulla quale il Governo ha posto la questione di fiducia. Nella seduta del 28 luglio il Senato approva il disegno di legge nel suo complesso sul quale il Governo ha posto la fiducia, con 161 voti favorevoli.

mercoledì 2 agosto
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Il Ministro degli esteri D'Alema riferisce alla Camera sulla crisi mediorientale.

venerdì 18 agosto
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Dopo il voto del Consiglio dei ministri, anche il Parlamento - con il voto delle Commissioni esteri e difesa - autorizza il Governo a prendere le iniziative necessarie per dare attuazione alla risoluzione n.1701 dell'Onu, che prevede l'impiego di una forza multinazionale in Libano. Il premier israeliano Olmert chiederà all'Italia di guidare il contingente.