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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00146 presentata da BONADONNA SALVATORE (RIFONDAZIONE COMUNISTA - SINISTRA EUROPEA) in data 13/02/2007

Atto Senato Interpellanza 2-00146 presentata da SALVATORE BONADONNA martedì 13 febbraio 2007 nella seduta n.106 BONADONNA, PALERMO, TECCE - Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell'economia e delle finanze - Premesso che: Giancarlo Cimoli dopo essere stato alla guida di Alitalia per circa tre anni, avendo ricoperto il ruolo di Presidente ed Amministratore delegato dell'azienda, oggi non compare nella lista del Ministero dell'economia e delle finanze, azionista di controllo della Compagnia di bandiera, per la nomina del nuovo Consiglio di amministrazione, all'ordine del giorno per l'assemblea del 22 febbraio 2007; la "gestione Cimoli" dell'Alitalia si conclude con la pesantissima perdita di bilancio di 380 milioni di euro nel 2006. Ma la salute dei conti della Compagnia di bandiera, sin dall'avvento di Giancarlo Cimoli alla sua guida - avvenuta nel maggio 2004, quando il fallimento sembrava imminente con le perdite che toccavano livelli record e la liquidità di cassa era ridotta a 200 milioni di euro - non ha registrato alcun miglioramento: pochi giorni dopo il suo insediamento, Cimoli metteva a punto le linee guida del piano industriale, incentrato sulla separazione societaria di Alitalia Fly, la società di trasporto aereo, e Alitalia Servizi, la società nella quale dovevano confluire le attività di supporto " no core ". Tuttavia per ridare ossigeno alle casse della compagnia, venne studiato un prestito ponte da 400 milioni di euro, successivamente autorizzato dall'Unione Europea. Ma a fine 2004 le perdite di gestione della compagnia toccavano 812 milioni di euro. La nuova sfida si spostava sul piano industriale che puntava a riposizionare Alitalia come vettore "altamente competitivo" e si articolava in due fasi: quella del risanamento, che prevedeva il ritorno all'utile nel 2006, e quella del rilancio, nel biennio 2007-2008. Pilastro finanziario del business plan era la ricapitalizzazione dl oltre un miliardo di euro da effettuare a condizioni di mercato e non come un aiuto di Stato. A queste condizioni e con l'impegno che l'azionista pubblico scendesse sotto la quota del 50%, l'Unione Europea autorizzava l'operazione e l'aumento di capitale si concludeva nel dicembre del 2005. Ma i conti continuavano ad essere in perdita, dopo aver perso oltre 160 milioni di euro nel 2005, e nel primo semestre del 2006, si allontanava la prospettiva di un ritorno al pareggio per fine anno; la storia della guida di Cimoli dell'Alitalia è segnata soprattutto dagli accordi sindacali siglati, in virtù dei quali piloti, assistenti di volo e lavoratori di terra, furono chiamati a fare la loro parte di sacrifici, con nuovi contratti di lavoro che abbassavano il costo del lavoro e consentivano forti recuperi di produttività. Ma, durante la fase più delicata dell'aumento di capitale della società, la gestione operativa della compagnia è stata disastrosa. Per quanto risulta, il piano Cimoli ha un'impostazione soprattutto finanziaria e non dà le adeguate risposte industriali che servono ad Alitalia per il suo rilancio: un piano troppo concentrato sui tagli ai costi, piuttosto che sulla leva dei ricavi, adottato in totale assenza di una strategia di politica dei trasporti ed in particolare del trasporto aereo, si chiede di sapere: se risponda al vero che il Governo ha garantito a Cimoli, il manager più pagato di tutte le compagnie europee, il quale ha ammesso il fallimento del suo piano industriale, una liquidazione da 5 milioni di euro e la garanzia che non ci sarà nei suoi confronti un'azione di responsabilità e se non si ritenga una contraddizione inaccettabile che l'azionista rinunci ad una eventuale azione di responsabilità e riconosca una tale liquidazione a fronte di risultati di gestione fallimentari; se non si ritenga necessario, di fronte ad un Paese che ha difficoltà finanziarie - nel quale si registrano basse retribuzioni, basse pensioni, precarietà e discontinuità nel lavoro, incertezze sul futuro dei lavoratori - stabilire almeno una regola per le buonuscite di manager pubblici, in analogia con quanto previsto nella legge finanziaria per il 2007 che tende a limitare i compensi degli amministratori pubblici. (2-00146)

 
Cronologia
giovedì 8 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Governo emana il decreto-legge 8 febbraio 2007, n.8 recante misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche. Il decreto sarà convertito, con modificazioni, nella legge 4 aprile 2007, n. 41.

sabato 17 febbraio
  • Politica, cultura e società
    A Vicenza si svolge una grande manifestazione contro la decisione del Governo di allargare la base militare statunitense al posto dell'Aeroporto Dal Molin.