Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00712 presentata da CACCIARI PAOLO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 12/02/2007
Atto Camera Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-00712 presentata da PAOLO CACCIARI lunedì 12 febbraio 2007 nella seduta n.107 CACCIARI e OLIVIERI. - Al Ministro delle infrastrutture. - Per sapere - premesso che: l'A.N.A.S. ha programmato e progettato i lavori relativi alla realizzazione della Variante della strada statale Aurelia nel tratto compreso tra le località Ortonovo e Borghetto Vara in Provincia della Spezia; il primo lotto dei lavori ha interessato il tratto compreso tra la località Seresa e la località Sprugola di S. Benedetto (Lavoro n. 1182). I lavori di questo primo lotto sono stati appaltati alla S.P.A. «Ingegner Nino Ferrari» - Impresa Costruzioni Stradali s.r.l. capogruppo A.T.I. e le opere, completate, sono state inaugurate il 15 gennaio 2007; pochi mesi prima l'inizio dei lavori di scavo della galleria prevista nel progetto del primo lotto, tutte le abitazioni che insistono nell'area sono state oggetto di perizia, eseguita per conto dell'Ati, dallo Studio d'ingegneria «Conte e Gallotti». La perizia, depositata presso il Tribunale della Spezia, ha evidenziato uno stato di assoluta normalità; in concomitanza con l'esecuzione dei lavori di scavo della galleria, si sono verificati, nella collina sovrastante (in località Marinasco), diffusi e rilevanti fenomeni di dissesto che hanno interessato numerose abitazioni. Per una di queste, il Comune della Spezia ha disposto lo sgombero e la chiusura a causa della gravità e delle lesioni riportate. Altri fabbricati di civile abitazione della stessa zona hanno subito evidenti e preoccupanti lesioni, anche se di minore gravità; anche il cimitero di Marinasco ha subito gravi danni, in seguito ai quali il Comune della Spezia ha disposto l'immediata chiusura della parte alta. Medesimo provvedimento è stato disposto per il Monastero di S. Maria del Mare, sempre a Marinasco, e per la vicina Pieve medioevale; a seguito dei dissesti rilevati il Comune della Spezia ha interessato il Dipartimento di Protezione Civile che ha effettuato sopralluoghi e valutazioni con i suoi organi tecnici; con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 dicembre 2001, è stato dichiarato lo stato di emergenza riferito alla località Marinasco nel territorio del Comune della Spezia; il 10 aprile 2002 l'amministrazione comunale della Spezia ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed al Dipartimento della protezione civile, Ufficio Interventi strutturali ed opere di emergenza, Servizio Dissesti Idrogeologici, un'articolata e precisa relazione ed ha richiesto un finanziamento per il consolidamento dei versanti e per il risarcimento dei danni arrecati alla strutture pubbliche e private. Per quanto attiene alle infrastrutture pubbliche ed al cimitero frazionale di Marinasco, è stato stimato un costo presunto di ripristino pari ad euro 1.500.000. Per quanto attiene ai danni subiti dai privati, sulla base delle ottantanove schede presentate e delle richieste formulate, è stato stimato un importo di euro 12.606.593. Inoltre, i privati proprietari dei terreni non più edificabili, perché classificati dalla Regione Liguria in zona a rischio R4, hanno indicato i danni conseguenti alla svalutazione del terreno in un importo complessivo pari ad euro 1.529.800; con ordinanza n. 3223 del 25 giugno 2002, l'allora Prefetto della Spezia Dottor Piscopo è stato nominato Commissario delegato per il superamento dello stato di emergenza derivante dal dissesto idrogeologico della località Marinasco; il Commissario delegato ha quindi provveduto, tra l'altro, ad affidare l'incarico per la redazione del progetto di consolidamento dei versanti della località Marinasco. Tale progetto è stato poi approvato ed i conseguenti lavori sono stati suddivisi in due lotti. Il secondo lotto dei lavori è stato a sua volta suddiviso in tre distinti stralci; ad oggi sono state finanziate dal Dipartimento di Protezione civile, opere per un importo complessivo pari a circa 13 milioni di euro che comprendono il primo lotto dei lavori e il primo e secondo stralcio del secondo lotto; detti lavori sono stati appaltati e si prevede il loro completamento entro il mese di giugno 2007; non è quindi stato stanziato alcun contributo per i danni subiti dalle proprietà pubbliche e private; sulla causa dei dissesti, l'Amministrazione Comunale della Spezia presume che gli scavi del sottosuolo, effettuati per la realizzazione della galleria, abbiano intersecato linee di debolezza all'interno dell'ammasso roccioso (faglie o altri motivi tettonici a carattere deformativo) o superfici di scorrimento preesistenti e quindi che ne abbiano provocato la riattivazione. Esisterebbe quindi, per il Comune della Spezia, una relazione di causa-effetto tra i lavori per la realizzazione della galleria ed i dissesti rilevati sul terreno e sui fabbricati; l'A.N.A.S, sostiene invece di aver effettuato tutte le indagini geologiche ed adottato tutte le cautele che lo stato dei luoghi e la situazione geologica esigevano per l'esecuzione dei lavori in perfetta regola d'arte, declinando conseguentemente ogni e qualsiasi responsabilità in ordine al dissesto rappresentato, a carico di rappresentanti e dirigenti di ANAS e dell'ATI, appaltatrice dei lavori, è stato attivato un procedimento per i reati di cui agli articoli 113 e 449 c.p. e articolo 1 comma 2 e, legge 2 febbraio 1974 n. 64; il Comune della Spezia si è costituito parte civile nel predetto procedimento; il giudice dell'udienza preliminare, nella seduta del 1 o aprile 2005, ha assolto tutti gli imputati dal reato di disastro ambientale e dal reato di non avere adempiuto alle norme in materia di indagini geologiche e geotecniche; la sentenza è stata depositata il 21 aprile 2005 e in data 19 maggio 2005 è stato proposto appello dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Genova; il Comune della Spezia ha interessato il Governo - con richieste inoltrate all'allora Ministro Onorevole Pietro Lunardi e all'Onorevole Ministro Antonio Di Pietro e all'Onorevole Claudio Scajola, a suo tempo Ministro dell'interno e della protezione civile - e l'ANAS, per verificare la possibilità di una definizione in sede amministrativa e stragiudiziale della causa che permettesse di garantire un contributo ai danneggiati, tenendo in debito conto di eventuali precedenti situazioni di instabilità dei versanti sui quali insistono gli immobili interessati dai dissesti -: se e come il Governo intenda operare per favorire una soluzione della vicenda nei termini suggeriti dal Comune della Spezia.(5-00712)