Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00317 presentata da BONELLI ANGELO (VERDI) in data 23/01/2007
Atto Camera Interpellanza 2-00317 presentata da ANGELO BONELLI martedì 23 gennaio 2007 nella seduta n.096 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro degli affari esteri, il Ministro della difesa, per sapere - premesso che: la Caserma Ederle di Vicenza è una enorme base militare, dentro e intorno alla quale gravitano circa 12.000 militari e civili americani, i cui rapporti con le autorità italiane sono regolati da accordi e memorandum classificati, risalenti al dopoguerra, ma costantemente aggiornati; la Ederle è una caserma italiana a tutti gli effetti, con un comandante italiano dell'installazione, un colonnello che secondo un organigramma americano è sottocapo di stato maggiore, mentre il capo di stato maggiore è un colonnello Usa al di sopra del quale c'è un generale a due stelle americano che è anche il comandante generale della Southern European Task Force (Setaf); nell'ambito della Setaf opera la 173 a brigata paracadutisti Usa, attualmente dislocata anche in Germania, reparto impiegato sia in Iraq che in Afghanistan; nel marzo del 2005 il generale James L. Jones, comandante delle forze armate Usa in Europa, davanti al Senato americano ha affermato che «la 173 a Brigata aerotrasportata sarà ampliata in Brigade Combat Team », cioè una sorta di maglio mobile con la potenza di fuoco di una divisione, «e rimarrà in Italia in prossimità della base aerea di Aviano, suo centro d'impiego primario. U.S. Army Europe ha piani per espandere impianti ed infrastrutture nell'area di Vicenza, includendo le strutture militari americane all'aereoporto Dal Molin favorendone la crescita attraverso la ristrutturazione». Il generale ha pronti tutti i piani per ristrutturare il Dal Molin infatti chiede al Senato i fondi per attuarli; il Senato americano alla fine di settembre 2006 ha approvato all'unanimità il «John Warner National Defence Authorization Act for Fiscal Year 2007» con uno stanziamento di 448 miliardi di dollari per le spese militari, tra le voci delle 855 pagine del volume compaiono 322,21 milioni di dollari, circa 250 milioni di euro, per la base di Vicenza, che diventa così sicuramente una delle più importanti d'Europa, di questi, 223 milioni di dollari sono destinati all'uso del Dal Molin, altri 47, 21 milioni di dollari per la formazione e l'istruzione, in particolare 31,46 per la Ederle e 15,75 per Vicenza in genere, più altri 52 milioni di dollari per la salute; l'aeroporto Dal Molin, distante 3-4 chilometri dalla Ederle è invece uno scalo civile e militare considerato dall'Aeronautica militare, che lo gestisce, non più utile; dal 2005 l'Aeronautica militare ha chiuso e trasferito tutti gli enti dislocati presso l'aeroporto Dal Molin, e autorità militari americane hanno avviato la progettazione esecutiva degli edifici e delle installazioni che dovrebbero ospitare le nuove unità; esponenti dell'amministrazione del comune di Vicenza, hanno detto che il progetto di insediamento di truppe militari presso l'aeroporto Dal Molin verrà gestito dal Ministero della difesa italiano, essendo l'area interessata di proprietà demaniale, e che il comune di Vicenza contribuirà al progetto con circa 40 milioni di euro da destinare ad opere di viabilità che colleghino l'aereoporto con la caserma Ederle; il vicepresidente del Consiglio dei ministri, On. Francesco Rutelli, nel corso della risposta ad un'interrogazione parlamentare rivoltagli dall'on. Mauro Fabris e avente per oggetto l'utilizzo dell'aeroporto militare vicentino da parte delle forze armate statunitensi, ha affermato che «l'ipotesi di concessione in uso dell'area in questione è stata portata avanti dopo un esame condotto dal Ministero della difesa, che ha visto anche il coinvolgimento delle autorità locali, dalle quali, risulta all'amministrazione non siano stati presentati particolari elementi ostativi alla realizzazione di una base. Di conseguenza, nella XIV legislatura la Difesa ha rappresentato al Governo degli Stati Uniti una disponibilità di massima a questa concessione, a condizione che l'operazione venga formalizzata con un piano preciso di transizione sulla tempistica, le azioni da compiere e i costi; un piano - aggiungo - che si rende necessario, perché l'attività deve coinvolgere tutti i livelli, innanzitutto gli enti territoriali, perché ne sia informata, ovviamente, la popolazione locale, oltre che il Governo della Repubblica, perché si possa pervenire ad una soluzione condivisa sul progetto, consentendo la continuazione senza restrizioni delle attività di volo commerciale che insistono sull'aeroporto «Dal Molin»; al sindaco di Vicenza Enrico Hullweck «risulta che il Governo Berlusconi, pur con un atteggiamento favorevole verso gli americani, non abbia concluso nessun accordo». Anche al Ministro della difesa, Arturo Parisi non risultano impegni sottoscritti, ma il Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi ha affermato che l'attuale Governo italiano non si oppone al raddoppio della base militare di Vicenza trattandosi di una decisione presa dal Governo precedente; nell'ultimo rapporto del Pentagono « Base Structure Report 2006» le forze armate statunitensi nel nostro paese posseggono 1.546 edifici e ne hanno in affitto altri 1.168 con una superficie complessiva di quasi 2 milioni di metri quadrati; in base al volume « Allied Contributions To The Common Defense » pubblicato ogni anno dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, l'Italia risulta tra i primi contribuenti degli USA per il mantenimento delle basi americane sul nostro territorio, con un contributo del 41 per cento, per l'esattezza 366,54 milioni di dollari nel 2003 (ultimo anno disponibile), contro il 27 per cento degli inglesi, il 32 per cento dei tedeschi ed una media dei paesi europei della Nato del 28 per cento; a quanto risulta agli interpellanti, il rapporto della popolazione locale con l'attuale base non è sempre dei migliori, infatti il personale italiano che lavora per la base è inquadrato con posizioni contrattuali e vincoli molto particolari, inoltre ogni volta che gli americani tornano da missioni e campi addestrativi in città c'è un'impennata di risse, violenze ed incidenti stradali, quasi tutti impuniti perché i comandi Usa si appellano alla Convenzione di Londra del 1951 e chiedono la rinuncia alla giurisdizione; appena appreso delle intenzioni di ampliare la base militare i cittadini di Vicenza si sono subito mobilitati, creando 6 comitati, scendendo più volte in piazza e raccogliendo oltre 10.000 firme contro la nuova base; in un recente sondaggio risulta che tra gli abitanti di Vicenza il 61 per cento è contrario al nuovo insediamento, mentre la percentuale sale al 65 per cento tra gli abitanti del comune di Coldogno, sempre secondo lo stesso sondaggio l'84 per cento sarebbe favorevole ad un referendum ; le maggiori preoccupazioni della cittadinanza sono legate: all'impatto urbano ed ambientale, infatti saranno costruiti 600.000 metri cubi edificati in diverse zone di verde e sopra importanti falde acquifere, che sono utilizzate da diverse città della zona, impatto sociale con ulteriori 2.000 soldati e le loro rispettive famiglie, rischio sicurezza, in quanto la città diventerebbe un possibile bersaglio terroristico e la militarizzazione della città; sono 1.300 i metri che separano l'area dell'aereoporto Dal Molin da piazza dei Signori e dalla Basilica Palladiana che insieme al centro storico e alle ville palladiane sono tutelate dall'Unesco come patrimonio dell'umanità; un gruppo di tecnici e docenti universitari, tra cui Edoardo Salzano, Vezio De Lucia ed Alberto Ziparo hanno rivolto al Governo un caloroso appello affinché venga bocciato il progetto di raddoppio della base militare di Vicenza; il 9 gennaio 2007 l'Ambasciatore Usa Spogli incontra la mattina il sindaco di Vicenza e la sera il Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi, successivamente l'11 gennaio incontra il Ministro degli affari esteri Massimo D'Alema, pochi giorni dopo, esattamente il 16 gennaio il Presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi afferma di non opporsi all'ampliamento della base Usa -: se il Presidente del Consiglio dei ministri ed i Ministri interpellati non ritengano, alla luce della valenza strategica che assumerebbe la base americana dopo il suo raddoppio, che tale scelta riguardi la politica estera e di difesa del paese, che è quindi di competenza del Governo; se esistano accordi sottoscritti tra il Governo italiano e quello statunitense che prevedono la creazione di nuove strutture della base militare americana sul territorio di Vicenza; a quanto ammonti il contributo italiano per il mantenimento delle basi americane nel nostro territorio nel triennio 2004-2006, quanto è previsto per il 2007 e quanto inciderebbe il via libera al raddoppio della base di Vicenza; quali valutazioni dia il Governo sulla scelta degli Stati Uniti di potenziare la loro presenza militare nel territorio italiano alla luce delle recenti scelte di guerra e politiche unilaterali in Medio Oriente, Golfo Persico e Africa che in questa maniera, a giudizio degli interpellanti, coinvolgono automaticamente il nostro paese nelle guerre preventive dell'amministrazione americana; se non ritenga opportuno tener conto anche dell'orientamento dei cittadini vicentini, fino ad ora mai interpellati, pur essendo direttamente coinvolti dal progetto. (2-00317) «Bonelli, Zanella, De Zulueta, Balducci, Boato, Cassola, Francescato, Fundarò, Lion, Pellegrino, Camillo Piazza, Poletti, Trepiccione».