Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00927 presentata da BARATELLA FABIO (L' ULIVO) in data 04/04/2007
Atto Camera Interrogazione a risposta in Commissione 5-00927 presentata da FABIO BARATELLA mercoledì 4 aprile 2007 nella seduta n.141 BARATELLA, CRISCI e AURISICCHIO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: presso il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche pende ricorso presentato dalla ditta Aurora s.r.l. per l'annullamento del decreto del Presidente del Magistrato del Po n. 14947 del 25 gennaio 1990 con il quale è stata acquisita al Demanio dello Stato una vasta area sommersa dalle acque, ex tenuta Daccò, in Comune di Porto Tolle. La ditta Aurora srl assume di essere proprietaria dell'area di cui trattasi; l'udienza del TSAP è prevista per il 9 luglio 2007; nell'ambiente deltizio e lagunare, nelle aree demaniali conferite in concessione, le Autorità locali hanno promosso lo sviluppo della molluschicoltura e della pescicoltura, attività nelle quali sono impiegati migliaia di addetti; il citato decreto del Magistrato stabilisce che per i mappali in questione «...essendosi verificati tutti i presupposti voluti dalla legge possono passare all'acquisizione al patrimonio stesso», ed ancora come la «...maggior parte dei terreni oggetto del provvedimento siano soggiacenti la quota di piena ordinaria e sono pressoché soggiacenti anche la quota del medio mare, per cui si ritiene poter dichiarare la formazione stessa soggiacente alle acque di piena ordinaria (praticamente laguna) e per ciò includibile nel Demanio dello Stato». D'altronde, dalla carta tecnica regionale sez. n. 188100 Scardovari, redatta su rilievo aerofotogrammetrico 1983, le aree tra il Po di Tolle, denominate come «ex Tenuta Daccò», appaiono largamente sommerse; a distanza di oltre 17 anni dalla sua emanazione, il decreto peraltro inviato a suo tempo sia al Ministero dei Lavori Pubblici Direzione Generale Acque ed Impianti Elettrici che al Ministero delle Finanze direzione Generale del Demanio, non risulta ancora trascritto con le ovvie implicazioni ai fini delle risultanze catastali; a seguito del riordino fondiario del 7 aprile 2004, che sembra curato da una società appaltatrice per conto dell'Amministrazione Finanziaria, aree della «ex Tenuta Daccò» per le quali è in atto la vertenza, risultano intestate alla Società Aurora srl con la «qualità classe» di «laguna» (ad esempio il fg. 63 part. 3 ha 216.23.63; fg. 63 part. 7 ha 39.59.68 ed altre). Di tutta evidenza la rilevanza di tali operazioni di riordino fondiario e le possibili implicazioni nella vertenza di cui trattasi; l'intestazione al privato secondo le risultanze catastali conseguenti al riordino fondiario richiamato, appare riguardare anche fasce costiere rientranti per legge nella categoria del lido del mare e della spiaggia; della attribuzione di lagune in capo a privati non risulta interessata la competente Autorità marittima, secondo quanto previsto dal Codice della Navigazione (articoli 28-32); secondo quanto previsto dall'articolo 32, comma 6 del Codice della Navigazione, in caso di controversie, il Ministro delle Finanze ha una diretta responsabilità nella tutela dei beni demaniali -: per quali motivi il decreto del Magistrato del Po richiamato in premessa impieghi più di 17 anni per essere registrato, quali iniziative si intendano assumere perché si provveda in tempi brevi e certi alla sua registrazione, se dalla situazione evidenziata possa derivare un danno per lo Stato, se esistano responsabilità in proposito ed in questa eventualità come si intende perseguirle; quale natura debba essere attribuita alle operazioni di riordino fondiario richiamate, in relazione ai distinti ed autonomi procedimenti di delimitazione del demanio marittimo, pendenti o definiti, che rientrano nelle competenze delle Capitanerie di Porto; se, in relazione alle operazioni di riordino fondiario richiamate, le risultanze dell'attività ricognitiva svolta da una impresa privata siano ritenute idonee ad essere trasfuse in pubblici registri, e se le stesse siano state sottoposte a previa deliberazione al fine di prevenire il rischio di una modificazione non provvedimentale e non rituale dei pubblici registri stessi. (5-00927)