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Documenti ed Atti

XV Legislatura della repubblica italiana

MOZIONE 1/00225 presentata da RIGONI ANDREA (L'ULIVO) in data 26/09/2007

Atto Camera Mozione 1-00225 presentata da ANDREA RIGONI mercoledì 26 settembre 2007 nella seduta n.211 La Camera, premesso che: l'Italia è uno dei paesi fondatori del Consiglio d'Europa. Questa Organizzazione internazionale, istituita il 5 maggio 1949 e della quale fanno parte 47 paesi europei, ha lo scopo di favorire la creazione di uno spazio democratico e giuridico comune in Europa, organizzato nel rispetto della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali e di numerosi altri trattati internazionali; l'Assemblea parlamentare, che è uno dei principali organi del Consiglio d'Europa, adotta annualmente un Rapporto sullo stato dei diritti dell'uomo e della democrazia in Europa; il 18 aprile 2007 si è svolto, durante la seconda parte della sessione dell'Assemblea, il primo dibattito annuale su questo tema, che si è concluso con l'approvazione di una risoluzione e di una raccomandazione con le quali, fra l'altro, l'Assemblea: pur accogliendo con soddisfazione le realizzazioni e gli innegabili progressi ottenuti dal punto di vista dell'attuazione delle norme democratiche sul continente europeo nel corso degli ultimi anni, esprime la sua preoccupazione circa la moltiplicazione di deficit democratici che si osserva in tutti gli Stati membri del Consiglio d'Europa; osserva con profonda apprensione il crescente sentimento di malcontento e di disaffezione politici tra i cittadini, testimoniato dal calo di partecipazione elettorale e dall'aumento del sentimento di disincanto o d'indifferenza nei confronti della politica, soprattutto fra i giovani; ritiene che in molti paesi questo fenomeno è strettamente connesso al malfunzionamento delle istituzioni politiche: i partititi politici hanno perso parte della loro capacità di fare da tramite fra i cittadini e lo Stato; la rappresentatività dei parlamenti è troppo spesso messa in discussione; un gran numero di cittadini ha l'impressione che i principi fondamentali della democrazia, quali la separazione dei poteri, le libertà politiche, la trasparenza e la responsabilità, siano applicati in modo insufficiente o che non lo siano affatto; osserva come in alcune «vecchie democrazie» il declino d'interesse nei confronti dei partiti dominanti e del parlamento non esprime una mancanza d'interesse per la politica ma una valutazione critica del lavoro di tali istituzioni; rileva anche la tendenza crescente dei media a sostituirsi ai partiti determinando le priorità politiche, monopolizzando il dibattito politico, creando e scegliendo le personalità politiche; sottolinea come la pari partecipazione delle donne al processo decisionale sia un segno del buon funzionamento della democrazia. Purtroppo, la parità in politica è ancora lontana dall'essere raggiunta. In alcuni parlamenti, le donne rappresentano appena il 4,4 per cento dei deputati; negli organi esecutivi, a livello intermedio e superiore, tale proporzione è talvolta ancora più bassa; ritiene che i principi di sussidiarietà e di proporzionalità siano necessari per raggiungere una buona governance, essenziale al rafforzamento della democrazia; osserva che il terrorismo è una delle sfide principali delle società aperte d'Europa. Esso può e deve essere vinto senza violare i principi stessi dei diritti umani, dello stato di diritto e della tolleranza; rileva che la tratta degli esseri umani, in particolare delle donne e dei bambini, è da considerarsi la forma moderna del commercio degli schiavi. Tale pratica è diffusa in Europa e costituisce una grave violazione dei diritti umani. La nuova Convenzione del Consiglio d'Europa sull'azione contro la tratta di esseri umani, aperta alla firma nel maggio 2005, rappresenta una tappa fondamentale nella lotta contro questo flagello; osserva che la discriminazione fondata sul genere o sull'orientamento sessuale, il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza sono ancora presenti in un certo numero di Stati europei; sottolinea che i diritti sociali ed economici devono essere pienamente rispettati, in particolare per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, all'abitazione, ad un ambiente sano, alle cure mediche, all'occupazione, ai redditi minimi, alle prestazioni sociali e alle pensioni. Tutti gli Stati membri dovrebbero ritenersi vincolati al rispetto di tali diritti in conformità, tra le altre cose, ai principi enunciati nella Carta sociale europea riveduta; il Presidente dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha chiesto ai Presidenti dei Parlamenti dei Paesi membri dell'Organizzazione di promuovere un analogo dibattito in seno alle rispettive assemblee; la delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha promosso, anche a sostegno dell'iniziativa del governo italiano in seno alle Nazioni Unite, un dibattito per una moratoria internazionale delle esecuzioni capitali, che si è concluso con l'approvazione, il 26 giugno 2007, nell'ambito della Sessione plenaria, di una risoluzione e di una raccomandazione, impegna il Governo: ad adoperarsi per contribuire a risolvere in tutte le sedi, nazionali e internazionali, i principali deficit democratici rilevati dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, e in particolare: 1. a garantire l'attuazione della Dichiarazione e del Piano d'Azione del Vertice dei Capi di stato e di Governo dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, tenuto a Varsavia nel 2005, in particolare delle misure che garantiscono l'efficacia permanente della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali e di quelle volte alla tutela e alla promozione dei diritti umani e dello stato di diritto mediante altre istituzioni e meccanismi del Consiglio d'Europa; 2. ad adottare tutte le misure adeguate sforzandosi realmente di eliminare tutte le violazioni dei diritti umani, in particolare le sparizioni forzate, le esecuzioni extragiudiziarie, le detenzioni segrete, la tortura e i trattamenti inumani, di condurre indagini effettive su tali crimini e di perseguirne gli autori; 3. a porre fine all'impunità degli autori delle violazioni dei diritti umani, condannando tali violazioni al livello più alto, garantendo indagini trasparenti, imparziali ed effettive da parte delle forze dell'ordine e rendendo le autorità responsabili di fronte ai parlamenti; 4. a proteggere in modo efficace i difensori dei diritti umani e il loro operato, ivi compreso l'accesso dei singoli senza ostacoli alla Corte europea dei Diritti Umani; 5. ad attuare pienamente al livello nazionale i diritti garantiti dalla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali e gli altri strumenti internazionali in materia di diritti umani; 6. ad applicare pienamente le sentenze della Corte europea dei Diritti Umani nell'ordinamento giuridico di tutti gli Stati membri; 7. a fare dell'educazione ai diritti umani un elemento base dell'istruzione scolastica e dell'educazione permanente; 8. a rispettare pienamente i diritti umani nella lotta contro il terrorismo, rifiutando di espellere o estradare chiunque verso un paese in cui rischi di essere soggetto a gravi violazione dei diritti umani, qualunque siano le garanzie ricevute, e a ratificare non appena possibile le convenzioni e gli strumenti del Consiglio d'Europa relativi ai diritti umani, ivi compresi quelli riguardanti la lotta al terrorismo; 9. ad eliminare la tratta degli esseri umani, ratificando al più presto la Convenzione del Consiglio d'Europa sull'azione contro la tratta di esseri umani affinché entri in vigore il più presto possibile, e in ogni caso, ad attuarne immediatamente le disposizioni più importanti; 10. a tutelare i diritti delle persone in situazioni particolarmente vulnerabili, in particolare le persone private della libertà, i profughi e gli sfollati, le persone scomparse e i membri della loro famiglia, i richiedenti asilo e i migranti, i fanciulli, gli anziani, i portatori di handicap, gli esclusi sociali; 11. a lottare in modo efficace contro la violenza domestica, i matrimoni forzati e quelli di bambini, nonché contro i presunti «reati d'onore» e le mutilazioni sessuali femminili; 12. a lottare in modo efficace contro tutte le forme di discriminazione basate sull'origine religiosa, etnica o razziale, oppure sul genere o sull'orientamento sessuale, e a ratificare il Protocollo n. 12 alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali che prevede un divieto generale di discriminazione; 13. a difendere e applicare pienamente i diritti sociali ed economici, in particolare per quanto riguarda l'accesso all'istruzione, all'abitazione, alle cure mediche, all'occupazione, ai redditi minimi, alle prestazioni sociali e alle pensioni, al fine di costruire un'Europa più umana e più coesa; 14. a rispettare pienamente il diritto all'istruzione previsto dall'articolo 2 del Primo Protocollo alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali e il diritto di ciascuno a partecipare alla vita culturale, di cui all'articolo 15 del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali; 15. a mirare al progressivo e totale sradicamento della povertà; 16. ad adottare misure legislative in favore di una gestione congiunta e sostenibile delle risorse per proteggere l'ambiente, a promuovere il ricorso a fonti di energia rinnovabili, ad attuare programmi di risparmio energetico nell'industria, negli uffici e nelle abitazioni, ad incoraggiare i trasporti pubblici e la gestione sostenibile dell'acqua, e ad elaborare una politica agricola incentrata sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali e sullo sfruttamento sostenibile delle risorse; 17. a rafforzare il ruolo del Consiglio d'Europa in quanto meccanismo efficace di cooperazione paneuropea per la tutela e la promozione dei diritti umani; 18. ad accertarsi che la complementarietà e la ricerca di valore aggiunto regolino le relazioni del Consiglio d'Europa con gli altri organismi e organi internazionali che operano nel campo dei diritti umani, e in particolare, con l'Agenzia dei diritti fondamentali dell'Unione europea recentemente fondata, al fine di evitare duplicazioni di attività e uno spreco di fondi pubblici; 19. a considerare la rapida adesione dell'Unione europea alla Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali come una priorità assoluta e ad adottare le misure necessarie al fine di garantire tale adesione; 20. ad adoperarsi in ogni sede affinché la moratoria delle esecuzioni capitali sia effettivamente posta in essere e rappresenti il primo passo verso l'eliminazione definitiva della condanna alla pena capitale. (1-00225) «Rigoni, Franceschini, Mosella, Cesa, Galeazzi, Romano, Khalil detto Alì Rashid, Siniscalchi, Bianco, Boniver, Zacchera, Stucchi, Azzolini, Fassino, Marcenaro, Venier, De Zulueta».