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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00115 presentata da IOVENE NUCCIO (L'ULIVO) in data 23/01/2007

Atto Senato Interpellanza 2-00115 presentata da NUCCIO IOVENE martedì 23 gennaio 2007 nella seduta n.092 IOVENE, FUDA - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dello sviluppo economico - Premesso che: il Comitato interministeriale per la programmazione economica, nella seduta del 22 dicembre 2006, ha revocato il Contratto di programma Biofata (delibera CIPE 28 marzo 2002), mega progetto nel settore agroalimentare, per la cui realizzazione erano stati acquisiti 160 ettari dell'area industriale di Lamezia Terme e resi disponibili 36 milioni di euro di finanziamento statale; quel progetto, del quale si ricorda oggi solo la posa della prima pietra avvenuta il 10 giugno 2004, è miseramente fallito, come spesso è accaduto dolosamente in Calabria, lasciando in eredità due problemi: la riacquisizione dell'area e la messa a rischio del finanziamento a seguito della mancata realizzazione da parte di Biofata spa degli interventi entro il 31 dicembre 2005, così come previsto dalla delibera CIPE del 13 novembre 2003; al fine di non perdere i finanziamenti ex Biofata su iniziativa della nuova amministrazione comunale di Lamezia Terme, eletta nell'aprile del 2005, si è dato vita ad una Intesa istituzionale di programma allo scopo di completare l'infrastutturazione dell'area Biofata e della restante area industriale e razionalizzare l'intera superficie attraverso il potenziamento del sistema produttivo esistente; all'Intesa istituzionale di programma hanno aderito 9 aziende delle quali 2 operanti nel settore agroindustriale, una nel settore ambientale e 6 nel settore delle costruzioni e dell'edilizia innovativa. Successivamente l'amministrazione comunale ha predisposto un apposito bando al fine di permettere la partecipazione al progetto in itinere di altri imprenditori. Alla manifestazione di interesse hanno partecipato 18 imprese di cui 11 provenienti dal territorio lametino, 5 da altre regioni e 2 con interessi internazionali; su questa base nei mesi scorsi si è sviluppato un confronto istituzionale presso il Comitato per il coordinamento delle iniziative per l'occupazione della Presidenza del Consiglio dei ministri fra Ministero dello sviluppo economico, Regione Calabria, Comune di Lamezia Terme, Lameziaeuropa spa e Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Catanzaro, finalizzato al riutilizzo delle risorse finanziarie pubbliche legate al Contratto di programma Biofata mai avviato; con questo obiettivo su iniziativa del Comune di Lamezia Terme, ed in base all'Intesa istituzionale di programma, è stato costituito, nel febbraio del 2006, il Consorzio di imprese Terina s.c.a.r.l. il cui progetto per un Contratto di programma nell'area industriale di Lamezia prevede la realizzazione di 10 interventi immediatamente cantierabili su circa 120.000 metri quadri, un investimento di 40 milioni di euro di cui 20 a valere sui fondi ex Biofata con un incremento dell'occupazione di circa 350 unità; il Contratto di programma Terina, su cui si è registrato un vasto consenso mediante una specifica intesa tra enti locali e parti sociali, Lameziaeuropa, ASI, sindacati Cgil-Cisl-Uil, Camera di Commercio di Catanzaro, Confindustria Catanzaro, Università della Calabria, Consorzio Crati e Arssa, è stato istruito con valutazione positiva dalla banca S. Paolo - Banco di Napoli nel marzo 2006, approvato dal Ministero delle attività produttive, previo parere positivo espresso con delibera della Giunta regionale della Calabria, e trasmesso ad aprile 2006 per il relativo finanziamento al CIPE; considerato che: Lamezia è la terza città della Calabria e la sua area industriale, la più grande nel sud dell'Italia, per le sue caratteristiche rappresenta una risorsa strategica per Lamezia, la Calabria e l'intero Mezzogiorno con i suoi 560 ettari interamente pianeggianti, di cui 420 con destinazione plurima nei settori dell'industria, dell'agroindustria, della logistica e dei servizi, le 50 attività imprenditoriali, di cui 25 già operative, 15 in fase di realizzazione e 10 in fase di progettazione e i 130 milioni di euro di investimenti; lo sforzo operato dall'amministrazione comunale e dalle forze sociali e imprenditoriali di Lamezia per fare fronte al fallimento dell'operazione Biofata e costruire un'ipotesi alternativa con la costruzione del Consorzio Terina, la positiva istruttoria bancaria e l'assenso al progetto della Giunta regionale della Calabria risulta vanificato dalla decisione del CIPE del 22 dicembre 2006; a più riprese il Comune aveva rilevato la disponibilità del Governo a mantenere la destinazione dei suddetti fondi a favore dell'area industriale di Lamezia Terme; la cancellazione del finanziamento previsto dalla delibera CIPE colpisce un territorio in cui sono presenti gravi problemi occupazionali e sociali, nonché sotto attacco da parte della criminalità organizzata come hanno chiaramente dimostrato i recenti fatti di cronaca; nella lotta alla 'ndrangheta, perché essa sia efficace, occorre coniugare le misure repressive con quelle di promozione dello sviluppo e della crescita sociale dei territori interessati, si chiede di sapere: se non si ritenga necessario intervenire con le iniziative di competenza ritenute più adeguate al fine di evitare la perdita del finanziamento previsto per l'area di Lamezia e garantire il contratto di programma Terina anche attraverso una nuova ed apposita delibera; quali misure il Governo intenda adottare al fine di sostenere lo sviluppo della Calabria e più specificatamente dell'area industriale di Lamezia Terme. (2-00115)

 
Cronologia
mercoledì 10 gennaio
  • Politica, cultura e società
    A 27 anni dall'esplosione in volo del DC9 dell'Itavia diretto a Palermo, la prima sezione penale della Corte di Cassazione dichiara innocenti i due generali dell'Aeronautica accusati di aver depistato le indagini.

giovedì 1° febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Con il voto favorevole dei senatori dell'opposizione (152 voti a favore, 146 contro e 4 astenuti) l'Assemblea del Senato approva l'ordine del giorno n. 2 (Calderoli ed altri), di condivisione delle comunicazioni con cui il Ministro della difesa Parisi ha confermato il consenso del Governo all'ampliamento della base militare di Vicenza. La maggioranza vota contro tale ordine del giorno, su cui il vice ministro per gli affari esteri Intini ha espresso parere contrario. Viene quindi messo ai voti e approvato l'ordine del giorno n. 3 della maggioranza, con cui si impegna il Governo a dare impulso alla seconda conferenza nazionale sulle servitù militari.