Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
RISOLUZIONE IN COMMISSIONE CONCLUSIVA DI DIBATTITO 8/00031 presentata da D'AGRO' LUIGI (UDC (UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO)) in data 24/01/2007
Atto Camera Risoluzione in Commissione 8-00031 presentata da LUIGI D'AGRO' mercoledì 24 gennaio 2007 pubblicata nel bollettino n.118 La X Commissione, premesso che: da alcuni anni è in corso un processo di ristrutturazione dell'industria chimica italiana che ha comportato un notevole ridimensionamento delle aziende localizzate nei poli chimici; le conclusioni dell'indagine conoscitiva sulla chimica svoltasi nella XIV Legislatura hanno fatto emergere: sia la peculiarità delle piccole e medie imprese del settore chimico in termini di occupazione e di fatturato e la loro importanza per i settori industriali del made in Italy e per i distretti industriali cui forniscono un contributo estremamente significativo in termini di specializzazione, innovatività e capacità di adattamento alle esigenze del cliente, sia come la crescita del settore chimico sia legata alla competitività del sistema Paese, un problema questo che interessa tutti i settori produttivi ma che ha una particolare incidenza nel comparto chimico; l'emblema di questa situazione è rappresentata dal polo petrolchimico di Porto Marghera dove sono rimaste alcune produzioni strategiche per l'economia e i cui attuali sistemi di produzione sono alla base di tutta la filiera produttiva inserita nel territorio veneto e delle regioni circostanti; la chiusura da parte della Dow rappresenta la conseguenza e la prova della fragilità del sistema produttivo chimico italiano, causata dalle incertezze che continuano a gravare sul suo futuro e che impediscono alle aziende di programmare il futuro e di investire per consolidare il sistema di impianti dell'area di Porto Marghera; l'Accordo di Programma sulla chimica a Porto Marghera dell'ottobre del 1998 confermò l'importanza strategica del polo petrolchimico, cui seguirono altri incontri in cui sono stati affrontati i problemi relativi all'accelerazione degli iter sulla membranizzazione della produzione del clorosoda e sul bilanciamento del ciclo CVM-PVC; entrambi i problemi costituiscono un passo in avanti per l'eliminazione totale del rischio di inquinamento da mercurio, la riduzione di movimentazione di sostanze tossiche e miglioramenti ulteriori sulla sicurezza degli impianti; la soluzione di questi problemi consentirebbe una maggiore qualificazione del polo chimico e ne potenzierebbe le possibilità di sviluppo in quanto offrirebbe una grande opportunità per eventuali investitori che usufruirebbero di servizi qualificati in loco, utilities , laboratori di ricerca, risorse umane qualificate ed efficienti strutture distributive; i potenziali investitori andrebbero ad integrare l'attuale sistema di produzione di Porto Marghera con produzioni di chimica fine, biotecnologie, nanotecnologie e nuovi materiali avviando, di fatto, una rindustrializzazione senza aggredire dal punto di vista ambientale nuovi territori, riducendo il traffico pesante e aumentando la competitività di sistema; le implicazioni delle scelte sul futuro di Porto Marghera sono fondamentali per il mantenimento e la crescita dell'occupazione, attualmente costituita da personale giovane e specializzato, non facilmente convertibile in attività diverse; anche alla luce dell'importante Protocollo d'intesa sottoscritto il 14 dicembre 2006 da tutte le parti coinvolte (Ministero dello sviluppo economico; Regione Veneto; Provincia di Venezia; Comune di Venezia; Unindustria Venezia; imprese; organizzazioni sindacali nazionali e territoriali); impegna il Governo: ad intensificare gli sforzi per la realizzazione di un piano strategico della zona industriale di Porto Marghera stabile e duraturo, anche relativamente alle implicazioni di carattere occupazionale; a prevedere di integrare tale piano con un progetto organico di trasformazione graduale dell'assetto industriale, non impattante con l'ambiente e con le attività produttive strategiche di interesse nazionale, d'intesa con la regione e le istituzioni locali; a potenziare le strutture di ricerca esistenti in quanto elemento trainante e di riferimento per l'attività produttiva nazionale, in analogia con quanto avviene con gli altri paesi europei e grazie alle quali ci consentirebbe di allineare il nostro Paese con quelli competitor , non solo sul piano industriale ma anche su quello della ricerca; ad assumere, in relazione agli impegni sottoscritti dall'ENI, una funzione di supervisione e di verifica, soprattutto in relazione alla valorizzazione, attraverso ulteriori e significativi investimenti, dell'area di Porto Marghera, agli interventi relativi alla salvaguardia ambientale, al potenziamento dei progetti logistici, alla tutela dei livelli occupazionali attraverso il nassorbimento degli esuberi derivanti dalla chiusura dell'impianto Dow; al rilascio dell'autorizzazione del ciclo del cloro attraverso il bilanciamento CVM-PVC; a continuare il confronto con tutte le aziende del polo chimico, aperto dal tavolo di Porto Marghera, presso il Ministero dello sviluppo economico, e ad attivare il Tavolo Nazionale sulla chimica e l'Osservatorio nazionale sulla chimica, come previsto rispettivamente dai punti 8. e 9. del protocollo; ad aprire una riflessione più generale, a margine della situazione specifica di Porto Marghera, sulla situazione della politica industriale italiana in relazione al settore della chimica. (8-00031) «D'Agrò, Formisano, Greco, Bernardo, Di Centa, Fedele, Franzoso, Lazzari, Milanato, Luciano Rossi, Rosso, Valducci, Alfredo Vito, Burchiellaro, Chicchi, Cialente, Lionello Cosentino, Lulli, Marino, Martella, Merloni, Quartiani, Ruggeri, Sanga, Squeglia, Testa, Tomaselli, Tuccillo, Vico, Affronti».