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Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERPELLANZA 2/00388 presentata da VIOLANTE LUCIANO (L' ULIVO) in data 22/02/2007

Atto Camera Interpellanza 2-00388 presentata da LUCIANO VIOLANTE giovedì 22 febbraio 2007 nella seduta n.114 I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, per sapere - premesso che: l'Ordine Mauriziano, posto sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è ente di diritto pubblico, previsto dalla XIV disposizione transitoria e finale della Costituzione, per il quale la legge speciale 15 novembre 1962 n. 1596, approvata in attuazione della citata disposizione costituzionale, ha definito organi di Governo, fini istituzionali, rapporti con le Amministrazioni Centrali dello Stato e modalità di funzionamento; le successive leggi di riforma sanitaria, a partire dalla legge n. 833 del 1978, hanno sempre ribadito la natura pubblica dell'Ente, la collocazione nell'ambito della sanità pubblica degli ospedali mauriziani, nonché la natura obbligatoria del rapporto convenzionale da parte della Regione Piemonte; numerose sentenze del Consiglio di Stato hanno riaffermato, nel corso degli anni, la rilevanza pubblica e la unitarietà dell'Ente, pur nella pluralità dei compiti affidati, garantendo all'Ordine Mauriziano una tutela derivante dalla configurazione costituzionale e dal ruolo di Alto Patronato esercitato dalla Presidenza della Repubblica; a partire dal 1999, l'Ordine Mauriziano ha attraversato una complessa e pesante situazione finanziaria, derivante sia dagli insufficienti rimborsi, operati dalla Regione Piemonte, a fronte delle prestazioni sanitarie erogate dagli ospedali dell'Ente sia dalla mancata sottoscrizione, sempre da parte della Regione Piemonte, della convenzione, peraltro già deliberata dalla Regione stessa, che avrebbe dovuto regolare in modo corretto i rapporti finanziari tra le due Istituzioni; l'Ordine Mauriziano è stato commissariato, con decreto del Presidente della Repubblica del 19 settembre 2002, in considerazione del grave stato di disavanzo finanziario riscontrato a seguito di ispezione disposta dal Ministero dell'interno ed è stata nominata Commissario straordinario la Prefetto A. Maria D'Ascenzo, già responsabile del Dipartimento del Ministero dell'Interno preposto alla vigilanza e tutela dell'Ordine; la legge 21 gennaio 2005 n. 4 ha sostanzialmente congelato l'Ordine, costituendo una Fondazione Ordine Mauriziano con il compito esclusivo di alienare l'ingente patrimonio dell'Ente per onorare gli impegni con i creditori ed attualmente il prefetto D'Ascenzo è ancora Commissario dell'Ordine, ente di fatto svuotato dalle sue funzioni, ed in quanto tale Commissaria della Fondazione; recenti sentenze della Corte dei conti hanno in realtà chiarito tutta la vicenda, iniziata con lo strangolamento finanziario dell'Ordine, ed hanno dato ampiamente ragione agli amministratori dell'Ordine Mauriziano, che da sempre indicavano la responsabilità della Regione Piemonte per il disavanzo per effetto dei mancati trasferimenti regionali di risorse a rimborso dell'attività sanitaria erogata dagli ospedali mauriziani; la prima sentenza/ordinanza del 1 o settembre 2005 n. 223, in particolare ha dimostrato come fosse senza fondamento il Commissariamento ed ha sancito che: 1) l'Ordine Mauriziano è Ente pubblico, a differenza di quanto sostenuto dalla precedente amministrazione regionale per giustificare le illegittime riduzioni apportate ai rimborsi dovuti per l'attività sanitaria esercitata dagli ospedali dell'Ente; 2) la precedente amministrazione regionale ha illegittimamente ridotto il rimborso annuale per l'attività sanitaria degli ospedali mauriziani, equiparati, dal 1999, alle case di cura private determinando conseguentemente il grave sbilancio finanziario dell'Ente; 3) l'Ordine Mauriziano, negli anni 1997-2002, a differenza di quanto sostenuto dalla Regione, dagli Ispettori e dal Commissario Straordinario, ha attivato servizi (Oncologia, Cardiochirurgia, Riabilitazione), inseriti a pieno titolo nella programmazione regionale e per i quali esistevano precisi atti di autorizzazione e di impegno finanziario della stessa istituzione regionale; 4) gli ospedali Mauriziani conseguentemente fanno parte, da sempre, e comunque a decorrere dalla stipula della prima convenzione con la Regione Piemonte (1984), della rete ospedaliera regionale pubblica e la loro attività è sempre stata inserita nella programmazione regionale; la seconda sentenza del 29 dicembre 2006, n. 320, conferma tutte le decisioni assunte nella prima ed assolve definitivamente gli amministratori dell'Ordine Mauriziano. In particolare: 1) smentisce definitivamente l'assunto degli Ispettori e del Commissario straordinario circa il numero delle assunzioni effettuate dall'Ordine negli anni considerati; a fronte delle presunte 925 assunzioni, gli accertamenti della Corte dei conti, avvenuti su inconfutabili prove documentali, hanno consentito di stabilire che esse sono state in numero di 118 (di cui 103 per il Centro Oncologico di Candiolo); 2) smentisce l'assunto degli Ispettori e del Commissario sulle autorizzazioni ministeriali, precisando inconfutabilmente che gli amministratori dell'Ente hanno sempre correttamente trasmesso i documenti riguardanti gli ampliamenti di pianta organica ai ministeri competenti; 3) sostiene che bene fecero gli amministratori dell'Ente ad adoperarsi per l'attivazione dei nuovi servizi, tutti regolarmente autorizzati dalla regione Piemonte, in quanto questi hanno portato un notevole miglioramento della sanità piemontese ed una importante risposta ai bisogni di salute dei cittadini della Regione, essendo mirati a coprire carenze precedenti; nonostante le due citate sentenze, il Commissariamento dell'Ente, in corso da quattro anni e mezzo, durata che forse non ha eguali nella pubblica Amministrazione, prosegue e nel frattempo risulta siano state dismesse, in contrasto con i dettami costituzionali, attività istituzionali e sia venuta ad aggravarsi considerevolmente la situazione debitoria; si consideri che il Commissario straordinario, firmando il 17 novembre 2003 un Protocollo d'intesa con la regione Piemonte, accettò di ritirare i ricorsi e accettò la somma di 50 milioni di euro, che oggi, alla luce delle sopraccitate sentenze della Corte dei conti, appare immensamente al di sotto del dovuto; l'attività sanitaria erogata dalla principale Struttura ospedaliera mauriziana, l'ospedale Umberto I di Torino, è stata progressivamente dequalificata dalla gestione commissariale, creando un grave danno per la città di Torino, se si considera che le tabelle ufficiali del ministero della salute collocavano nell'anno 2002 l'Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino al secondo posto in Italia per qualità e complessità di cure; se, sulla base degli atti depositati presso il ministero, risulti in base a quali elementi od atti amministrativi il Ministro dell'interno dell'epoca abbia deciso prima l'avvio di un'indagine ispettorile presso l'Ente e poi la proposta di commissariamento dell'Ordine e quale effetto abbiano avuto le conclusioni degli ispettori, nella relazione resa all'allora Ministro dell'interno, nel determinare il Commissariamento dell'Ente; come la relazione stessa debba oggi essere valutata, alla luce delle citate sentenze della Corte dei conti, in particolare con riferimento alla accertata esistenza di autorizzazioni regionali all'avvio di nuovi servizi sanitari; quale sia la situazione finanziaria dell'Ente, conseguente alla gestione commissariale, e quale sia la situazione finanziaria della gestione della Fondazione Ordine Mauriziano; quali provvedimenti si intendano assumere onde far cessare la gestione Commissariale, che non ha certamente operato per il risanamento dell'Ente, come invece avrebbe dovuto fare in attuazione del mandato contenuto nel decreto di nomina del settembre 2002; quali provvedimenti si intendano assumere circa la costituzione, ai sensi della legge n. 4 del 2005) degli organi della Fondazione Mauriziana e cosa si intenda prevedere in prospettiva per l'Ordine Mauriziano, Ente peraltro mantenuto in vita dalla citata legge. (2-00388) «Violante, Barbi, Bellillo, Buemi, Calgaro, Cardano, Chianale, Di Salvo, Fiorio, Giulietti, Lovelli, Lucà, Marcenaro, Marino, Giorgio Merlo, Provera, Rampi, Trepiccione, Leddi Maiola, Crapolicchio».





 
Cronologia
mercoledì 21 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato respinge, con 158 voti favorevoli, 136 contrari e 24 astenuti, la risoluzione n. 6-00021, presentata dalla maggioranza, che approva le comunicazioni del Ministro degli esteri D'Alema sulle linee di politica estera del Governo. Il Presidente del Consiglio Prodi rassegna le dimissioni del Governo. Il Presidente della Repubblica Napolitano si riserva di decidere e invita il Governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti.

giovedì 22 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente del Consiglio Prodi convoca una riunione degli esponenti dei partiti della maggioranza che si conclude con l'approvazione di un documento proposto dal Presidente medesimo recante 12 punti, ritenuti, nell'ambito della complessiva attuazione del programma dell'Unione, "prioritari e non negoziabili" e costituenti la base del patto sul quale dovrà essere fondata la ripresa dell'attività del Governo.

sabato 24 febbraio
  • Parlamento e istituzioni
    Il Presidente della Repubblica Napolitano respinge le dimissioni del Governo e lo rinvia alle Camere per verificare la sussistenza del rapporto fiduciario. In una nota il Capo dello Stato osserva che tali dimissioni si erano rese necessarie non per obbligo costituzionale ma per dovere di chiarezza politica dopo gli esiti delle votazioni del 1° e del 21 febbraio al Senato, e per le divergenze e tensioni manifestatesi già prima nella maggioranza di governo.