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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01400 presentata da CARFAGNA MARIA ROSARIA (FORZA ITALIA) in data 25/10/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-01400 presentata da MARIA ROSARIA CARFAGNA mercoledì 25 ottobre 2006 nella seduta n.059 CARFAGNA, FRASSINETTI, MELONI, BERTOLINI, BIANCOFIORE, DI VIRGILIO, ARMOSINO, BALDELLI, VERDINI, BONAIUTI, BONIVER, SANTELLI e LUSSANA. - Al Ministro della salute, al Ministro per le politiche giovanili e le attività sportive. - Per sapere - premesso che: in occasione delle recenti sfilate di moda, sulle passerelle di alcuni Paesi - fra i quali Italia, Spagna, Inghilterra, India ed Argentina - è stato precluso di sfilare alle modelle con un indice di massa corporeo (IMC) inferiore a 18 ovvero con un aspetto malato o triste; tale iniziativa - che ha voluto accendere, sicuramente anche in modo provocatorio, i riflettori su di un problema grave come quello dei disturbi del comportamento alimentare - ha registrato il consenso non solo degli addetti ai lavori e dei medici nutrizionisti ma anche degli stessi governi; a questo proposito il Governo spagnolo ha aperto un dibattito sulla responsabilità della politica, e in particolare di chi governa, rispetto a queste patologie che sono espressione di un disagio specifico prodotto dalle società del benessere (nonché da una distorta interpretazione dei messaggi provenienti dal mondo dell'immagine e della pubblicità), ma ormai in espansione anche nei Paesi in via di sviluppo (in India, infatti, a causa dell'alimentazione scarsa o sbagliata i casi di osteoporosi e di obesità sono in aumento); la presa di posizione dell'Esecutivo spagnolo ha il merito di aver riconosciuto la dimensione sociale, insieme a quella individuale e privata, delle patologie del comportamento alimentare e di conseguenza anche le implicazioni politiche, per cui non si può delegarne integralmente la soluzione ai tecnici, medici o psicologi che siano; in quest'ottica si riapre il dibattito sulla funzione di «terzo» che l'istituzione pubblica è chiamata ad esercitare, in un'epoca come la nostra caratterizzata dal declino dell'autorità simbolica. Epoca in cui a prevalere è una spinta senza limite al consumo - delle sostanze come dell'immagine - per cui la tossicomania, l'obesità, l'anoressia e la bulimia non costituiscono delle deviazioni, ma delle incarnazioni radicali e paradigmatiche dell'imperativo a consumare diffuso così pervasivamente nelle nostre società; in Italia, nonostante la dimensione del problema sia decisamente preoccupante - sono infatti circa tre milioni le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare - sembra che esso non riesca a catalizzare l'attenzione dei politici come è avvenuto per altre forme di disagio; uno spiraglio positivo al riguardo si è aperto nella precedente legislatura, che ha visto impegnati il Ministero delle pari opportunità e il Ministero della salute nel lancio di un'azione di sensibilizzazione su anoressia, bulimia ed obesità e la conseguente pubblicazione di un opuscolo informativo -: quali iniziative intendano adottare per continuare sulla strada intrapresa dal precedente Governo ed evitare così di disperdere quanto già fatto per fermare l'espandersi di questo fenomeno che risulta essere una minaccia molto insidiosa per la salute psicofisica delle giovani generazioni. (4-01400)

 
Cronologia
mercoledì 18 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, in via definitiva, la proposta di legge che istituisce una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse (C. 17-D), approvata dal Senato l'11 ottobre (legge 20 ottobre 2006, n. 271).

giovedì 26 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 327 voti favorevoli e 227 contrari, l'emendamento 2.500 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo 2 e soppressivo degli articoli da 3 a 47-bis del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria (A.C. 1750), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.