Vai al sito parlamento.it Vai al sito camera.it

Portale storico della Camera dei deputati

Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03367 presentata da TOLOTTI FRANCESCO (L'ULIVO) in data 19/04/2007

Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03367 presentata da FRANCESCO TOLOTTI giovedì 19 aprile 2007 nella seduta n.147 TOLOTTI, FERRARI e DELBONO. - Al Ministro della pubblica istruzione, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: nella provincia di Brescia si è rilevata una grave e preoccupante situazione finanziaria degli istituti scolastici che rischia di portare alla paralisi l'attività didattica, in primo luogo per la ventilata possibilità che i dirigenti non possano procedere ulteriormente alla nomina dei supplenti e al pagamento di quelli in servizio; si stanno già determinando ritardi di mesi nel pagamento dei supplenti che hanno prestato o stanno prestando servizio, e si sono registrati interventi delle organizzazioni sindacali perché si provveda al più presto, pena l'apertura di contenziosi; come anche affermato da esponenti del Governo la situazione, che riguarda anche molte altre province, è stata determinata da tagli e sottofinanziamenti relativi agli anni 2002-2006, che hanno ridotto i trasferimenti correnti alle scuole in misura rilevante e che, a livello nazionale, possono essere così quantificati: 46,6 per cento, pari a 494,4 milioni per supplenze brevi; 72,6 per cento, pari a 106,4 milioni per esami di Stato; 53 per cento, pari a 159,8 milioni per funzionamento amministrativo e didattico; conseguentemente gli istituti sono stati costretti ad assumere impegni di spesa per garantire il funzionamento delle scuole in assenza di accertamenti corrispondenti; la situazione di squilibrio tra entrate previste e spese si è aggravata anche a fronte degli aumentati oneri derivanti da modifiche contrattuali intervenute nell'anno 2003 riguardanti il pagamento delle supplenti temporanee in astensione obbligatoria per maternità, nonché per l'ampliarsi dei diritti per congedi parentali previsti dalla legge n. 53 del 2000; nella provincia di Brescia l'entità del fabbisogno pregresso è stata stimata dai dirigenti scolastici in parecchi milioni di euro; l'azione che sta svolgendo il Ministero di recupero di fondi giacenti sulle contabilità speciali non può risolvere una situazione così compromessa, mentre l'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto n. 21 del 1 o marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto non consente l'accertamento del maggior fabbisogno pregresso; appare necessario pertanto affrontare, in tempi brevi, la problematica nel suo complesso al fine di evitare: contenziosi tra gli istituti scolastici e i supplenti in servizio (non potendosi configurare l'ipotesi di personale assunto regolarmente che non viene retribuito); interruzioni dell'attività didattica per mancate nomine di supplenti; mancato o parziale pagamento dei docenti che hanno fatto parte delle commissioni per gli esami di Stato; situazioni debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento Tarsu e nei confronti di chi ha svolto le attività surrogatorie professionalizzanti; la situazione sta determinando grave disagio tra tutti gli operatori della scuola, mentre le notizie che appaiono sulla stampa rischiano di determinare perdita di autorevolezza e di prestigio delle scuole di fronte alle famiglie; è opportuno rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle risorse destinate al pagamento delle supplenze relative a lunghi periodi la cui quantificazione non può essere preventivata a livello di singolo istituto ma solo in un ambito territoriale più vasto (provinciale o regionale). In particolare appare indispensabile che le spese per supplenze riguardanti l'astensione obbligatoria per maternità e per gravidanza a rischio siano assunte al bilancio del Ministero dell'economia, in quanto di carattere sociale e previdenziale e non didattico; è indispensabile un intervento urgente per definire un piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli esercizi precedenti, in modo da consentire agli Istituti l'accertamento formale dei relativi residui attivi, la regolarizzazione dei bilanci, l'accesso ad anticipazioni di cassa da parte degli istituti di credito -: come intenda il Governo procedere per risolvere questa situazione, che sta determinando gravissime difficoltà di funzionamento alle scuole della provincia di Brescia e sta compromettendo l'immagine della scuola pubblica di fronte alle famiglie e all'opinione pubblica.(4-03367)

Atto Camera Risposta scritta pubblicata lunedì 15 ottobre 2007 nell'allegato B della seduta n. 223 All'Interrogazione 4-03367
presentata da TOLOTTI Risposta. - Si fa riferimento all'interrogazione parlamentare indicata in oggetto, concernente le difficoltà finanziarie delle scuole della provincia di Brescia per quanto concerne, in particolare, il pagamento dei supplenti. Invero, la lamentata carenza di risorse finanziarie riguarda non solo le scuole della provincia di Brescia ma interessa anche altre parti del territorio nazionale. A questo proposito, il Consiglio dei ministri, nella seduta n. 57 del 28 giugno 2007, in occasione dell'esame ed approvazione del documento di programmazione economica e finanziaria per gli anni 2008-2011, ha deliberato importanti misure per la scuola in linea con il secondo punto del piano del Presidente dei Consiglio per il rilancio dell'azione di governo. Per quanto riguarda gli aspetti squisitamente finanziari, la scuola ha ottenuto 342 milioni di euro, di cui 162 milioni sono previsti nel provvedimento di assestamento di bilancio e 180 milioni sono previsti all'articolo 11, comma 1, del decreto-legge n. 81 del 2 luglio 2007 per l'utilizzo delle maggiori entrate tributarie (cosiddetto «tesoretto»), convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2007, n. 127. La voce più significativa, vista la mole di debiti accumulati negli anni scorsi - che, come è noto, stava producendo una vera e propria paralisi - è quella dei 180 milioni di euro destinati al finanziamento delle supplenze brevi del personale docente, amministrativo, tecnico ed ausiliario. Inoltre, in merito a quanto prospettato circa la gravosità dell'onere a carico del bilancio delle istituzioni scolastiche per le supplenze relative alla sostituzione del personale titolare e supplente assente per maternità, è intervenuto il decreto-legge n. 147 del 7 settembre 2007. Questo provvedimento, all'articolo 2 comma 5, dispone che, a decorrere dall'anno scolastico 2007/2008, gli oneri relativi alle retribuzioni spettanti al personale della scuola nominato in sostituzione del personale assente per motivi di maternità, nonché quello nominato per supplenze brevi e collocato in astensione obbligatoria dal lavoro ai sensi della legge 30 dicembre 1971, n. 1204, nonché delle indennità di cui all'articolo 17 della medesima legge, sono imputati ai capitoli di spesa iscritti nello stato di previsione dei Ministero della pubblica istruzione concernenti le spese per le supplenze a tempo determinato dei docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario ed ai corrispondenti capitoli relativi all'Irap e agli oneri sociali; il decreto-legge prevede contestualmente l'integrazione degli stanziamenti degli stessi capitoli degli importi complessivi di 66 milioni di euro per l'anno 2007 e di 198 milioni di euro a decorrere dall'anno 2008 e stabilisce che, a decorrere dal medesimo anno scolastico 2007/2008, la competenza alla ordinazione dei pagamenti, a mezzo dei ruoli di spesa fissa, delle suddette retribuzioni e indennità è attribuita al servizio centrale del Sistema informativo integrato del Ministero dell'economia e delle finanze. Quanto alle cause delle segnalate criticità finanziarie delle istituzioni scolastiche, il Ministro Fioroni ha ampiamente riferito in proposito alla settima Commissione della Camera nel corso dell'audizione svoltasi il 24 aprile 2007 il rappresentante di Governo di questo Ministero ha anche riferito in aula Senato nella seduta n. 74 del 21 giugno 2007 rispondendo all'interrogazione n. 3-00447 del senatore Capelli. Come già comunicato in quelle sedi, le difficoltà finanziarie delle scuole sono essenzialmente riconducibili alle leggi finanziarie varate del periodo 2002-2006 con le quali sono stati tagliati il 72,6 per cento dei fondi per gli esami di Stato, il 46,6 per cento dei fondi per le supplenze brevi e il 53 per cento dei fondi per il funzionamento amministrativo e didattico. Presumibilmente, i tagli sono stati fatti operando su cifre di bilancio ritenute eccedenti rispetto alle esigenze che sono state, quindi, sottostimate. Nell'attuale legislatura, uno dei primi problemi che il Governo ha dovuto affrontare appena insediato è stato quello di reperire subito le risorse necessarie per assicurare il regolare svolgimento della sessione degli esami di Stato per l'anno scolastico 2005-2006. In un difficile contesto di finanza pubblica, si è provveduto a questa impellente esigenza con il decreto-legge n. 210 del 12 giugno 2006, convertito con modificazioni nella legge n. 235 del 17 luglio 2006, che ha elevato di 63 milioni di euro, per l'anno 2006, il limite di spesa stabilito dalla legge 448 del 2001. A decorrere dall'anno 2007, tale limite di spesa è stato innalzato a 138 milioni di euro dalla legge n. 1 dell'11 gennaio 2007, recante «Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore», ed è stato ora ulteriormente elevato ad euro 178.200.000 dal decreto-legge n. 147 del 7 settembre 2007. Non va dimenticato che la legge n. 296 del 27 dicembre 2006 (legge finanziaria per il 2007), pur contenendo misure di razionalizzazione della spesa, ha introdotto importanti misure a favore della scuola, per il potenziamento dell'autonomia scolastica, per lo sviluppo e qualificazione del sistema dell'istruzione e per la valorizzazione del personale scolastico. In particolare, per effetto delle modifiche introdotte dall'articolo 1, comma 601, della suddetta legge 296, i fondi assegnati alle istituzioni scolastiche sono stati accorpati in due soli grandi capitoli di bilancio (spese per il funzionamento amministrativo e didattico e spese per il personale) e sono assegnati direttamente dal Ministero alle istituzioni scolastiche. Trattasi di una misura che mira alla valorizzazione dell'autonomia scolastica, oltre che alla semplificazione e snellimento del procedimento di accreditamento alle scuole. Infatti, l'accorpamento in due soli grandi capitoli del bilancio dello Stato consente alle scuole autonome di definire le priorità di spesa per l'attuazione del loro piano di offerta formativa, senza subire destinazioni vincolate e predefinite, come è invece avvenuto finora. Tale scelta, oltre a rendere più trasparente il processo di finanziamento delle scuole, lo accelera eliminando il passaggio dagli Uffici scolastici regionali alle contabilità speciali degli Uffici scolastici provinciali e da questi alle scuole. Va aggiunto che la dotazione finanziaria assegnata direttamente dal Ministero alle istituzioni scolastiche, sulla base dei criteri e parametri contenuti nel decreto ministeriale n. 21 del 1 o marzo 2007, non esaurisce la totalità delle somme da trasferire alle scuole per l'anno 2007, ma rappresenta soltanto una quota cui vanno sommati: gli importi da determinarsi autonomamente dalle scuole riguardo ad alcuni istituti contrattuali nonché ad altre spese già giuridicamente definite; le integrazioni finanziarie che vengono disposte a seguito di rilevazione dei dati oggettivi relativi alla gestione dell'anno di riferimento; le assegnazioni finanziarie che continueranno ad essere disposte dagli Uffici scolastici regionali e dagli Uffici scolastici provinciali; gli ulteriori finanziamenti che vengono disposti, nel corso dell'anno, sulla base di specifiche disposizioni normative, quali quelli relativi al fondo per l'ampliamento e l'arricchimento dell'offerta formativa istituito dalla legge n. 440 del 1997, somme aggiuntive da legge finanziaria, e cosi via. Va pure ricordato che, per risolvere le situazioni più critiche e per evitare conseguenze negative sul funzionamento delle scuole, il Ministero ha da tempo dato indicazioni agli uffici scolastici periferici per l'urgente accreditamento alle istituzioni scolastiche delle risorse finanziarie già disponibili sulle contabilità speciali; trattasi di somme importanti che, pur non risolvendo per intero le difficoltà, hanno consentito una copertura significativa dei debiti, soprattutto in relazione al mancato pagamento del personale supplente. Inoltre, con riguardo ai finanziamenti disposti direttamente dal Ministero alle scuole per l'anno 2007, in attuazione della legge finanziaria, sono state già erogate alle istituzioni scolastiche la prima, la seconda, la terza e la quarta quota. Si è altresì proceduto ad un puntuale monitoraggio delle spese finalizzato all'acquisizione dei necessari elementi finanziari, al fine della predisposizione delle opportune soluzioni. Gli anzidetti, consequenziali provvedimenti del Consiglio dei ministri costituiscono una significativa risposta per la soluzione dei problemi rappresentati. Il Viceministro della pubblica istruzione: Mariangela Bastico.



 
Cronologia
venerdì 30 marzo
  • Parlamento e istituzioni
    Il Senato approva, con 161 voti favorevoli e 153 contrari, l'articolo unico del d.d.l. S.1427, di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2007, n. 7, recante misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese, sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia.

giovedì 19 aprile
  • Politica, cultura e società
    Si svolge a Firenze il IV Congresso dei Democratici di sinistra. La maggioranza guidata dal segretario Fassino approva la mozione che guarda al superamento dei DS e alla costituzione di un più ampio partito di centrosinistra, che si ponga come unione dei riformisti di matrice socialdemocratica e cattolica. Contro la mozione della maggioranza si candida alla segreteria Fabio Mussi, che annuncia che non aderirà alla fase costituente del Partito democratico.

venerdì 20 aprile
  • Politica, cultura e società
    Si svolge a Roma il Congresso della Margherita, che si conclude con la decisione di confluire nel Partito democratico.