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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01057 presentata da NACCARATO ALESSANDRO (L' ULIVO) in data 26/09/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01057 presentata da ALESSANDRO NACCARATO martedì 26 settembre 2006 nella seduta n.042 NACCARATO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: l'Amministrazione comunale di Padova nel corso degli ultimi due anni ha predisposto un piano di intervento per il recupero della zona di via Anelli, diventata nel tempo luogo di spaccio di sostanze stupefacenti. Il piano prevede lo sgombero di sei palazzine che costituiscono il cosiddetto «ghetto», il trasferimento dei residenti aventi diritto in altri alloggi pubblici e le opere di riqualificazione. Ad oggi sono già state chiuse tre palazzine ed è prossimo lo sgombero della quarta. L'intervento dell'Amministrazione affronta il problema della concentrazione eccessiva di immigrati in una zona circoscritta, persegue gli obiettivi di un riordino equilibrato delle densità abitative e, parallelamente, di una lotta seria alla criminalità; nell'ambito del piano è stata eretta una robusta recinzione metallica lungo via De Besi per ostacolare l'attività degli spacciatori di stupefacenti che è stata oggetto di ampio dibattito su quotidiani e televisioni e che è stata impropriamente definita muro; domenica 24 settembre si è svolta nel quadrante della Stanga una manifestazione organizzata da Centri sociali e gruppi di cosiddetti «No Global» con il dichiarato obbiettivo di abbattere la prima descritta barriera; durante la manifestazione il quartiere è stato teatro di gravissimi episodi di violenza, annunciati e ricercati sin dalla convocazione della manifestazione, diretti a raggiungere la barriera e smantellarla, in violazione del percorso autorizzato dalla Questura; si sono svolte deliberate provocazioni e insulti da parte dei manifestanti verso le forze dell'ordine impegnate a garantire la quiete pubblica in tutta la zona e l'ordinato svolgimento della manifestazione; nello svolgimento del proprio lavoro molti agenti sono stati fatti oggetto di gratuiti atti di violenza che hanno comportato il ricovero in ospedale di alcuni di essi -: se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra esposti e quali iniziative intenda assumere per collaborare con l'Amministrazione comunale di Padova, la Questura e la Prefettura per tutelare la sicurezza dei cittadini e se intenda intervenire, dal punto di vista economico e logistico, con l'invio di ulteriori forze dell'ordine. (4-01057)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 29 gennaio 2007 nell'allegato B della seduta n. 099 All'Interrogazione 4-01057
presentata da NACCARATO Risposta. - La problematica dell'ordine e della sicurezza pubblica nel quartiere di via Anelli a Padova è da tempo all'attenzione dello scrivente, che segue con attenzione l'evolversi della situazione in relazione anche alle iniziative avviate a livello locale dall'amministrazione comunale di concerto con la prefettura e le altre Autorità di pubblica sicurezza. In proposito, nel richiamare preliminarmente le notizie rese in Aula in risposta ad altra interrogazione (n. 3-00408) presentata dall'interrogante si evidenzia che il 16 novembre scorso lo scrivente ha presieduto, presso l'Ufficio territoriale del Governo, un apposito Comitato provinciale per l'ordine pubblico. Nel corso della riunione è emerso, pur non sottovalutando alcun elemento di valutazione, un bilancio complessivamente positivo dello stato di attuazione del programma di risanamento del quartiere in parola. Quest'ultimo è stato reso possibile da una riscontrata grande cooperazione istituzionale tra la prefettura, le forze di polizia, il comune e la provincia di Padova, che, negli ambiti di rispettiva competenza, hanno dato prova di una «forte convergenza» per un lavoro comune. Come è noto, la complessità della problematica, nella quale manifestazioni delinquenziali s'intrecciano con elementi di degrado urbanistico e marginalità sociale, ha suggerito un approccio di carattere integrato, che unisca gli interventi di prevenzione e contrasto della criminalità con azioni positive volte al recupero delle sacche di esclusione e ghettizzazione venutesi a determinare nel tempo. In questa prospettiva, all'impegno dell'amministrazione comunale per il completamento di un piano di sgombero e risanamento del complesso residenziale «la Serenissima» si è affiancata, parallelamente, l'attività delle autorità di pubblica sicurezza volta ad assicurare più elevati livelli di sicurezza e ordine pubblico nell'area. A tal fine, le forze di polizia sono state chiamate a garantire costanti e rigorosi servizi di controllo del territorio, oltre ad effettuare numerose operazioni straordinarie dalle quali sono scaturiti arresti, espulsioni e sequestri di stupefacenti e oggetti idonei all'offesa. In particolare, dopo i fatti dei luglio scorso che avevano visto fronteggiarsi gruppi di spacciatori nigeriani e maghrebini verosimilmente in lotta per il controllo del mercato della droga, sono stati rivisti i dispositivi di prevenzione e controllo del territorio, è stata disposta la chiusura al traffico della zona immediatamente a ridosso delle palazzine e il presidio di vigilanza fissa di via Anelli è stato ulteriormente rinforzato per un totale di 80 uomini. Per quanto riguarda, infine, le proteste di matrice antagonista contro il cosiddetto «muro di via Anelli» (cioè la nuova recinzione metallica realizzata a cura del comune lungo la via De Besi per chiudere un varco abitualmente usato dagli spacciatori), preciso che già in occasione della manifestazione del 24 settembre scorso indetta dall'associazione «Razzismo Stop» le autorità locali di pubblica sicurezza hanno assunto tutte le misure possibili per ridurre al minimo i rischi per l'ordine pubblico pur nel rispetto delle libertà costituzionalmente garantite di riunione ed espressione dei pensiero. In particolare, ricevuto l'avviso della manifestazione denominata «Assalto culturale al muro del proibizionismo» ed avuta notizia dei propositi di abbattimento dimostrativo della recinzione, li questore ha prescritto lo svolgimento della manifestazione esclusivamente lungo una strada adiacente via Anelli, a distanza dal muro contestato. Contravvenendo alle prescrizioni impartite, numerosi aderenti al Centro sociale «Pedro», peraltro travisatisi con caschi protettivi, fazzoletti e felpe e avvalendosi di carrelli da supermercato su cui erano stati applicati dei rudimentali scudi verticali, hanno ugualmente provato a dare corso al loro disegno originario, cercando di scardinare le transenne che impedivano l'accesso a via Anelli e cospargendo di liquido infiammabile la sede stradale. Ciò ha determinato l'intervento delle forze dell'ordine, che hanno dovuto far ricorso al lancio di alcuni lacrimogeni per respingere i dimostranti, che hanno reagito con il lancio di bottiglie, oggetti contundenti e petardi. Nel corso degli incidenti, sono rimasti feriti sette operatori di polizia e quattro manifestanti sono stati arrestati per resistenza, violenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e travisamento nel corso di una pubblica manifestazione. I successivi rilievi hanno permesso il sequestro di zainetti contenenti sassi, tubi di plastica e di metallo, tenaglie e lattine contenenti liquidi infiammabili. Si evidenzia che l'Autorità giudiziaria ha disposto la traduzione in carcere degli arrestati, confermando il provvedimento adottato dalle forze di polizia. Il Viceministro dell'interno: Marco Minniti.



 
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