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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00311 presentata da DI CAGNO ABBRESCIA SIMEONE (FORZA ITALIA) in data 17/10/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-00311 presentata da SIMEONE DI CAGNO ABBRESCIA martedì 17 ottobre 2006 nella seduta n.053 DI CAGNO ABBRESCIA. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: il decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 (recante Attuazione della Direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) e il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio 3 agosto 2005 (recante Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica) rappresentano la normativa nazionale relativa alla gestione delle discariche e riguardano sia i rifiuti urbani sia quelli industriali; tali provvedimenti contengono specifiche disposizioni circa i nuovi criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e prevedono nuovi limiti che in alcuni casi - se adottati come previsto in modo definitivo dal 1 o gennaio 2007 -, a giudizio dell'interrogante, rischiano di rendere di fatto inaccessibile lo smaltimento in discarica per rilevanti flussi di rifiuti (ad esempio i fanghi biologici da depurazione acque reflue urbane; gli scarti e i sovvalli del trattamento dei rifiuti urbani, eccetera) per i quali comunque sino ad oggi la discarica ha rappresentato la più importate soluzione ambientalmente sicura a costi adeguati; con riferimento alla normativa richiamata si segnalano talune criticità; in primo luogo, si fa riferimento al divieto di conferimento in discarica dei rifiuti con potere calorifico superiore a 13.000 kj/kg, introdotto dall'articolo 6 del citato decreto legislativo n. 36 con decorrenza 1 o gennaio 2007. Tale limitazione, non prevista dalla direttiva 1999/31/CE, viene giustificata in relazione alla necessità per l'Italia di potenziare il recupero energetico dei rifiuti attraverso processi di termovalorizzazione (inceneritori); con riferimento a tale norma, si segnalano i possibili problemi operativi, connessi alla carenza di strutture impiantistiche di termovalorizzazione adeguate per gestire il conseguente carico aggiuntivo di rifiuti; ad avviso dell'interrogante, posto che tale divieto non è previsto a livello comunitario, sarebbe opportuno prendere in considerazione la possibilità di prorogarne l'operatività di almeno 5 anni; in secondo luogo, si fa riferimento alla limitazione del parametro DOC (Carbonio organico disciolto), per il quale i nuovi criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, previsti dal decreto ministeriale 3 agosto 2005, sanciscono dei limiti molto restrittivi. Detto parametro analitico, sino ad oggi, non era previsto dalle specifiche tecniche per l'ammissione dei rifiuti in discarica. Inoltre, non sono state ancora indicate in modo definitivo le metodiche analitiche di riferimento per la sua determinazione. L'applicazione della nuova normativa potrà creare dei rilevanti problemi di smaltimento per rifiuti che da molti anni trovano collocazione in discarica senza particolari profili problematici quali ad esempio i fanghi da depurazione acque reflue urbane (CER 190805) e i fanghi da depurazione acque reflue industriali (CER 190814 e CER 060503), nonché gli scarti (CER 191212) provenienti dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti sia urbani che speciali. Tali rifiuti peraltro potrebbero non trovare facile collocazione in altri impianti di trattamento o di smaltimento. Ad avviso dell'interrogante, è necessario prendere in considerazione la necessità di definire al più presto (e comunque entro il 31 dicembre 2006) la lista positiva di rifiuti non pericolosi ammissibili in discarica senza caratterizzazione analitica, in conformità a quanto previsto dall'articolo 6 comma 1) punto b del Decreto ministeriale 3 agosto 2005; al di là delle segnalate questioni specifiche, in termini più generali si segnala che l'applicazione della nuova normativa, senza che contestualmente vengano adottati adeguati interventi correttivi, rischia di creare difficoltà di smaltimento per i produttori dei rifiuti (e quindi per tutte le attività produttive italiane) sia in termini di nuovi costi che di logistica, con il rischio di creare rilevanti disparità operative e gestionali da regione a regione; al fine di gestire al meglio la fase transitoria, ad avviso dell'interrogante sarebbe opportuno conoscere, con il massimo anticipo possibile, l'orientamento del Ministro circa la possibilità di proroga del termine di applicazione del decreto ministeriale 3 agosto 2005 attualmente previsto dal 1 o gennaio 2007 -: quali siano le valutazioni del Ministro in ordine alle questioni prospettate ed, eventualmente, se intenda porre in essere opportune iniziative normative per affrontare i profili di criticità segnalati in premessa.(5-00311)





 
Cronologia
lunedì 16 ottobre
  • Politica estera ed eventi internazionali
    Con 186 voti su 192 l'Italia entra nel Consiglio di sicurezza dell'Onu per il biennio 2007-2008.

mercoledì 18 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, in via definitiva, la proposta di legge che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (C. 17-D), approvata dal Senato l'11 ottobre (legge 20 ottobre 2006, n. 271).