Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00176 presentata da GARNERO SANTANCHE' DANIELA (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19/09/2006
Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00176 presentata da DANIELA GARNERO SANTANCHE' martedì 19 settembre 2006 nella seduta n.037 GARNERO SANTANCHÈ. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: nella scorsa legislatura sono stati compiuti notevoli sforzi per mantenere gli impegni assunti a livello comunitario e per rispettare gli obiettivi stabiliti per quanto concerne i saldi di finanza pubblica, nonostante il progressivo deterioramento del quadro macroeconomico; in particolare, il Governo e la maggioranza hanno perseguito con coerenza l'obiettivo di evitare il ricorso alla leva tributaria nella convinzione che un aggravio della pressione fiscale avrebbe ulteriormente peggiorato le prospettive di ripresa economica; per questo motivo, si era privilegiata la strada della riduzione delle spese, avviando alcune riforme di carattere strutturale volte a incidere sui fattori determinanti l'andamento delle stesse spese e adottando una serie di interventi per il potenziamento degli strumenti di controllo e monitoraggio dei flussi di spesa; tali interventi, oggetto di successivi affinamenti e correzioni nel corso della legislatura, hanno significativamente contribuito al contenimento delle spese e si fondavano sul presupposto che una qualificazione della spesa pubblica, volta a indirizzare la stessa prioritariamente verso forme di impiego in grado di determinare effetti positivi sull'economia reale, costituisce uno strumento essenziale dì politica economica; alcuni degli interventi adottati nel corso della precedente legislatura hanno trovato sostanziale riscontro nelle misure poste in essere dal Governo in carica con il decreto-legge n. 223 del 2006, convertito dalla legge n. 248 del 2006, allo scopo di assicurare il rispetto degli obiettivi fissati per l'anno in corso; nel riproporre interventi di contenimento delle spese mediante la previsione della indisponibilità di quota parte degli stanziamenti iscritti a bilancio con riferimento alle diverse amministrazioni, l'attuale Governo e la maggioranza parlamentare hanno di fatto smentito le critiche che erano state avanzate nella precedente legislatura con riferimento alle disposizioni di contenuto analogo poste in essere dal precedente esecutivo; per quanto concerne il 2007, il Governo ha preannunciato, nell'ambito del DPEF, l'intenzione di porre in essere una manovra di importo complessivo di 35 miliardi di euro, di cui 20 miliardi di interventi correttivi e 15 miliardi di interventi volti a sostenere lo sviluppo; nell'ambito del medesimo DPEF si sottolineava con notevole enfasi che gli interventi correttivi si sarebbero tradotti in primo luogo in misure strutturali sulle principali voci di spesa, a tal fine evidenziando nel sistema pensionistico, nel servizio sanitario, nelle amministrazioni pubbliche e nella finanza degli enti decentrati i grandi comparti nei quali si sarebbe dovuta concentrare la politica di contrazione delle spese; nelle scorse settimane sono state rilasciate da autorevoli rappresentanti del Governo diverse dichiarazioni da cui si evincerebbe che l'andamento del gettito tributario risulterebbe assai più favorevole delle previsioni iniziali e che, in particolare, i dati del fabbisogno di cassa evidenzierebbero un netto miglioramento rispetto allo scorso anno; tali dichiarazioni costituiscono una palese smentita delle affermazioni, secondo l'interrogante, catastrofiste e allarmistiche rilasciate dal Ministro dell'economia e delle finanze negli scorsi mesi per cui l'andamento dei saldi di finanza pubblica sarebbe talmente grave da evidenziare una situazione addirittura peggiore rispetto a quella del 1992; l'improvviso e non motivato miglioramento degli scenari della finanza pubblica avrebbe indotto il Governo a ridimensionare l'entità della manovra correttiva che, secondo quanto riportato dai giornali, sarebbe ridotta a 30 miliardi di euro, se non addirittura a 27; risulterebbe in particolare esclusa, per ragioni che sembrano doversi ricondurre a problemi di carattere politico, l'eventualità di interventi volti al contenimento della spesa previdenziale nell'ambito della prossima manovra finanziaria; tra le notizie di cui hanno dato conto i giornali nelle scorse settimane particolarmente curiosa risulta quella secondo la quale il Ministro dell'economia e delle finanze avrebbe replicato alle critiche mossegli da un autorevole studioso secondo cui, nonostante i propositi, non vi sarebbe stato sino ad ora alcun segnale concreto del Governo per quanto concerne la politica di contenimento delle spese, inviando un messaggio di risposta a un numero limitato di interlocutori «privilegiati», piuttosto che fornire chiarimenti sulle sue reali intenzioni all'opinione pubblica e al Parlamento, in tal modo dimostrando, ad avviso dell'interrogante, una curiosa concezione della democrazia fortemente venata da pregiudizi di tipo elitario; in sostanza, si evidenzia una notevole contraddittorietà negli orientamenti del Governo che danno, secondo l'interrogante, l'impressione di una scarsa coerenza e di una incertezza. In particolare, risulta fortemente ridimensionato l'obiettivo di proseguire sulla strada, intrapresa nella scorsa legislatura, del contenimento delle spese e si prospetta il rischio dell'utilizzo in via prioritaria dello strumento tributario per il perseguimento degli obiettivi dei saldi -: se non ritenga necessario fornire quanto prima al Parlamento tutti i chiarimenti opportuni sulla effettiva entità della manovra che il Governo intende porre in essere per il prossimo anno, sulla sua composizione, con particolare riferimento ai settori in cui si intende intervenire ai fini del contenimento delle spese e sull'incidenza che assumerà nell'ambito della manovra il ricorso alla leva tributaria, mediante la tempestiva presentazione di una nota di aggiornamento al DPEF. (5-00176)