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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00208 presentata da DE ZULUETA TANA (VERDI) in data 25/10/2006

Atto Camera Interpellanza 2-00208 presentata da TANA DE ZULUETA mercoledì 25 ottobre 2006 nella seduta n.059 La sottoscritta chiede di interpellare il Ministro dell'interno, per sapere - premesso che: in un articolo pubblicato sabato 21 ottobre 2006 dal quotidiano La Repubblica a cura di Giovanni Maria Bellu, emerge un quadro preoccupante di abusi e corruzione a danno dei migranti trattenuti nel CPT Centro di permanenza temporanea di Caltanissetta gestito dalla cooperativa «Albatros 1973»; in particolare, una decina di loro di nazionalità somala, eritrea e sudanese, hanno inteso denunciare al giornalista episodi di razzismo e discriminazione subiti durante il loro trattenimento presso il centro di Caltanissetta, ad opera di mediatori culturali e traduttori addetti al campo. L'articolo cita le testimonianze precise e circostanziate di casi di fughe a pagamento organizzate da alcuni dipendenti della cooperativa e a fronte dei quali la polizia addetta alla vigilanza esterna non avrebbe fatto nulla per contrastare tali attività pure evidenti. Altri episodi narrati riguardano discriminazioni di tipo economico, a danno degli africani subsahariani; il centro per migranti di Caltanissetta parrebbe essere di natura «ibrida»: centro di permanenza temporanea e assistenza; centro nel quale vengono effettuate le identificazioni (CdI), senza peraltro essere dotato dello statuto dei centri di identificazione; centro di accoglienza e ospitalità per richiedenti asilo a cui è precluso uscire dal centro, al pari degli altri trattenuti, nonostante la legge disponga diversamente. Il trattenimento dei richiedenti asilo, inoltre, si è protratto per un tempo - 55 giorni - decisamente lungo e irragionevole; a seguito dell'ottenimento dello status di asilanti e rifugiati (protezione umanitaria), i migranti sono stati trasferiti ad Agrigento in uno dei centri del «Sistema nazionale di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati». Tale centro, gestito dalla cooperativa «Acuarinto», progetto «Tarik», avrebbe dovuto accoglierli, assicurando loro assistenza e supporto psicologico in quanto vittime non solo del naufragio del 20 agosto scorso a largo di Lampedusa, ma anche per le violenze e le torture subite nei loro paesi (condizione all'origine della loro fuga); queste persone lamentano che nessuna assistenza e supporto psicologico gli sia stato fornito presso il centro di Agrigento a cui, peraltro, sembrerebbe in via di revoca (non rinnovo alla scadenza) la convenzione stipulata con la Prefettura in quanto luogo non idoneo ai requisiti minimi di assistenza materiale e sanitaria; dopo la denuncia giornalistica il Ministero dell'Interno ha aperto un'inchiesta amministrativa in proposito e la Procura della Repubblica di Caltanissetta ha avviato un'indagine penale. In un successivo articolo gli stessi denuncianti, tutti con lo status riconosciuto di rifugiati hanno riferito di essere stati intercettati in strada, nel centro di Agrigento, da alcuni agenti in borghese e invitati a salire su vetture «civetta». Non fidandosi, i migranti, hanno proseguito a piedi fino alla sede del centro «Progetto Tarik» dove sono stati interrogati da funzionari della questura di Caltanissetta alla presenza di una dirigente della stessa cooperativa, Natalia Gro, che, nell'occasione, ha svolto anche la funzione di interprete dall'inglese. I giovani africani hanno confermato le dichiarazioni fatte al quotidiano La Repubblica . Alla fine, alla richiesta di sottoscrizione del verbale d'interrogatorio redatto in lingua italiana, molti di loro si sono rifiutati di firmare poiché gli venivano contestate dagli agenti dichiarazioni mai fatte alla stampa -: a chi il Ministro abbia affidato l'inchiesta amministrativa sulla gestione del Centro di Caltanissetta e l'acquisizione di testimonianze presso il Centro per i rifugiati di Agrigento, in seguito alle violazioni denunciate a mezzo stampa; chi abbia autorizzato i funzionari di polizia di Caltannissetta a recarsi ad Agrigento per gli interrogatori e se il Questore ne fosse a conoscenza. Ancora, per quale motivo, gli agenti di cui sopra non abbiano ritenuto opportuno portare con loro un interprete di lingua madre scelto negli elenchi della Questura (così prevede la legge), ma abbiano invece, secondo l'interpellante, arbitrariamente preferito chiedere l'interpretariato (peraltro in lingua inglese) ad un'assistente della cooperativa «Acuarinto», peraltro coinvolta nelle lamentele dei dichiaranti. Ne è risultato un clima intimidatorio che ha spaventato queste persone esasperate dai tanti torti subiti; se il Ministro non intenda assicurare l'immediato trasferimento di queste persone in un luogo sicuro e idoneo di tutela aggiuntiva nonché di assistenza psicologica qualificata e continuativa. In particolare cosa osti al rilascio del certificato di morte, della moglie di uno dei rifugiati eritrei, certificato che consentirebbe l'immediata scarcerazione dei suoi suoceri detenuti dalle autorità eritree, in quanto genitori di una espatriata; se il Ministro non intenda riferire circa lo status del CPT di Caltanissetta al fine del pieno rispetto della normativa vigente, così come recentemente integrata con il recepimento delle direttive europee sull'asilo, superando definitivamente la pratica, secondo l'interpellante, incivile della detenzione dei richiedenti asilo. (2-00208) «De Zulueta».

 
Cronologia
mercoledì 18 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, in via definitiva, la proposta di legge che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (C. 17-D), approvata dal Senato l'11 ottobre (legge 20 ottobre 2006, n. 271).

giovedì 26 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 327 voti favorevoli e 227 contrari, l'emendamento 2.500 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo 2 e soppressivo degli articoli da 3 a 47-bis del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria (A.C. 1750), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.