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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/01085 presentata da AMATO PAOLO (FORZA ITALIA) in data 23/01/2007

Atto Senato Interrogazione a risposta scritta 4-01085 presentata da PAOLO AMATO martedì 23 gennaio 2007 nella seduta n.092 AMATO - Al Ministro dei trasporti - Premesso che: alla fine dell'anno 2006 il Consiglio dei ministri ha varato un disegno di legge con il quale intende procedere alla revisione del sistema aeroportuale italiano; nel pacchetto delle misure proposte rientrano acuni pesanti correttivi, come la riduzione a soli sette scali degli aeroporti abilitati ai voli internazionali ed intercontinentali (ovvero tutti quelli che superano i cinque milioni annui di passeggeri: Bergamo, Catania, Milano, Roma e Venezia); ritenuto che: la predetta misura costringerà, fra gli altri, gli scali di Firenze e Pisa ad effettuare esclusivamente voli nazionali, con enormi danni per le compagnie aeree (specie quelle low cost , diventate, nel caso dell'aeroporto Galilei di Pisa, la parte preponderante del traffico), le società di gestione e le economie locali, soprattutto quella fiorentina legata al turismo; tali misure sono volte al salvataggio della compagnia Alitalia, per assicurare nuovamente una posizione di monopolio e per favorirne le vendite che, nelle condizioni attuali, appare praticamente impossibile, visti i decisi rifiuti dei potenziali acquirenti nazionali ed esteri; considerato che: il pacchetto di misure proposte va esattamente nella direzione contraria alle linee di intento che avevano caratterizzato il cosiddetto lodo Tassone (provvedimento allo studio del Governo Berlusconi) che avrebbe razionalizzato in positivo, con valutazioni caso per caso, le differenti situazioni in cui versano gli aeroporti italiani, favorendone lo sviluppo; il piano del Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, pone sotto la scure del Governo più di 28 scali italiani, giudicati troppo piccoli per continuare ad ospitare voli internazionali, declassandoli a regionali e limitandoli ai soli voli nazionali; il complesso delle misure proposte produrrà inevitabilmente anche un rincaro delle tariffe aeroportuali applicate alle compagnie, rincaro che peserà in misura maggiore sui ceti meno abbienti che ricorrono ai voli low cost con conseguente ripercussione negativa sull'economia del Paese; viste le reazioni degli amministratori locali e delle compagnie aeree, tra le quali quella del Presidente della compagnia Ryanair, Micheal O'Leary, che ha sottolineato come, ogni anno, dagli aeroporti di provincia di ventuno regioni italiane vengano trasportati dieci milioni di passeggeri che assicurano un investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro per le economie regionali, si chiede di sapere: se il Ministro in indirizzo non intenda recedere dal proposito di riclassificare quegli aeroporti, tra i quali gli scali di Firenze e di Pisa, che svolgono funzione determinante e di stimolo per l'economia regionale; se non ritenga anzi opportuno il potenziamento dei due scali in considerazione del periodo di stasi che vivono attualmente l'economia ed il settore turistico della Toscana; se non ritenga, inoltre, di dover prendere in considerazione l'idea di favorire la costruzione di un nuovo aeroporto di Firenze, adeguato al suo rango di città metropolitana, nella zona, già indicata precedentemente, di San Giorgio a Colonica. (4-01085)

 
Cronologia
mercoledì 10 gennaio
  • Politica, cultura e società
    A 27 anni dall'esplosione in volo del DC9 dell'Itavia diretto a Palermo, la prima sezione penale della Corte di Cassazione dichiara innocenti i due generali dell'Aeronautica accusati di aver depistato le indagini.

giovedì 1° febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Con il voto favorevole dei senatori dell'opposizione (152 voti a favore, 146 contro e 4 astenuti) l'Assemblea del Senato approva l'ordine del giorno n. 2 (Calderoli ed altri), di condivisione delle comunicazioni con cui il Ministro della difesa Parisi ha confermato il consenso del Governo all'ampliamento della base militare di Vicenza. La maggioranza vota contro tale ordine del giorno, su cui il vice ministro per gli affari esteri Intini ha espresso parere contrario. Viene quindi messo ai voti e approvato l'ordine del giorno n. 3 della maggioranza, con cui si impegna il Governo a dare impulso alla seconda conferenza nazionale sulle servitù militari.