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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00073 presentata da RANIERI UMBERTO (L' ULIVO) in data 13/11/2006

Atto Camera Risoluzione in Commissione 7-00073 presentata da UMBERTO RANIERI lunedì 13 novembre 2006 nella seduta n.070 La III Commissione, premesso che: dal 1 o gennaio 2007 per due anni l'Italia entrerà a far parte, come membro non permanente, del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; considerato che l'articolo 19 del Trattato dell'Unione europea (TUE) attualmente in vigore dispone che gli Stati membri rappresentati nelle organizzazioni internazionali o nelle conferenze internazionali alle quali non tutti gli Stati membri partecipano, tengano informati questi ultimi in merito ad ogni questione di interesse comune e, più esplicitamente, che gli Stati membri che sono anche membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si concertino e tengano pienamente informati gli altri Stati membri. Che gli Stati membri che sono membri permanenti del Consiglio di Sicurezza assicurino, nell'esercizio delle loro funzioni, la difesa delle posizioni e dell'interesse dell'Unione, fatte salve le responsabilità che loro incombono in forza delle disposizioni della Carta delle Nazioni Unite; valutato che il Trattato che adotta una Costituzione per l'Europa, firmato solennemente a Roma il 29 ottobre 2004 e già ratificato dall'Italia, ribadisce i contenuti dell'articolo 19 del TUE nell'articolo III-305; tenuto conto della Comunicazione della Commissione europea al Consiglio e al Parlamento europeo del 10 settembre 2003, The European Union and the United Nations: The choice of multilateralism (COM 2003, 526 final); considerato che l'Italia dovrà contribuire a sviluppare e perfezionare quei meccanismi di consultazione e coordinamento fra i venticinque Paesi dell'Unione europea che già esistono, ma le cui potenzialità non sono state ancora pienamente sfruttate. L'Italia dovrà inoltre adoperarsi per fare in modo che l'Unione europea parli sempre più con un'unica voce all'interno del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, e che eventuali differenze di opinione possano venir risolte al suo interno, nella naturale dialettica della politica estera comune (PESC); valutato che il riconoscimento del ruolo dell'Alto rappresentante per la PESC e Segretario generale del Consiglio, sarà di estrema importanza per assicurare continuità all'azione dell'Unione e metterne la memoria storica ed istituzionale a disposizione dei paesi dell'Unione europea che non sono mai stati membri del Consiglio di Sicurezza o lo sono stati solo occasionalmente, impegna il Governo: a promuovere e sviluppare, durante questo periodo, ogni iniziativa volta ad una «valorizzazione europea» del seggio non permanente dell'Italia tramite un graduale rafforzamento del coordinamento e della concertazione comunitaria sui dossier all'esame del Consiglio di Sicurezza e a sfruttare al massimo le possibilità offerte dagli attuali trattati comunitari per incoraggiare, in prospettiva, la realizzazione di un seggio europeo; a fare in modo che l'Italia contribuisca al miglioramento dei meccanismi consultivi previsti dall'articolo 19 del Trattato dell'Unione europea, per favorire un maggior coinvolgimento dei paesi Unione europea non membri del Consiglio di Sicurezza nei processi decisionali del Consiglio e promuovere un miglior coordinamento tra i cinque paesi Unione europea del Consiglio di Sicurezza; a favorire la partecipazione, nell'ambito della delegazione italiana nel Consiglio di Sicurezza, di un rappresentante della Presidenza di turno dell'Unione e dell'Alto rappresentante e Segretario generale del Consiglio alle riunioni formali del Consiglio di Sicurezza, a seconda della rilevanza della materia trattata per la politica estera dell'Unione. (7-00073) «Ranieri, Leoluca Orlando, Cioffi, Siniscalchi, Khalil, Mattarella, De Zulueta».

 
Cronologia
giovedì 26 ottobre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 327 voti favorevoli e 227 contrari, l'emendamento 2.500 del Governo, interamente sostitutivo dell'articolo 2 e soppressivo degli articoli da 3 a 47-bis del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262, recante disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria (A.C. 1750), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

sabato 18 novembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 331 voti favorevoli e 231 contrari, l'emendamento 16.500 del Governo, sostitutivo dell'articolo 16 del testo e soppressivo dei successivi articoli del d.d.l. C. 1746- bis, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)", sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.