Documenti ed Atti
XV Legislatura della repubblica italiana
INTERPELLANZA 2/00219 presentata da RANIERI ANDREA (L'ULIVO) in data 13/07/2007
Atto Senato Interpellanza 2-00219 presentata da ANDREA RANIERI venerdì 13 luglio 2007 nella seduta n.193 RANIERI, MICHELONI - Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri degli affari esteri e della pubblica istruzione - Premesso che: nel corso dell'anno scolastico 2005-2006, in Lussemburgo sono stati chiusi, per volere della Console e in accordo con l'Ambasciata, i corsi di lingua e cultura italiana già dall'ottobre 2005 ad anno regolarmente iniziato; i corsi, frequentati solo nell'anno scolastico 2005/06 da circa 150 bambini regolarmente iscritti, esistevano nel Granducato da quasi cinquanta anni, formalizzati e riconosciuti dalla legge n.153 del 1971, riconfermata e ampliata con la legge n. 297 del 1994; in Lussemburgo esisteva un unico ente locale, il CAFLI, che aveva il compito di reclutare insegnanti sul posto, nel caso di necessità, e di provvedere al funzionamento dei corsi che erano distribuiti sul territorio sia in forma integrata nella scuola locale che in forma extra scolastica; il CAFLI ha fallito e si è sciolto; le conseguenze di tali atti sono state la chiusura dell'Ufficio scolastico composto da un dirigente e da un assistente amministrativo. L'Ufficio scolastico ha più volte notificato le disfunzioni dell'ente; è stato subito costituito un nuovo ente locale, il COASCIT, senza scopo di lucro, nell'ambito della normativa lussemburghese, così come previsto dal decreto legislativo n. 297 del 1994, che ha adempiuto a tutte le formalità richieste dalla normativa e composto da persone desiderose di far continuare i corsi, riprendendoli nel più breve tempo possibile; il 7 aprile 2006, per venire incontro alla richiesta di verifica delle famiglie interessate ai corsi avanzata dall'Ambasciata, il COASCIT ha organizzato una riunione alla quale hanno partecipato circa 60 persone, presente il Consigliere d'Ambasciata, ma assente l'autorità consolare; durante questa riunione è emersa, in particolare, la forte insoddisfazione delle famiglie italiane residenti a Lussemburgo per la cessazione dei corsi di lingua, unico vincolo con la propria lingua, visto che nel Paese non esiste una scuola italiana; il COASCIT ha preparato la richiesta per i contributi ministeriali necessari per l'avvio dei corsi di lingua e di altre attività culturali; in linea con la normativa vigente in materia che disciplina la concessione dei fondi ministeriali (circolare n.13/2003), il COASCIT ha presentato una relazione programmatica e un bilancio preventivo a carico del capitolo 3153 dello Stato al Ministero degli affari esteri; il bilancio era stato regolarmente presentato alle autorità competenti nei termini prescritti dalla predetta circolare; durante il mese di luglio del 2006 nel corso di una riunione con le autorità consolari e diplomatiche e con il Comites al fine di spiegare nei dettagli la richiesta di contributo al Ministero degli affari esteri e di illustrare capitolo per capitolo il bilancio preventivo, fu affermato che a settembre il COASCIT avrebbe ricevuto informazioni circa l'approvazione del bilancio e la somma stanziata in modo tale da poter garantire la riorganizzazione dei corsi per l'anno scolastico 2006-2007; nonostante varie richieste inoltrate all'autorità consolare sulla situazione del contributo ministeriale, il COASCIT non ha mai ricevuto, fino a oggi, notizie ufficiali circa la concessione o meno di detto contributo; sempre nel mese di luglio del 2006 è stato soppresso l'ufficio scolastico del Ministero degli affari esteri presso il Consolato di Lussemburgo, che avrebbe dovuto contribuire ad aiutare il COASCIT all'avvio delle attività scolastiche, poiché aveva i contatti con le autorità lussemburghesi per la preparazione e la gestione dei corsi integrati nella scuola lussemburghese; il precedente Governo non ha dato corso al rinnovo dell'Accordo culturale esistente tra l'Italia e il Lussemburgo, suscitando molti malumori tra le autorità politiche lussemburghesi; questo accordo avrebbe permesso al Comitato gestore di svolgere congiuntamente con le autorità lussemburghesi delle attività culturali di estremo interesse e rilevanti per la comunità italiana residente in Lussemburgo; tale decisione ha provocato grande sconcerto sia delle famiglie, che avevano iscritto i propri figli ai corsi, sia delle autorità scolastiche lussemburghesi, che avevano messo a disposizione locali e avviato un programma educativo integrato per dare la possibilità agli alunni frequentanti il sistema scolastico lussemburghese di poter frequentare alcuni corsi nella propria lingua materna, sia della scuola europea dove era ben avviato un corso di teatro per bambini in lingua italiana; l'immagine e la credibilità dell'Italia nei confronti del Governo lussemburghese sono stati fortemente minati; le insegnanti locali che avevano iniziato il proprio lavoro a settembre 2005 non sono state mai retribuite e non è stata fatta chiarezza su dove siano finiti gli stanziamenti finanziari del Ministero degli affari esteri e quelli rimasti attivi nelle casse del CAFLI quando è fallito; nel frattempo una delle insegnanti, con gravi problemi di famiglia, è deceduta senza aver mai ricevuto quanto le spettava; il danno economico provocato alle famiglie e agli operatori scolastici all'estero, vincitori di pubblico concorso, è stato enorme; nel Granducato di Lussemburgo, Paese che si caratterizza per la sua multietnicità, esistono moltissimi soggetti interessati non solo ai corsi di lingua, ma a un'offerta più ampia che potrebbe tradursi in una promozione non solo della lingua italiana, ma anche della diffusione della cultura italiana, l'intercambio e la collaborazione con altre associazioni, il rafforzamento dei vincoli tra le diverse comunità residenti, la realizzazione di attività di carattere sociale e culturale; occorre una valorizzazione della lingua italiana attraverso una politica di promozione culturale che favorisca l'interesse per la nostra lingua, suscettibile di essere superata da altre lingue emergenti, quali lo spagnolo e il cinese, e che godono di un solido appoggio morale oltreché economico da parte delle rispettive autorità consolari e diplomatiche. A titolo di esempio si ricorda l'associazione culturale spagnola Antonio Machado, che nel giro di pochi anni è riuscita non solo a diffondere la lingua spagnola attraverso l'organizzazione dei corsi di lingua, ma a realizzare un'offerta culturale importante presso il Granducato di Lussemburgo promuovendo spettacoli teatrali in lingua spagnola, premi letterari, settimane di cinema spagnolo, si chiede di sapere: se il Governo intenda adottare le iniziative ritenute opportune mirate a far ripartire nel prossimo anno scolastico 2007-2008 i corsi di lingua e cultura italiana in Lussemburgo e se intenda confermarli anche per i successivi anni scolastici; se l'atteggiamento negativo delle autorità diplomatiche e consolari e la richiesta continua di verifica di "alunni interessati" non nasconda, in realtà, il tentativo di far cessare definitivamente i corsi di lingua italiana e ogni altra attività di promozione della cultura italiana in Lussemburgo; se intenda tutelare i diritti dei cittadini italiani in Lussemburgo e quelli dell'immagine del nostro Paese all'estero, garantendo il rispetto degli accordi stipulati con le autorità lussemburghesi; se intenda approfondire e valutare le scelte adottate dall'autorità consolare italiana del Lussemburgo che esercita le funzioni di provveditore agli studi e ha un obbligo di controllo sull'operato degli enti gestori; se intenda chiarire le motivazioni della sospensione e della successiva soppressione dei corsi extrascolastici e di quelli integrati nella scuola lussemburghese, che risultavano ben avviati e funzionanti; quali siano le reali ragioni dello scioglimento dell'ente gestore CAFLI che, dopo aver avviato i corsi ed aver assunto sei insegnanti con responsabilità nei confronti delle famiglie italiane e delle autorità lussemburghesi, ha improvvisamente chiuso le proprie attività senza alcuna giustificazione plausibile. (2-00219)