Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01087 presentata da COSSUTTA ARMANDO (INSIEME CON L'UNIONE VERDI - COMUNISTI ITALIANI) in data 23/01/2007
Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-01087 presentata da ARMANDO COSSUTTA martedì 23 gennaio 2007 nella seduta n.092 COSSUTTA - Ai Ministri della difesa e per i beni e le attività culturali - Premesso che: un fondamentale patrimonio storico archivistico, costituito dall'Archivio dei Partigiani, gestito dall'ottava divisione della Direzione generale del personale delle Forze armate (PERSOMIL) con sede in Roma in via Sforza, tenuto in 25 enormi armadi contenenti un numero imprecisato di faldoni, giace da anni in un grave e avanzato stato di incuria e degrado, tale da minacciare la sparizione di documenti preziosi e indispensabili alla ricostruzione della storia della Resistenza in Italia; tale patrimonio è insostituibile per la sua completezza, trattandosi dell'unica raccolta sistematica dei dati sull'organizzazione militare, sulle azioni, sui singoli uomini e donne partecipi della Resistenza nonché di verbali e relazioni dell'epoca, il tutto distinto per regioni geografiche e interessante l'intero territorio nazionale; l'Archivio non è mai stato agevolmente consultabile, non essendosi provveduto in maniera ordinata, efficace e sufficientemente pubblicizzata a garantirne l'effettiva apertura agli studiosi e alle persone interessate, né è stata realizzata alcuna iniziativa di conservazione, manutenzione, valorizzazione, informatizzazione; da ultimo è stato disposto il trasferimento alla Cecchignola degli schedari dell'Archivio, rendendo in tal modo la consultazione, già difficile, pressoché impossibile per la distanza che separa gli schedari dal materiale; la prevedibile chiusura totale dell'archivio, finora precariamente tutelato dalla presenza di un unico custode, pone ulteriormente a rischio il materiale che lo compone, che in tal modo verrebbe sprovvisto anche della protezione da incidenti, allagamenti dei sotterranei, manomissioni eccetera; rispondendo a una richiesta del sen. Oscar Luigi Scalfaro due capi di Stato Maggiore dell'Esercito, il generale C.A. Luigi Fraticelli e il generale C.A. Filiberto Cecchi, hanno dichiarato la disponibilità a prendersi carico per debito di custodia dell'Archivio in parola; considerato che: non può essere tollerata la trascuratezza nell'opera di tutela del patrimonio storico nazionale, e meno che mai la dispersione e distruzione del medesimo; la consapevolezza delle radici storiche della democrazia italiana si fonda sulla solida documentazione e sulla seria e approfondita ricerca sulle fonti; è di particolare gravità ed è segno di irresponsabilità nei confronti del futuro negare alle giovani generazioni studiose l'accesso all'eredità documentale della lotta partigiana per la Liberazione, si chiede di sapere quali iniziative urgenti si intendano assumere al fine di: accertare lo stato in cui versa l'Archivio e le eventuali responsabilità; tutelarne nell'immediato la sopravvivenza; provuovere un reale indirizzo di restauro, conservazione, riattivazione, riapertura, ricomposizione, valorizzazione, con l'identificazione dei soggetti responsabili di detto indirizzo. (4-01087)
Atto Senato Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 020 all'Interrogazione 4-01087
presentata da COSSUTTA Risposta.
- L'interrogazione in esame solleva la questione dell'attuale
condizione dell'Archivio dei Partigiani situato a Roma in via Sforza. In particolare,
l'interrogazione è volta a conoscere quali iniziative si intendano
intraprendere al fine di assicurare sia la prosecuzione della custodia,
sia la conservazione e la valorizzazione dell'Archivio. Al riguardo,
occorre premettere che l'Archivio rappresenta per la collettività,
in generale, e per la Difesa, in particolare, un luogo di conservazione
della memoria della Resistenza, nonché un patrimonio storico e culturale
di incommensurabile valore. La Resistenza
fu guerra di liberazione e momento di costituzione della democrazia repubblicana
e lo fu attraverso i suoi atti, sia militari che politici. Su tutti questi
percorsi d'azione esistono precise testimonianze, nonché documenti
di cui l'Archivio mantiene traccia, che nel loro insieme danno corpo
ad una precisa costellazione di valori e di ideali che costituiscono il
solido riferimento di una società civile e politica nuova. Ciò
premesso, si fa notare che la competente Direzione Generale del Personale
Militare, nella consapevolezza dell'importanza e della rilevanza che
riveste l'Archivio in parola, ha già opportunamente avviato
le attività necessarie ad assicurare - così come auspicato
- le condizioni idonee alla conservazione e valorizzazione dell'importante
patrimonio storico e culturale in argomento. Giova, tuttavia,
sottolineare che il delicato processo di ridislocazione della citata Direzione
Generale presso il Centro Direzionale del Personale Militare della Cecchignola,
ancora in fase di ultimazione, ha imposto tempi e priorità diversificate,
in relazione ai trasferimenti delle singole unità organizzative. Tale processo,
che ha privilegiato in un primo tempo gli Uffici e le Sezioni «operative»
della Direzione Generale, è stato determinante al fine di assicurare
la continuità delle procedure amministrative di competenza. Le predette
linee guida hanno permesso di tenere distinte le procedure organizzative,
che hanno dato luogo alla nascita della nuova struttura del Personale Militare,
da quelle relative alla gestione amministrativa vera e propria. Infatti, mentre
la gestione delle attività istituzionali procedeva secondo la naturale
scadenza e nel rispetto delle procedure stabilite, il processo di ridislocazione
di tutti gli archivi, invece, ha richiesto necessariamente un impegno di
carattere straordinario, anche in considerazione della loro dislocazione
sulle diverse sedi di Roma, Orvieto e Tivoli. In tale contesto,
la prevista riorganizzazione anche degli archivi dei Partigiani (attualmente
in fase di esame) ha determinato - per ora - il trasferimento,
presso la nuova sede del citato Centro Direzionale, dei soli schedari,
per la loro eventuale consultazione finalizzata a fornire i dati richiesti,
riguardanti l'avvenuto conferimento di qualifiche e decorazioni ai
Partigiani. Successivamente,
si provvederà alla definitiva sistemazione del ponderoso archivio
cartaceo. È il
caso di assicurare, in conclusione, la prosecuzione di questo impegno a
completare la predetta attività, nell'ottica di garantire la
doverosa custodia e conservazione della copiosa documentazione, valorizzando,
nel contempo, quei valori e quei principi di cui l'Archivio è
stato ed è portatore. Il Ministro della difesa Parisi