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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00120 presentata da CANNAVO' SALVATORE (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 19/09/2006

Atto Camera Interpellanza 2-00120 presentata da SALVATORE CANNAVO' martedì 19 settembre 2006 nella seduta n.037 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della difesa, il Ministro degli affari esteri, per sapere - premesso che: con il decreto legge 28 agosto 2006, n. 253 è stata autorizzata dal Governo Italiano la partecipazione del contingente militare italiano alla missione delle Nazioni Unite in Libano, denominata United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL), di cui alla risoluzione 1701 (2006), adottata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l'11 agosto 2006; l'invio del contingente internazionale si è reso necessario al fine di porre termine alle operazioni militari intraprese dal Governo Israeliano nel territorio Libanese che hanno determinato una escalation di morte (anche e soprattutto fra i civili Libanesi) e distruzione; tra gli obiettivi che la comunità internazionale si è dato c'è quello di far rispettare il cessate il fuoco e di collaborare alla ripresa di negoziati di pace che siano rispettosi del diritto internazionale; nelle parole del Ministro degli esteri Massimo D'Alema emerge con chiarezza la volontà di addivenire ad una soluzione definitiva dell'intera «questione medio orientale» a cominciare dalla soluzione, ormai non più procrastinabile, della «questione palestinese»; per compiere nella maniera più egregia possibile il compito assegnato alle forze di interposizione è necessario che tale forza internazionale sia realmente sentita come una forza «terza» da tutti i contendenti dell'area; è evidente che il presupposto di «terzietà» (richiamato anche dal diritto internazionale) può effettivamente realizzarsi solo se del contingente internazionale non ne facciano parte militari di un paese che non sia rigorosamente equidistante tra i due belligeranti; nel caso italiano tale equidistanza (richiamata negli ultimi mesi anche dal Ministro D'Alema) può essere seriamente messa in pericolo in forza degli accordi militari sottoscritti nella scorsa legislatura (legge n. 94 del 3 maggio 2005) che istituzionalizzano la cooperazione nel settore militare della Difesa tra Italia ed Israele. Si tratta di un accordo quadro che regola la cooperazione tra le parti, nel cui ambito potranno essere conclusi accordi tecnici specifici. I campi di cooperazione comprendono, tra l'altro, l'interscambio di materiale di armamento, l'organizzazione delle forze armate, la formazione e l'addestramento del personale militare, la ricerca e sviluppo in campo militare; a giudizio degli interpellanti questo potrebbe determinare sia il venir meno della funzione assegnata al nostro contingente, sia la possibilità di esporre i nostri militari a pericoli maggiori rispetto a quelli gia molto alti che tale tipo di missione richiede -: se il ruolo che l'Italia ha assunto, in relazione alla missione internazionale in Libano, non ponga la necessità di rivedere gli accordi militari sottoscritti nella scorsa legislatura (legge n. 94 del 3 maggio 2005) che istituzionalizzano la cooperazione nel settore militare della Difesa tra Italia ed Israele, come garanzia di neutralità del nostro Paese; se il nostro Paese non possa costituire un elemento importante per facilitare la risoluzione della questione mediorientale. (2-00120) «Cannavò, Deiana, Duranti».

 
Cronologia
sabato 26 agosto
  • Politica, cultura e società
    I consigli di amministrazione di Banca Intesa e Sanpaolo approvano all'unanimità la fusione tra i due istituti.

venerdì 13 ottobre
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    Il sudcoreano Ban Ki Moon, è il nuovo Segretario generale della Nazioni Unite.