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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA URGENTE 2/00169 presentata da BURGIO ALBERTO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 10/10/2006

Atto Camera Interpellanza urgente 2-00169 presentata da ALBERTO BURGIO martedì 10 ottobre 2006 nella seduta n.050 I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere - premesso che: con l'originaria licenza del prefetto di Roma emessa il 26 febbraio 1932, è stata rilasciata, a favore dell'Ente morale associazione nazionale combattenti e reduci-Federazione di Roma, l'autorizzazione ad esercitare l'attività di Istituto di vigilanza privata e che, attualmente, l'Ancr-Ivu (Istituto vigilanza dell'urbe) solo nella capitale ha alle dipendenze circa 1.100 lavoratori; l'Associazione nazionale combattenti e reduci, quale ente morale, ha sempre goduto di un doppio contributo statale, uno erogato dal Ministero della difesa ed uno della Presidenza del Consiglio dei ministri, per cui è soggetta sia ai controlli amministrativi del citato Dicastero sia, ai sensi dell'articolo 2 della legge 21 marzo 1958, n. 259, a quelli del Ministero del tesoro e della Corte dei conti, sia, infine, per quanto riguarda l'esercizio dell'attività di vigilanza privata, a quelli del Ministero dell'interno; l'Associazione nazionale combattenti e reduci e l'Istituto vigilanza dell'urbe sono, giuridicamente, la stessa entità, tanto che essi utilizzano la stessa partita Iva, lo stesso codice fiscale e lo stesso regolamento interno; con provvedimento del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, n. 41083/XXVII-22 del 21 novembre 1949, è stato stabilito che il personale di ruolo, dipendente dalla Ancr, gode, in base al proprio regolamento organico e allo status riconosciuto di dipendenti pubblici, della «stabilità di impiego»; la natura della «stabilità dell'impiego» si concretizza, secondo quanto statuito dalla Corte di Cassazione, solo quando «sia riconosciuto ai lavoratori un determinato stato giuridico che dia loro garanzia di non essere costretti a lasciare il posto, se non quando ricorra una «giusta causa», a norma dell'articolo 2119 c.c., oppure vi siano altri determinati giustificati motivi tassativamente stabiliti a priori con criteri restrittivi e con l'eventuale previsione di un trattamento indennitario quando si tratti di motivi esclusivamente collegati con esigenze obiettive» e, secondo il Ministero del lavoro, quando sussiste un vero e proprio divieto del licenziamento prima del compimento dei limiti d'età, ovvero quando il licenziamento è possibile solo a condizioni rigorosamente determinate, e limitatissime per il numero e il contenuto, in casi che comunque devono essere «legislativamente e tassativamente stabiliti a priori » (circolare Inps n. 178 del 28 luglio 1982); tutti i lavoratori della Ancr-Ivu assunti a partire dal 4 agosto 1995 sono stati iscritti all'INPDAP come previsto dal decreto del Ministero della difesa; dal febbraio del 2005 presso l'Ancr-Ivu si è iniziato a parlare di «stato di crisi» inviando ai lavoratori un'esplicita lettera del 1 o aprile 2005 con l'invito a dimettersi dall'Ivu e ad aderire, in qualità di soci, ad una Cooperativa (Ivcr Metronotte Roma), costituita solo il 25 gennaio 2005 e diretta da soggetti tutt'ora collegati all'Ivu, che, tuttavia, ad avviso degli interpellanti non avrebbe assicurato ai lavoratori la stessa, qualificata «stabilità» del posto di lavoro goduta all'Ivu; l'Ancr-Ivu ha proceduto, fino a tutto il 2005, all'alienazione di diversi cespiti immobiliari, alcuni dei quali di notevole pregio come quello della storica sede romana di piazza Ippolito Nievo ove ora è stato realizzato un albergo di lusso; l'ultimo bilancio dell'Ancr sul quale la Corte dei conti ha trasmesso una relazione al Parlamento risale al 2002, ma risulterebbe che le condizioni dell'Ancr in termini di bilancio aziendale, rispetto al suo compito istitutivo, siano tutt'altro che negative se si considera che solo nel 2004 il fatturato è stato è stato pari a 30,2 milioni di euro; risulta agli interpellanti che si è ventilata l'ipotesi della cessione di un ramo dell'Ancr-Ivu alla «Iniziativa dell'URBE srl», società di nuova costituzione controllata dal Gruppo Pegaso e che tale cessione sarebbe motivata dallo stato di crisi nel quale verserebbe il ramo da cedere; a fronte di tale soluzione l'Istituto avrebbe già da tempo rifiutato la partecipazione a gare di appalto rinunciando pertanto all'acquisizione di servizi; tale cessione penalizzerebbe ulteriormente secondo gli interpellanti il personale coinvolto nell'operazione; malgrado l'intervento della sottosegretaria di Stato del Ministero del lavoro e della previdenza sociale signora Rosa Rinaldi rivolto ad accertare in particolare questo ultimo passaggio presso la Direzione generale delle attività ispettive, il direttore dell'Ancr-Ivu avrebbe indetto un bando di gara per mettere all'asta il ramo d'azienda relativo alla ipotesi di cessione. Il termine di gara è stato stabilito entro le ore 12 del 19 ottobre con la presentazione di offerte in busta chiusa -: quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare per verificare quanto sopra esposto al fine della salvaguardia dell'Istituto stesso, delle sue finalità e a tutela dei livelli economici e occupazionali; se in relazione alla natura di ente morale dell'Ivu, delle attività esercitate e dei contributi erogati dallo Stato i Ministri interrogati non ritengano di dover esercitare una qualsiasi forma di vigilanza sulle attività di gestione dei vertici dell'Associazione nazionale combattenti e reduci. (2-00169) «Burgio, Migliore».