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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02010 presentata da LONGHI ALEANDRO (L' ULIVO) in data 19/12/2006

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-02010 presentata da ALEANDRO LONGHI martedì 19 dicembre 2006 nella seduta n.088 LONGHI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: l'assessorato alla salute della Regione Liguria ritiene che l'ospedale S. Carlo Di Genova-Voltri sia dedicato all'emergenza mentre il Padre Antero di Genova-Sestri all'elezione; in contraddizione con quanto stabilito sulla carta, il Pronto soccorso dell'ospedale Padre Antero, nonostante le direttive impartite, ha accolto nel 2005 ben 22.489 accessi contro i 22.408 del S. Carlo; questi dati dimostrano che le direttive sono sbagliate, che servono due pronto soccorsi e le unità operative ad essi collegate; se chiudesse uno dei due pronto soccorso l'altro, non reggerebbe e se una parte degli utenti del Padre Antero migrasse verso l'ospedale di Villa Scassi di Genova Sanpierdarena, anche questo non riuscirebbe ad accogliere più utenti di quanti abbia finora recepito, con una situazione aggravata dalla chiusura dell'ospedale Celesta di Genova-Rivarolo; l'annunciata chiusura della chirurgia generale del Padre Antero, con l'attuale chiusura delle due nuove sale operatorie per infiltrazioni d'acqua piovana dal soffitto, secondo l'interrogante, per incapacità manifesta dell'Assessorato e della direzione della AUSL n. 3 genovese a riparare un banale guasto, le trascorse chiusure di ostetricia, urologia, ortopedia indicano la chiara tendenza di privare i cittadini di Genova-Sestri e del ponente di servizi essenziali -: se risulta vero che la Regione Liguria, dopo le elezioni amministrative della prossima primavera a Genova, intenda chiudere per 12 ore quotidiane il pronto soccorso del Padre Antero e trasferire all'ospedale S. Carlo l'Unità Terapeutica Intensiva Cardiologia e la Neurologia; se così ridotto l'ospedale Padre Antero continuerà, a garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea); se non sarebbe più opportuno, per abbattere i costi della sanità, chiudere il poliambulatorio Pammatone, che è un servizio territoriale gestito da un'azienda ospedaliera, qual è l'ospedale regionale S. Martino, e per il quale si paga un fitto passivo sia per l'immobile che per i beni mobili.(4-02010)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata venerdì 27 luglio 2007 nell'allegato B della seduta n. 196 All'Interrogazione 4-02010
presentata da LONGHI Risposta. - Si risponde congiuntamente agli atti parlamentari in oggetto, sulla base dei dati forniti dall'assessorato alla salute della regione Liguria. La regione Liguria sta procedendo al completamento della riorganizzazione della rete regionale di cura e assistenza, in attuazione del Piano approvato con delibera del Consiglio regionale n. 29 dell'8 agosto 2006. Gli obiettivi perseguiti sono il miglioramento della qualità dei servizi, il rispetto dei parametri previsti dall'Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005, l'eliminazione della duplicazione dei servizi, la specializzazione dei presidi per pazienti acuti, il potenziamento della funzione riabilitativa e dei servizi territoriali, con particolare riferimento agli interventi domiciliari. La strategia pianificata dalla regione mira allo sviluppo di sistemi a rete per l'erogazione dei servizi socio-sanitari, rimodulando l'offerta sanitaria in relazione ai reali bisogni della cittadinanza, al fine di abbattere le liste di attesa, intervenire sulla mobilità sanitaria e garantire la continuità dei servizi assistenziali. Al riguardo, l'assessorato alla salute ha sottolineato che nella logica di rete «finisce per essere ridimensionato il rilievo della localizzazione della struttura operativa, venendo privilegiata l'efficienza complessiva del sistema rispetto all'efficienza della singola unità produttiva. In particolare, la riorganizzazione delle strutture ospedaliere è indirizzata a favorire la concentrazione e la specializzazione delle singole attività, al fine di migliorarne i livelli qualitativi e quantitativi, nell'ambito del bacino territoriale di riferimento». La delibera della Giunta regionale n. 243 del 9 marzo 2007, avente ad oggetto «Approvazione Accordo sottoscritto in data 6 marzo 2007 tra il Ministro della Salute, il Ministro dell'economia e delle finanze ed il Presidente della Regione Liguria relativo al Piano di rientro dal disavanzo e di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale», ha previsto la revisione delle strutture di emergenza, stabilendo che i Dipartimenti di Emergenza ed Accettazione (D.E.A.) devono essere i terminali per tutti gli interventi di emergenza-urgenza. Da tale previsione deriva: la necessità del potenziamento delle aree critiche delle strutture ospedaliere interessate (terapia intensiva e subintensiva, medicina d'urgenza e servizi di osservazione breve intensiva); la disattivazione delle funzioni di Pronto Soccorso degli ospedali, che in una logica di rete, sono destinati ad effettuare attività di natura elettiva-riabilitativa e, comunque, di tipo specialistico; la trasformazione dei punti di primo intervento in strutture di filtro di tipo ambulatoriale, preferibilmente collegate ai distretti. L'offerta ospedaliera sarà articolata nelle seguenti strutture: Ospedali sedi di Dipartimenti di Emergenza ed Accettazione (D.E.A.) di 2 o livello, nei quali si concentreranno le attività di alta specialità con basso requisito di continuità nelle cure ed alto contenuto di tecnologia; Ospedali sedi di D.E.A. di 1 o livello e di pronto soccorso, idonei a garantire, per bacini di utenza omogenei, le funzioni di emergenza ed elettiva per pazienti acuti nelle discipline presenti; Presidi specializzati ad indirizzo riabilitativo-multidisciplinare, ortopedico-riabilitativo, riabilitativo prevalentemente geriatrico, di cure intermedie e di day surgery; Presidi, sedi di punti di primo intervento, ubicati in zone geograficamente disagiate dei quali alcuni, come già precisato, verranno trasformati in strutture di filtro di tipo ambulatoriale, preferibilmente collegate ai distretti. Il suddetto piano sarà oggetto di confronto con le Conferenze dei Sindaci e con altri soggetti istituzionali. Per il personale che risultasse in esubero a seguito di tale riorganizzazione, la regione intende attivare, d'intesa con le organizzazioni sindacali, le procedure di mobilità all'interno del comparto sanitario. Relativamente all'istituzione di rapporti di consulenza, l'Assessorato regionale ha confermato che alcune aziende sanitarie, particolarmente interessate dal fenomeno della «mobilità passiva», hanno stipulato contratti con alcuni professionisti, i quali, per competenza ed esperienza professionale, costituiscono poli di «attrazione» per i pazienti. La Giunta regionale, che già negli scorsi anni aveva individuato quale specifico obiettivo dei direttori generali delle aziende sanitarie il recupero delle «fughe», soprattutto per alcune specialità (ortopedia, oncologia, chirurgia cardiovascolare e toracica), con delibera n. 133 del 2007 ha assegnato per l'anno in corso alle stesse aziende risorse destinate ad uno specifico programma di investimenti, allo scopo di contrastare il fenomeno della «mobilità passiva». In merito a quanto richiesto nell'atto parlamentare, non può non essere ricordata l'autonomia regionale nella organizzazione e gestione della rete assistenziale nell'ambito del rispettivo territorio, ulteriormente confermata con la legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, di modifica del Titolo V della parte seconda della Costituzione. Va, tuttavia, segnalato che il ministero della salute, nello svolgimento del proprio compito di governo del sistema sanitario nazionale, ha, tra l'altro, istituito il Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (SiVeAS). Il sistema, previsto dalla legge finanziaria 2006 e istituito con decreto ministeriale del 17 giugno 2006, ha lo scopo di coordinare le attuali attività di controllo e verifica affidate a diversi organismi ed enti, al fine di facilitare la raccolta dei dati provenienti dal sistema informativo sanitario e da altri Enti (ministero dell'economia e delle finanze, Istat, agenzia per i servizi sanitari regionali, Regioni, Asl, NAS, eccetera). Il Siveas ha il compito, inoltre, della verifica degli indicatori, previsti dal Patto per la salute con le regioni, e finalizzati al rispetto dei parametri di qualità e di spesa delle regioni. Ogni anno saranno definiti specifici obiettivi di verifica, su proposta del Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei Lea (Comitato «misto» Governo-Regioni), ma potranno anche essere attivate verifiche ad hoc sulla base di particolari emergenze. Tra gli ambiti di intervento del Sistema sono ricompresi: i livelli di qualità delle prestazioni sanitarie, attraverso la verifica dei risultati di salute (ad esempio l'efficacia degli interventi chirurgici, la correttezza delle prescrizioni farmaceutiche, l'appropriatezza dei percorsi diagnostici, la qualità nelle prestazioni di riabilitazione); i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie urgenti; i protocolli di sicurezza, per evitare gli errori dei medici o della struttura sanitaria nel corso di ricoveri o comunque durante le terapie; l'erogazione dei Lea per determinati obiettivi di salute, come l'abbassamento degli indici di mortalità o morbosità. Tali attività sono finalizzate alla verifica dei criteri di appropriatezza ed efficienza nell'erogazione dei Lea, ma potranno anche riguardare altri ambiti specifici, come i livelli minimi di sicurezza nell'assistenza (in caso di gravi inconvenienti igienico-sanitari e di assenza dei requisiti minimi strutturali, tecnologici e organizzativi), la scarsa qualità delle prestazioni e la mancanza di equità nell'accesso ai servizi sanitari. Si segnala, inoltre, che con decreto ministeriale 1 o febbraio 2007 è stato istituito uno specifico gruppo di lavoro, con l'obiettivo di assicurare il necessario supporto operativo al sistema citato da parte del ministero della salute. Il Sottosegretario di Stato per la salute: Antonio Gaglione.



 
Cronologia
venerdì 15 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 162 voti favorevoli e 157 contrari, l'emendamento 1.1000 (testo corretto) del Governo, interamente sostitutivo degli articoli da 1 a 18 che compongono il disegno di legge S. 1183 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007), sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 21 dicembre
  • Parlamento e istituzioni
    La Camera approva, con 337 voti favorevoli e 262 contrari, l'articolo unico del d.d.l. C. 1746-bis- B, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007), nel testo della Commissione, identico a quello approvato dal Senato, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.